Trasporto interno di merci pericolose: recepita la direttiva 2018/217/UE

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
DECRETO 20 marzo 2018
Recepimento della direttiva 2018/217/UE che modifica la direttiva 2008/68/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, relativa al trasporto interno di merci pericolose, tramite l'adeguamento al progresso scientifico e tecnico del suo allegato I, capo I. (18A03651) (GU Serie Generale n.123 del 29-05-2018)

Autostrade: il sistema Tutor deve essere disattivato


La Corte d’Appello di Roma ha rigettato l’istanza con cui Autostrade per l’Italia aveva richiesto la sospensione dell’esecutività della sentenza con cui i giudici capitolini hanno accertato la contraffazione del brevetto nazionale di invenzione del sistema di monitoraggio della velocità, disponendo la rimozione e la distruzione di tutte le attrezzature. Il software deve dunque essere disattivato.


(Corte d’Appello di Roma, ordinanza depositata il 21 maggio 2018)


Fumus e periculum. L’istanza era fondata, da un alto, sulla gravità delle conseguenze della rimozione del sistema di rilevamento della velocità per la sicurezza e l’incolumità degli automobilisti di fronte alla perdita di efficacia dissuasiva del Tutor, dall’altro, sul danno economico che subirebbe la società. Il fumus invocato riguardava invece la fondatezza del ricorso presentato per la cassazione della sentenza n. 2275/18.

Leggi l'articolo completo qui:http://www.dirittoegiustizia.it/

Utilizzo della targa Prova su veicoli immatricolati

Ministero dell'Interno
Utilizzo della targa Prova su veicoli immatricolati
(Circ. 300/A/4341/18/105/20/3 del 30 maggio 2018)

Salute e sicurezza sul lavoro della P.L. nei campi nomadi

 Interpello 3/18 Ministero del Lavoro

Assunzioni stagionali di agenti di polizia locale


“....possibilità di derogare ai limiti che l’Ente locale è tenuto a rispettare per le assunzioni stagionali di agenti di polizia locale ex art. 9, c. 28, d.l. n. 78/2010...(massimo 100% della spesa dell’anno 2009 per assunzioni flessibili.....”

Il Sindaco di un Comune chiede di conoscere se sia possibile derogare ai limiti previsti dalla legge in merito alle assunzioni stagionali di agenti di polizia locale, dato che “l’Ente è a vocazione turistica. La viabilità e la sicurezza pubblica sono compromesse dal notevole afflusso di turisti e dall’impossibilità si garantire la sicurezza urbana con le attuali forze di polizia locale in organico...”

La corte dei conti Campania, con deliberazione 73/18, ritiene che l’ordinamento non consenta alle pubbliche amministrazioni di superare per le assunzioni a tempo determinato il livello di spesa sostenuta per le medesime finalità nell’anno 2009, non prevedendosi alcuna deroga per gli enti di piccole dimensione né per quelli cd. virtuosi e neppure per far fronte adesigenze eccezionali o di carattere transitorio.


Targa prova: il pasticcio è compiuto.

In tempi non sospetti, avevo già  denunciato l'anomalia dell'orientamento della cassazione su questo tema.  Rimetto qualche link ma ce ne sono di altri nel blog: 
Loro (e quando dico loro mi riferisco agli organi preposti) hanno continuato inperterriti fino a creare il caos seguendo una giurisprudenza a dir poco contorta, e oggi, ci ritroviamo a raccogliere i pezzi ....consapevoli del fatto che non è certamente finita qui.
Che senso ha utilizzare una "targa prova" per un veicolo che non si puo' chiamare tale?
Dovrebbero partire da questo assunto e gli risulterebbe molto più agevole il ragionamento.Ma come sempre,  ogni testa è un "tribunale" e oramai non c'è più da  meravigliarsi di nulla in questo paese.
M.S.

