Un’impresa di noleggio con conducente (NCC) avente la propria sede in uno Stato membro non può esercitare l’attività in Italia usufruendo del titolo ottenuto nel proprio Paese dal momento che in materia di trasporti trovano applicazione le normative nazionali come quella prevista dal nostro ordinamento che richiede di acquisire preventivamente l’autorizzazione rilasciata da parte del Comune.
Sono questi i principi sanciti dalla Quinta Sezione del Consiglio di Stato nella sentenza n. 5756 dell’11 luglio 2022 (testo in calce) che è stata chiamata a valutare la legittimità del provvedimento con cui era stata negata l’immatricolazione in Italia di un veicolo ad uso NCC richiesta da un operatore autorizzato solamente in altro Stato UE.