Nel 2013, al
fine di rilanciare l’economia vengono introdotte delle norme in favore dei produttori agricoli ad opera
dell’articolo 30-bis del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con
legge 9 agosto 2013, n. 98, che modifica, in più punti, l’art. 4 del del decreto
legislativo n. 228 del. 2001.
L’eliminazione dell'inciso «o di altre aree private di cui
gli imprenditori agricoli abbiano la disponibilità» posto subito dopo le parole
«azienda agricola» del secondo periodo dell’art. 4, a mio avviso, porta erroneamente qualcuno a ritenere che vi sia il divieto di vendita su aree private all’esterno
dell’azienda agricola.Cosa che non è.
In realtà,
di divieto di vendita non ha mai parlato nessuno (basterebbe andarsi a vedere tutto l’iter
parlamentare, oppure guardarsi tutte le norme di settore).
Se proprio vogliamo essere restrittivi (e non
mi pare proprio questo il caso visto che si tratta di norme finalizzate a
rilanciare l’economia ed la semplificazione),
con le norme che disciplinano la vendita dei produttori agricoli, potremmo solo dire che, mentre “Per la vendita al
dettaglio esercitata su superfici all’aperto nell’ambito dell’azienda agricola,
nonché per la vendita esercitata in occasione di sagre, fiere, manifestazioni a
carattere religioso, benefico o politico o di promozione dei prodotti tipici o
locali, non è richiesta la comunicazione
di inizio di attività” per la vendita al dettaglio su tutto il territorio
della Repubblica, comprese le aree private di cui gli imprenditori agricoli abbiano
la disponibilità, e compresa la vendita
diretta dei prodotti agricoli in forma itinerante, occorre la comunicazione di inizio attività (ora S.C.I.A.). Tutto
qua.
E non potrebbe essere
altrimenti, anche nell'attuale
formulazione, perché non esiste alcuna restrizione o divieto all'esercizio
della vendita diretta su aree private all'aperto diverse da quelle ubicate
nella sede principale dell'azienda agricola delle quali l'imprenditore agricolo
abbia la disponibilità sulla base di un titolo legittimo, come giustamente
fatto rilevare dal Ministero dello Sviluppo Economico nel quesito posto al Ministero delle Politiche agricole e
forestali (prot. 8743 del 20 gennaio 2014) e dalla XIII commissione parlamentare (ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZOSeduta n. 195 di venerdì 21 marzo 2014).
Infine, mi chiedo, che
fine abbiano fatto le “decantate” norme improntate sulla liberalizzazione,
sulla semplificazione e sulla tutela
della concorrenza.
Mario Serio
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