Sotto l'articolo di "quattroruote" di oggi

Targa prova Sanzioni sospese, deciderà il Consiglio di Stato
È in via di soluzione il pasticciaccio brutto sulle targhe prova nato qualche giorno fa in seguito al parere del servizio di Polizia Stradale, secondo cui la “placca” provvisoria si può usare solo su veicoli ancora da immatricolare. Un’interpretazione non del tutto infondata, quella del ministero dell’Interno, ma clamorosamente in contrasto con la prassi, straconsolidata, da parte degli operatori della distribuzione e della riparazione automobilistica, di far circolare con la targa prova veicoli regolarmente immatricolati ma privi di assicurazione propria. E che, come ha sottolineato oggi la deputata del Pd Sara Moretto, rischia di “limitare fortemente le attività degli operatori”.

Parola al Consiglio di stato. A dirimere una volta per tutte le diverse interpretazioni di Polizia Stradale, contraria all’uso su veicoli già immatricolati, e Motorizzazione civile, favorevole invece alla prassi adottata finora, sarà il Consiglio di stato, a cui le direzioni dei due dicasteri sottoporranno formalmente la questione nei prossimi giorni. Nel frattempo, però, visto che il parere del massimo organo consultivo italiano potrebbe richiedere alcune settimane, tutto viene congelato: niente multe per violazione dell’obbligo dell’assicurazione di responsabilità civile nei confronti di concessionari o salonisti indipendenti che per far provare ai propri clienti veicoli precedentemente ritirati in permuta o in conto vendita, e quindi privi di copertura propria, applicheranno su di essi, proprio per tutelarsi da eventuali danni provocati durante la circolazione, la targa prova.

Niente sanzioni. Nelle more del parere del Consiglio di stato, “allo scopo di evitare effetti pregiudizievoli per l’attività degli operatori del settore”, si legge nella circolare della Polizia Stradale che sarà diffusa nelle prossime ore ai carabinieri e alle prefetture italiane (e per il tramite di queste a tutti i comandi di polizia locale), “non si procederà ad attività sanzionatorie nei confronti di veicoli già immatricolati ma privi di copertura assicurativa in circolazione con targa prova”.

Conflitto di interessi, comandante Polizia municipale attaccato in consiglio

Firenze – L’attacco arriva dal capogruppo di firenze riparte a Sinistra Tommaso Grassi; oggetto, i “molteplici” (secondo l’opposizione) ruoli ricoperti dal comandante della Polizia municipale fiorentina. Ricostruisce Grassi: “Il comandante dottor Casale ha organizzato un convegno come presidente della ‘Unione dei Comandanti della Polizia Locale’ e vi ha partecipato. Il tema della giornata era la proposta di legge di riforma della polizia locale, tenutasi alla Camera di Commercio di Firenze. E già questo non ci sembrerebbe del tutto normale. Peccato che l’iniziativa fosse organizzata anche da Infopol, di cui Casale è direttore della rivista, oltre che consulente e che la presidente della società era candidata con la lista civica di Fontana alla Regione Lombardia”.

Troppi ruoli per una sola persona? Grassi incalza: “L’iniziativa aveva lo scopo, si dice nella locandina, di dialogare anche con le forze politiche in Parlamento di una riforma della polizia locale. Peccato che non fossero state invitate tutte le forze presenti in Parlamento ma solo quelle che facevano comodo agli organizzatori. Eppure il sindaco e l’assessore Gianassi sono andati a fare gli onori di casa”.
 http://www.stamptoscana.it

Centro Storico: cercasi vigili a tempo determinato, da luglio a dicembre

Saranno individuati attraverso una selezione pubblica bandita dal Comune di Firenze

Arrivano 16 nuovi agenti di Polizia Municipale assunti a tempo determinato dal Comune per rinforzare il presidio del centro storico. L’obiettivo è aumentare la sicurezza di cittadini e turisti nell’area caratterizzata da un elevato numero di turisti e un’elevata concentrazione di attività commerciali.

L’assunzione, per sei mesi, in previsione del massiccio afflusso di turisti che arriveranno in città in estate e nel periodo natalizio, rientra nel progetto ‘Insieme per Firenze 2018’ e prevede un cofinanziamento di 125.000 euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze tramite accordi di collaborazione come previsto dalla legge Madia.

