venerdì 21 marzo 2025

Conflitto di interessi derivante da un rapporto di parentela all'interno di un ente pubblico, nello specifico tra un Comandante della Polizia Municipale e un Agente di Polizia Municipale a lui sottoposto


 Parere anticorruzione del 11 marzo 2025 - fasc.872.2025

Oggetto: Omissis - Richiesta di parere in merito alla sussistenza di un’ipotesi di conflitto di interesse per rapporto di parentela (rif. prot. ANAC n. omissis del omissis) - Riscontro
Fascicolo ANAC n. 872/2025

 

 

RELAZIONE ANALITICA SUL PARERE ANAC DELL'11 MARZO 2025

1. Introduzione La presente relazione analizza il parere rilasciato dall'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) in data 11 marzo 2025, relativo alla possibile esistenza di un conflitto di interessi derivante da un rapporto di parentela all'interno di un ente pubblico, nello specifico tra un Comandante della Polizia Municipale e un Agente di Polizia Municipale a lui sottoposto. Il parere si inserisce nel quadro normativo volto a garantire la trasparenza e l'imparzialità dell'azione amministrativa.


2. Contesto e richiesta di parere La richiesta di parere ha avuto origine dalla necessità di valutare se la presenza di un legame parentale diretto tra il Comandante e l'Agente di Polizia Municipale configuri una situazione di conflitto di interessi, anche solo potenziale. L'ANAC è stata chiamata a fornire un'interpretazione normativa e indicazioni operative per la gestione di tale situazione.


3. Quadro normativo di riferimento Il parere ANAC si fonda su diversi riferimenti normativi:

  • Art. 6-bis della Legge 241/1990: stabilisce che il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti devono astenersi in caso di conflitto di interessi, anche potenziale.

  • Art. 7 del d.P.R. 62/2013 (Codice di comportamento dei dipendenti pubblici): impone l'astensione per decisioni che coinvolgano interessi propri, di parenti fino al secondo grado, del coniuge o di conviventi.

  • Art. 13 del d.P.R. 62/2013: prevede obblighi dichiarativi per i dirigenti su eventuali rapporti di parentela con soggetti operanti nello stesso ufficio.

Il principio cardine che emerge è quello dell'imparzialità dell'azione amministrativa, sancito dall'art. 97 della Costituzione.


4. Analisi del conflitto di interessi nel caso concreto L'ANAC ha analizzato il caso specifico della coesistenza, nello stesso ufficio, del Comandante e di un Agente di Polizia Municipale legati da rapporto di parentela in linea retta (genitore-figlio). La presenza di tale legame, pur non determinando un'incompatibilità assoluta, potrebbe influenzare l'imparzialità nell'adozione di atti amministrativi.

L'Autorità ha evidenziato che:

  • Il Comandante ha l'obbligo dichiarativo circa la relazione familiare con l'Agente a lui sottoposto.

  • Entrambi i soggetti devono astenersi da atti, decisioni o valutazioni che possano produrre un beneficio o un pregiudizio, diretto o indiretto, all'altro.

  • L'amministrazione è tenuta a gestire il rischio di conflitto di interessi attraverso misure organizzative adeguate.


5. Misure di prevenzione suggerite L'ANAC ha indicato alcune soluzioni pratiche per mitigare i potenziali conflitti di interesse:

  1. Dichiarazione obbligatoria: il Comandante deve formalizzare il proprio legame di parentela con l'Agente.

  2. Astensione dalle decisioni: il Comandante non deve adottare atti che riguardino direttamente il proprio familiare.

  3. Deleghe di competenze: alcune funzioni del Comandante possono essere attribuite a un Vice-Comandante o a un altro responsabile per garantire l'imparzialità.

  4. Maggiore trasparenza: l'ente può rafforzare le misure di pubblicità e rendicontazione delle decisioni che riguardano il personale.

  5. Revisione dell'assetto organizzativo: se possibile, si suggerisce di evitare che parenti in rapporto gerarchico diretto operino nello stesso ufficio.


6. Considerazioni finali e raccomandazioni L'ANAC ha ribadito che, sebbene la normativa non preveda un'incompatibilità assoluta, l'ente pubblico ha il dovere di attuare meccanismi di prevenzione per garantire imparzialità e trasparenza.

In conclusione:

  • L'amministrazione deve valutare caso per caso la sussistenza di un conflitto di interessi.

  • Devono essere adottate misure preventive per evitare favoritismi o interferenze nelle decisioni.

  • Un assetto organizzativo più equilibrato potrebbe prevenire situazioni potenzialmente critiche.

Queste indicazioni mirano a rafforzare la fiducia nelle istituzioni pubbliche e a garantire la corretta applicazione dei principi di buon andamento e imparzialità dell'amministrazione.