Nucleare, l'Italia aggiorna il piano di sicurezza: «Riparo al chiuso per due giorni, finestre sbarrate e iodio»
«Riparo al chiuso» con porte e finestre serrate e sistemi di ventilazione o condizionamento spenti. Ma anche «iodoprofilassi» e controllo della filiera produttiva di verdura e carni. Sono queste, in estrema sintesi, le regole cardine su cui si basa il nuovo Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari. Vale a dire il documento, appena aggiornato dal governo...
Le misure
In queste tre fasi verranno applicate delle misure di tutela della salute pubblica che il piano distingue protettive dirette - come il «riparo al chiuso», il divieto di utilizzare impianti di ventilazione e la iodioprofilassi - attuate nelle prime ore dal verificarsi dell'evento, e misure protettive indirette, attuate durante la seconda fase. Queste ultime sono a più ampio raggio e comprendono limitazioni alla produzione, commercializzazione e consumo di alimenti di origine vegetale e animale («blocco cautelativo del consumo di alimenti prodotti localmente»), misure a protezione del patrimonio agricolo e zootecnico, blocco della circolazione stradale e monitoraggio della radioattivita nell'ambientale e delle derrate alimentari.
Tre fasi
Infine, il piano fornisce indicazioni per la iodioprofilassi, cioè «una efficace misura di intervento per la protezione della tiroide, inibendo o riducendo l'assorbimento di iodio radioattivo, nei gruppi sensibili della popolazione». Secondo il Piano, «il periodo ottimale di somministrazione di iodio stabile è meno di 24 ore prima e fino a due ore dopo l'inizio previsto dell'esposizione. Risulta ancora ragionevole somministrare lo iodio stabile fino a otto ore dopo l'inizio stimato dell'esposizione. Da evidenziare che somministrare lo iodio stabile dopo le 24 ore successive all'esposizione può causare più danni che benefici (prolungando l'emivita biologica dello iodio radioattivo che si è già accumulato nella tiroide).
tratto da internet