- Non è valida la notifica via PEC al debitore ingiunto -9 Dicembre 2012-
- Notifica dei verbali C.d.s. tramite PEC e ricorso -25 novembre 2012- ;
- I verbali per violazioni del codice della strada saranno notificati anche tramite la posta elettronica certificata? -31 Ottobre 2012-;
- Minchiata del giorno:Torino pronta alle multe via e-mail -16 agosto 2012-
- Estensione dell'invio delle comunicazioni alle parti processuali mediante PEC -4 Dicembre 2012-;
- LE SOCIETA' DEVONO COMUNICARE ENTRO IL 31 DICEMBRE 2011 L'INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA-18 Dicembre 2012-
Giorno 6 dicembre u.s. sono state apportate MODIFICHE IN SEDE DI CONVERSIONE AL DECRETO-LEGGE 18
OTTOBRE 2012, N. 179.
Si attende ora solo l'approvazione definitiva della Camera e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale
In rosso le modifiche introdotte.
In rosso le modifiche introdotte.
Sezione Agenda e
identità digitale
Art.4 Domicilio digitale del cittadino
1. Dopo l'articolo 3 del decreto
legislativo 7 marzo 2005, n. 82,e' inserito il seguente:
«Art. 3-bis (Domicilio digitale del cittadino). - 1. Al fine di facilitare la comunicazione tra pubbliche amministrazioni e cittadini, è facoltà di ogni cittadino indicare alla pubblica amministrazione, secondo le modalità stabilite al comma 3, un proprio indirizzo di posta elettronica certificata, «rilasciato ai sensi dell’articolo 16-bis, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2008, n.185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.2», quale suo domicilio digitale.
«Art. 3-bis (Domicilio digitale del cittadino). - 1. Al fine di facilitare la comunicazione tra pubbliche amministrazioni e cittadini, è facoltà di ogni cittadino indicare alla pubblica amministrazione, secondo le modalità stabilite al comma 3, un proprio indirizzo di posta elettronica certificata, «rilasciato ai sensi dell’articolo 16-bis, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2008, n.185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.2», quale suo domicilio digitale.
DECRETO-LEGGE
29 novembre 2008, n. 185
Misure urgenti per il sostegno a famiglie,
lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il
quadro strategico nazionale.(Gazzetta Ufficiale n. 280 del 29 novembre 2008 –
Supplemento Ordinario n. 263) - In vigore dal 29 novembre 2008 Testo
coordinato con la legge di conversione 28 gennaio 2009, n. 2. (Suppl. Ord. n.
14 alla Gazzetta Ufficiale n. 22 del 28 gennaio 2009) – In vigore dal 29
gennaio 2009)
………5. Per favorire la realizzazione degli
obiettivi di massima diffusione delle tecnologie telematiche nelle
comunicazioni, previsti dal codice dell'amministrazione digitale, di cui al
decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, ai cittadini che ne fanno richiesta è attribuita una
casella di posta elettronica certificata. L'utilizzo della posta elettronica certificata avviene ai sensi degli
articoli 6 e 48 del citato codice di cui al decreto legislativo n. 82 del
2005, con effetto equivalente, ove necessario, alla notificazione per mezzo
della posta. Le comunicazioni che transitano per la predetta casella di
posta elettronica certificata sono senza oneri.
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2. L'indirizzo di cui al comma 1 è inserito nell'Anagrafe nazionale della popolazione residente-ANPR e reso disponibile a tutte le pubbliche amministrazioni e ai gestori o esercenti di pubblici servizi.
3. Con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione e il Ministro delegato per l'innovazione tecnologica, sentita l'Agenzia per l'Italia digitale, sono definite le modalità di comunicazione, variazione e cancellazione del proprio domicilio digitale da parte del cittadino, nonché' le modalità di consultazione dell'ANPR da parte dei gestori o esercenti di pubblici servizi ai fini del reperimento del domicilio digitale dei propri utenti.
4. A decorrere dal 1° gennaio 2013, salvo i casi in cui è prevista
dalla normativa vigente una diversa modalità di comunicazione o di
pubblicazione in via telematica, le
amministrazioni pubbliche e i
gestori o esercenti di pubblici servizi comunicano con il cittadino esclusivamente tramite il domicilio digitale dallo stesso dichiarato, anche ai sensi dell'articolo 21-bis della legge 7 agosto 1990, n. 241, senza oneri di spedizione a suo carico. Ogni altra forma di comunicazione non può produrre effetti pregiudizievoli per il destinatario. «L’utilizzo di differenti modalità di comunicazione rientra tra i parametri di valutazione della performance dirigenziale ai sensi dell’articolo 11, comma 9, del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.150»
gestori o esercenti di pubblici servizi comunicano con il cittadino esclusivamente tramite il domicilio digitale dallo stesso dichiarato, anche ai sensi dell'articolo 21-bis della legge 7 agosto 1990, n. 241, senza oneri di spedizione a suo carico. Ogni altra forma di comunicazione non può produrre effetti pregiudizievoli per il destinatario. «L’utilizzo di differenti modalità di comunicazione rientra tra i parametri di valutazione della performance dirigenziale ai sensi dell’articolo 11, comma 9, del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.150»
«4-bis. In assenza del domicilio digitale di cui al comma 1,
le amministrazioni possono predisporre le comunicazioni ai cittadini come
documenti informatici sottoscritti con firma digitale o firma elettronica
avanzata, da conservare nei propri archivi, ed inviare ai cittadini stessi, per posta ordinaria o
raccomandata con avviso di ricevimento, copia analogica di tali
documenti sottoscritti con firma autografa sostituita a mezzo stampa
predisposta secondo le disposizioni di cui all’articolo 3 del decreto
legislativo 12 dicembre 1993, n.39.
