martedì 24 marzo 2015

La nota del Segretario Nazionale in merito all'articolo del IlSole24Ore


Sulla pagina Enti Locali de Il Sole 24 Ore, della quale riportiamo il link, è stato pubblicato recentemente un articolo dal titolo: "Indennità e ordinamenti diversi per Polizia locale e Polizia di Stato"
La disamina della giornalista è chiara, anche se non nuova.
Noi facciamo la nostra altrettanta chiara e puntuale. Per uscire da questo pantano giuridico, bisogna cambiare l'ordinamento della polizia locale, modificando radicalmente lo status giuridico nel suo complesso (normativo ed economico) E' di sostanziale importanza che la Polizia Locale, seppur all'interno del comparto negoziale delle autonomie locali, sia organizzata come forza di polizia, sottoposta alle norme di diritto pubblico. Questa è la chiave (inglese) di lettura e di rottura di un sistema che penalizza la figura, le funzioni ed il lavoro della polizia locale nei territori.

I sindacati di categoria sono chiamati a condurre la lotta su questo terreno, che sta diventando ogni giorno più friabile e rischia di franare sotto i colpi pesanti della politica e dell'attuale governo nazionale. A tal proposito non si può non fare una considerazione notevole, quanto amara, sulla grande responsabilità, che pesa su quei sindacati di categoria che hanno preferito coltivare l'orto delle proprie vanità e dell'autoreferenzialità, fino al limite dell'autocelabrazione e che, di fronte al pericolo di perdere certi privilegi, si sono accasati in più "favorevoli condomini". Ma, di fatto, si sono annullati confluendo nel mare magnum della confusione, lasciando che la problematica particolare e speciale della Polizia Locale, venga inglobata in quella più generale ed ordinaria del pubblico impiego.
Chi, invece, tra le organizzazioni sindacali di categoria ha mantenuto l'identità e l'autonomia, ha le carte in regole per continuare la battaglia nel grande progetto di unire la categoria attorno all'unico obiettivo possibile e realizzabile, quello del riscatto ontologico e del riconoscimento istituzionale dei vigili urbani quale forza di polizia delle autonomie locali, sulla scorta di un ordinamento di diritto pubblico.
Non vi è altra via e l'unico sindacato di categoria ed autonomo rimasto attivo dopo la mattanza degli apparentamenti, prima ed elettorale, poi, è il Silpol, la cui voce è rimasta forte e chiara anche a rischio di apparire corporativo e la cui presenza nel panorama istituzionale è certificata senza infingimenti, nonchè avvalorata nelle conferme alle elezioni delle r.s.u.. Ma se essere corporativi vuol dire essere baluardo di lotta, allora è un bene. Purtroppo, ci duole dirlo, ma la categoria non risponde. Non risponde agli appelli al cambiamento ed alla rinascita, mentre preferisce caldeggiare le scelte teatrali dei soliti imbonitori ed affabulatori, che hanno adottato il massimalismo concettuale come metodo di lotta sindacale contrariamente a quell'etica della prassi, che invece non deve prescindere dalla difesa e dalla resistenza "sistematica" agli attacchi rivolti incessantemente alla nostra categoria. Il SILPoL rilancia l'appello a tutte le oo.ss. autonome e di categoria, affinchè ci si stringa attorno ad un disegno unitario di riforma dell'ordinamento della polizia municipale, mettendo persino in discussione le diverse "poltrone di comando, per fondare un coordinamento nazionale, progettuale e operativo, che dia alla politica il segno tangibile e forte che in Italia esiste una ed una sola Polizia Locale, nell'unità di intenti su tutto il territorio nazionale. Nella massima onestá intellettuale.
Nello Russo (Segr. Naz).
17/03/2015