I 16 agenti entreranno in servizio il prossimo mese di luglio e saranno operativi fino a dicembre nell’area che comprende la stazione di Santa Maria Novella, via dei Cerretani, San Lorenzo, piazza Duomo, via dei Calzaiuoli, piazza Signoria e Ponte Vecchio.

“Il progetto ‘Insieme per Firenze 2018’ è reso possibile grazie alla collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze - sottolinea l’assessore alla Polizia municipale Federico Gianassi -, che ancora una volta ha dimostrato grande sensibilità e attenzione per la città, sostenendo un progetto che ha una utilità importante per la nostra comunità”.

“Dobbiamo impegnarci tutti assieme, ciascuno nel proprio ambito di competenza – dichiara il direttore generale della Fondazione CR Firenze Gabriele Gori – nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio di arte e cultura presente in città. Il centro storico è uno dei simboli di Firenze nel mondo e il suo decoro va difeso e salvaguardato non solo a beneficio dei turisti ma anche di noi fiorentini. La nostra Fondazione ha una forte sensibilità per temi di ‘utilità sociale’ e, ancora una volta, non si è tirata indietro di fronte ad una necessità così importante’’.

“I 16 agenti che entreranno in servizio a luglio sono un presidio aggiuntivo – aggiunge l’assessore Gianassi - e rinforzeranno, nell’ottica di una maggiore prossimità verso i cittadini e i city users, il controllo del centro storico per aumentarne la sicurezza, anche attraverso un più forte contrasto delle attività illecite come l’abusivismo commerciale e altri atti e comportamenti che provocano degrado e limitano il libero uso delle aree pubbliche”.

I nuovi agenti saranno individuati attraverso una selezione pubblica bandita dal Comune e si dedicheranno a servizi aggiuntivi a quelli ordinari garantiti ogni giorno dalla Polizia municipale attraverso i propri reparti territoriali e specialistici. Presidieranno a coppia le strade del centro storico.

La Fondazione Cassa di Risparmio finanzierà con 125mila euro l'assunzione per sei mesi dei nuovi agenti "Una cifra che comunque non copre l'intero costo del lavoro" commenta Mauro Comi, Fp Cgil Firenze.

"La norma utilizzata che consente di non gravare sui limiti di spesa per il lavoro flessibile è contenuta nell'art 22 comma 1 del DL 50/2017. La norma parla di “... assunzioni finalizzate esclusivamente alla fornitura di servizi aggiuntivi rispetto a quelli ordinari, di servizi pubblici non essenziali o di prestazioni verso terzi paganti non connessi a garanzia di diritti fondamentali”. Siamo così certi che pattugliare il centro storico, come del resto già avviene con le divise della Polizia Municipale, sia un servizio aggiuntivo rispetto a quello ordinario? A noi pare di no, perché non cambia la natura del servizio già assicurato. La norma non è certo stata scritta per aggirare i riferimenti sulla spesa del personale, ed inoltre non ci sembra facilmente applicabile alla Polizia Municipale per le funzioni e le qualifiche possedute. Altra considerazione riguarda il concetto di servizi svolti dalla Polizia Municipale che per loro natura sono svolti nei confronti di tutta la collettività, a prescindere da chi paga. Altrimenti si arriverebbe all'assurdo che la Polizia Municipale è al servizio del committente facoltoso, il quale, potendolo fare, paga per avere un servizio individuale. Veniamo al punto lavoro, sul quale il Sindaco invita i sindacati ad esultare e a non storcere il naso. Prima riflessione: è lavoro, quindi bene; ma è precario, dura sei mesi e se lo sponsor non paga più gli agenti vanno a casa, non avendo neppure la possibilità di lavorare fino a 36 mesi di contratto. Seconda riflessione: quali saranno le condizioni lavorative (orario di lavoro, riposo infrasettimanale, tutele e sistemi di sicurezza, addestramento e formazione) anche su questo ne vorremo parlare. Infine, proprio perché non si tratta di storcere il naso ma di entrare nel merito dei problemi, senza demagogia e trionfalismi che non servono a risollevare le sorti di una città affannata e oberata di promesse, invitiamo l'Assessore Gianassi ad un confronto con la RSU e le Organizzazioni Sindacali per chiarire tutte le modalità di impiego, le qualifiche attribuite e il trattamento dei nuovi assunti e delle ricadute sul resto del Corpo di Polizia Municipale" conclude il sindacalista.