4-ter. Le disposizioni di cui al comma 4-bis
soddisfano a tutti gli effetti di legge gli obblighi di conservazione e di
esibizione dei documenti previsti dalla legislazione vigente laddove la copia
analogica inviata al cittadino contenga una dicitura che specifichi che il
documento informatico, da cui la copia è tratta, è stato predisposto e
conservato presso l’amministrazione in conformità alle regole tecniche di cui
all’articolo 71.
4-quater. Le modalità di predisposizione della
copia analogica di cui ai commi 4-bis e 4-ter soddisfano le condizioni di cui
all’articolo 23-ter, comma 5, salvo i casi in cui il documento rappresenti, per
propria natura, una certificazione rilasciata dall’amministrazione da
utilizzarsi nei rapporti tra privati».
5. Dall'attuazione delle
disposizioni di cui al presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori
oneri a carico della finanza pubblica.».
Art. 5
Posta elettronica certificata – indice nazionale degli indirizzi delle
imprese e dei professionisti
1. L'obbligo di cui all'articolo
16, comma 6, del decreto-legge 29 novembre
2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2,
come modificato dall'articolo 37 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, è esteso alle
imprese individuali «che presentano domanda di prima iscrizione» al registro delle imprese o all'albo delle imprese artigiane
successivamente alla data di entrata in vigore «della legge di conversione» del presente decreto.
2. Le imprese individuali attive
e non soggette a procedura concorsuale, sono tenute a depositare, presso l'ufficio
del registro delle imprese competente, il proprio indirizzo di posta
elettronica certificata entro il «30 giugno 2013». L'ufficio del registro delle imprese
che riceve una domanda di iscrizione da parte di un'impresa individuale che non
ha iscritto il proprio indirizzo di posta elettronica certificata, in luogo
dell'irrogazione della sanzione prevista dall'articolo 2630 del codice civile,
sospende la domanda «fino ad integrazione della domanda con l’indirizzo di posta
elettronica certificata e comunque per quarantacinque giorni; trascorso tale
periodo, la domanda si intende non presentata»
3. Al decreto legislativo 7 marzo
2005, n. 82, dopo l'articolo 6, e' inserito il seguente:
«Art. 6-bis (Indice nazionale
degli indirizzi PEC delle imprese e dei professionisti). - 1. Al fine di
favorire la presentazione di istanze, dichiarazioni e dati, nonché' lo scambio
di informazioni e documenti tra la pubblica amministrazione e le imprese e i professionisti
in modalità telematica, è istituito, entro sei mesi dalla data di entrata in
vigore «della
presente disposizione» e con le
risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, il
pubblico elenco denominato Indice nazionale degli indirizzi di posta
elettronica certificata (INI-PEC) delle imprese e dei professionisti, presso il
Ministero per lo sviluppo economico.
2. L'Indice nazionale di cui al
comma 1 è realizzato a partire dagli elenchi di indirizzi PEC costituiti presso
il registro delle imprese e gli ordini o collegi professionali, in attuazione
di quanto previsto dall'articolo 16 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185,
convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2.
3. «3. L’accesso all’INI-PEC è consentito alle
pubbliche amministrazioni, ai professionisti, alle imprese, ai gestori o
esercenti di pubblici servizi ed a tutti i cittadini tramite sito web e
senza necessità di autenticazione. L’indice è realizzato in formato aperto,
secondo la definizione di cui all’articolo 68, comma 3».
4. Il Ministero per lo sviluppo
economico, al fine del contenimento dei costi «sentita l’Agenzia per l’Italia digitale,» si avvale per la realizzazione e gestione operativa
dell'Indice nazionale di cui al comma 1 delle strutture informatiche delle
Camere di commercio deputate alla gestione del registro imprese e ne definisce «con proprio
decreto», da emanare entro 60 giorni
dalla data di entrata in vigore «della presente disposizione», le modalità di
accesso e di aggiornamento.
5. Nel «decreto» di
cui al comma 4 sono anche definite le modalità e le forme con cui gli ordini e
i collegi professionali comunicano all'Indice nazionale di cui al comma 1 tutti
gli indirizzi PEC relativi ai professionisti di propria competenza e sono
previsti gli strumenti telematici resi disponibili dalle Camere di commercio per il tramite delle proprie strutture
informatiche al fine di ottimizzare la raccolta e aggiornamento dei medesimi
indirizzi.
6. Dall'attuazione delle
disposizioni di cui al presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori
oneri a carico della finanza pubblica.».
Mario Serio
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