venerdì 25 aprile 2014

Fantomatici SUAP

Come è noto, a chi si occupa di commercio e di gestione del SUAP, il quadro normativo Nazionale e Regionale in materia di SUAP  è radicalmente mutato nel tempo e non è più rispondente, alle esigenze originariamente previste dalla normativa previgente  (v.quadro normativo).

La regione Siciliana, dal canto Suo, non solo non ha ancora recepito tutta la normativa nazionale (v. per es. lo sportello unico per l’edilizia e la conferenza di servizio introdotti dalla legge n. 134 del 7 agosto 2012, di conversione del Decreto Legge n. 83 del 22 giugno 2012), ma addirittura non ha ancora dato attuazione a quanto Lei stessa ha legiferato (V. sotto testo coordinato).

"Disciplinare tecnico", "Modulistica unificata", "Comitato tecnico regionale" e quant'altro, che fine hanno fatto?



Legge regionale 15 maggio 2000, n. 10
 (TESTO COORDINATO con L.R. 5 aprile 2011 n.5 e L.R. 12 gennaio 2012, n.8)
Art. 36
Sportello unico

– 1. Al fine di razionalizzare e semplificare le procedure amministrative connesse al sistema  produttivo, i comuni esercitano le funzioni inerenti allo Sportello unico per le attività prouttive (SUAP) garantendo piena attuazione alle disposizioni di cui all’art. 38 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ed a quelle di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160 e successive modifiche ed integrazioni.

2. L’Assessore regionale per le attività produttive, nel quadro delle intese e degli accordi di cui all’art. 12 del decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160, previa concertazione con le associazioni rappresentative delle imprese, dei professionisti e degli enti locali, adotta con proprio decreto il disciplinare tecnico con il quale sono definite la modulistica unificata e la standardizzazione degli allegati per tutte le amministrazioni interessate.

3. Al fine dell’attivazione e dello svolgimento coordinato delle funzioni degli sportelli unici, l’Assessore regionale per le attività produttive promuove intese con i comuni e con gli altri soggetti pubblici coinvolti nei procedimenti, per la partecipazione degli sportelli unici istituiti nel territorio della Regione al portale “impresainungiorno” di cui all’articolo 38, comma 3, lettera d), del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e di cui all’art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160 e successive modifiche ed integrazioni.

4. L’Assessore regionale per le attività produttive promuove accordi e forme di coordinamento tra le pubbliche amministrazioni al fine di sostenere lo svolgimento delle funzioni degli sportelli unici attraverso il miglioramento dell’assistenza e dei servizi alle imprese, la raccolta e la divulgazione delle informazioni e delle migliori pratiche.

4 bis. La gestione dello sportello unico delle attività produttive (SUAP), coerentemente a quanto previsto dal comma 5 dell’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010 n. 160, può essere attribuita al soggetto responsabile del Patto territoriale. Tale funzione può essere estesa anche ai comuni contigui che, in presenza di condivisi obiettivi di sviluppo in base all’adesione agli strumenti di sviluppo territoriale quali i Programmi integrati di sviluppo territoriale e/o i Distretti turistici e pur non avendo originariamente fatto parte del Patto territoriale, intendano aderire alla gestione associata del SUAP.

4 ter. Gli Sportelli unici per le attività produttive (SUAP), in virtù della capacità di rappresentanza degli interessi territoriali nonché in ragione delle funzioni pubbliche esercitate, possono essere individuati dalla Regione per la stipula di accordi di programma volti all’attuazione di politiche di sviluppo regionale, agenti nei territori.

5. La Regione provvede alla costituzione di un Comitato tecnico regionale, da istituirsi con decreto del Presidente della Regione previa delibera della Giunta regionale, per lo svolgimento di compiti di indirizzo, di monitoraggio ed impulso per la semplificazione burocratica, per la riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese e per l’adeguamento alle prescrizioni in materia di funzionamento e di gestione telematica degli sportelli unici. Il Comitato è composto da rappresentanti degli enti locali territoriali, delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, degli ordini professionali e delle associazioni di categoria e imprenditoriali maggiormente rappresentative. Ai componenti del Comitato tecnico non è riconosciuta la corresponsione di alcun compenso. L’Assessore regionale per le attività produttive con decreto disciplina i compiti, la composizione e le modalità di funzionamento del Comitato.



Dulcis in fundo,  come ciliegine sulla torta, i SUAP associati a fantomatici sportelli denominati patti territoriali o agenzie per le imprese che dir si voglia.

Sulla scorta di un convincimento empirico, infatti, si ha motivo di ritenere, che molti di questi Enti, soprattutto in questa fase transitoria, non possano dare quel valore aggiunto alla certezza e alla snellezza del procedimento automatizzato (SCIA e non piu il procedimento semplificato e il procedimento autocertificato del Dpr 447/1998), anche rispetto ai servizi già offerti dal sistema camerale e da impresainungiorno.it, già operativi e rodati da diversi anni.

Bisognarebbe quindi chiarire scopo, natura, ruolo e costi di questi sportelli associati, tenuto conto che: "Le funzioni amministrative autorizzatorie, di controllo sostanziale e la correlativa responsabilità devono rimanere in capo al Comune e alle altre amministrazioni competenti per legge, poiché non v'è e non vi può essere una devoluzione di competenze in punto di merito (titoli ,abilitativi, provvedimenti interdittivi o conformativi, ecc.) ......... ma avvalimento di uffici altrui per la gestione dei soli aspetti tecnici ed operativi. " 

 Oltretutto, l'articolo 24 deI D.Lgs. 112/1998 (norma da cui lo sportello associato trae origine), sebbene non abrogato, sembra lontano anni luce dal processo di semplificazione e liberalizzazione imposto dalla direttiva comunitaria 2006/123/CE, meglio conosciuta come direttiva Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi nel mercato interno


 Mario Serio
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