lunedì 10 febbraio 2020

‘cuoio’, ‘pelle’ e ‘pelliccia’ a tutela della conceria italiana e dei consumatori e relativa disciplina sanzionatoria di competenza delle Camere di Commercio, Agenzia delle Dogane, GdF e dalla P.G.

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 28
6 Febbraio 2020

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, giovedì 6 febbraio 2020, alle ore 18.44 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza Riccardo Fraccaro.



In apertura del Consiglio dei Ministri, il Presidente Conte ha chiesto di onorare con un minuto di silenzio le vittime del grave incidente ferroviario avvenuto questa mattina nel Lodigiano, esprimendo, a nome del Governo, il proprio cordoglio alle famiglie.

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha quindi svolto una informativa sull’accaduto e sulle condizioni di salute dei feriti.

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Stralcio:

NORME SUI PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E PELLICCIA
Disposizioni in materia di utilizzo dei termini “cuoio”, “pelle” e “pelliccia” e di quelli da essi derivati o loro sinonimi e la relativa disciplina sanzionatoria ai sensi dell’articolo 7 della legge 3 maggio 2019, n. 37 - Legge europea 2018 (decreto legislativo – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, ha approvato, in esame preliminare, uno schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di utilizzo dei termini “cuoio”, “pelle” e “pelliccia” e di quelli da essi derivati o loro sinonimi e la relativa disciplina sanzionatoria ai sensi dell’articolo 7 della legge 3 maggio 2019, n. 37 - Legge europea 2018.

Il decreto contiene disposizioni che riguardano esclusivamente i requisiti essenziali di composizione che i prodotti e i manufatti con essi fabbricati devono soddisfare per poter essere immessi sul mercato. L’obiettivo è quello di avere una chiara e univoca indicazione dei materiali utilizzati e di eliminare potenziali ostacoli al buon funzionamento del mercato.

L’attività di accertamento delle eventuali violazioni sarà svolta, nell’ambito delle ordinarie attività istituzionali, dalle Camere di commercio, dall’Agenzia delle dogane (limitatamente alle fattispecie relative all’immissione in libera pratica dei prodotti), dalla Guardia di finanza e dalla polizia giudiziaria, mentre il Ministero dello sviluppo economico curerà l’attività di monitoraggio e coordinamento delle diposizioni.

Tra le condotte che saranno punite sono ricomprese la mancanza di etichetta o contrassegno e l’utilizzo di etichetta o contrassegno non conforme ai requisiti richiesti.

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