Redazione Nove da Firenze

Truffa aggravata al dipendente per le timbrature false

QUI la sentenza

INDEBITO UTILIZZO E FALSIFICAZIONE DI CARTE DI CREDITO E DI PAGAMENTO Art. 493-ter codice penale


 

Oggi come oggi, è molto frequente, nonostante i vari accorgimenti, i casi di utilizzo non autorizzato delle carte di credito. E' un fenomeno in crescita, dovuto anche alla diffusione di internet e alla possibilità di effettuare pagamenti online.

Sono sicuramente azioni illecite, messe in atto da ignoti malfattori e che devono in qualche modo essere perseguiti dalla legge, ma vediamolo insieme.

Chiunque utilizzi una carta di credito o di pagamento di cui non è il proprietario commette reato è necessario che l’utilizzo sia realizzato per trarre un profitto per sé o per altri.
Il reato di utilizzo indebito di carte di credito si verifica ad esempio a seguito del furto di una carta di credito, quando il ladro la utilizza per prelevare denaro dal conto corrente del derubato. La sua articolazione si trovava fino al 6.4.2018 nel D.Lgs. 231 del 21.11.2007 art. 55, comma 9 (legge antiriciclaggio). Si tratta di un decreto che recepiva e metteva in pratica la direttiva dell'Unione Europea 2005/60/CE, avente l'obiettivo di contrastare l’uso del sistema finanziario (in cui rientrano anche le carte di credito e quelle analoghe) per il riciclaggio di “denaro sporco”, proveniente da attività criminose oppure frutto di furti.
Ora però  con con l’art.4 del D.Lgs. 1 marzo 2018, n. 21 in vigore dal 6.4.2018 è cambiato tutto, nel senso di aver aggiunto e apportate modifiche in materia di tutela del sistema finanziario che è l’art.493-ter nel c.p.
Inoltre il D.Lgs 21/2018 all’art.7 ha abrogato l’art. 55, commi 5 e 6 D.Lgs. 231 del 21.11.2007.
Attualmente è stato aggiunto l’art.493-ter del c.p. che recita:

ARTICOLO 493 TER
Indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento

Chiunque al fine di trarne profitto per sé o per altri, indebitamente utilizza, non essendone titolare, carte di credito o di pagamento, ovvero qualsiasi altro documento analogo che abiliti al prelievo di denaro contante o all’acquisto di beni o alla prestazione di servizi, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da 310 euro a 1.550 euro.
Alla stessa pena soggiace chi, al fine di trarne profitto per sé o per altri, falsifica o altera carte di credito o di pagamento o qualsiasi altro documento analogo che abiliti al prelievo di denaro contante o all’acquisto di beni o alla prestazione di servizi, ovvero possiede, cede o acquisisce tali carte o documenti di provenienza illecita o comunque falsificati o alterati, nonché ordini di pagamento prodotti con essi.
In caso di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti a norma dell’articolo 444 del codice di procedura penale per il delitto di cui al primo comma è ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, nonché del profitto o del prodotto, salvo che appartengano a persona estranea al reato, ovvero quando essa non è possibile, la confisca di beni, somme di denaro e altre utilità di cui il reo ha la disponibilità per un valore corrispondente a tale profitto o prodotto.
Gli strumenti sequestrati ai fini della confisca di cui al secondo comma, nel corso delle operazioni di polizia giudiziaria, sono affidati dall’autorità giudiziaria agli organi di polizia che ne facciano richiesta.  
 

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