Consiglio dei Ministri n. 86 del 12 Ottobre 2015
Il Consiglio dei ministri, su proposta del
Presidente Matteo Renzi e del Ministro dell’ambiente e della tutela del
territorio e del mare Gian Luca Galletti, ha approvato, in esame
preliminare, il decreto legislativo di attuazione della direttiva
2013/56/UE che modifica la direttiva 2006/66/CE sulle pile, gli
accumulatori e i relativi rifiuti di questi prodotti. Questo
provvedimento consente all’Italia di risolvere positivamente la
procedura d’infrazione n° 439, che si era instaurata per il mancato
recepimento della direttiva europea 56 del 2013.
Il provvedimento adegua le deroghe italiane a quelle europee rispetto ai divieti di immissione sul mercato di batterie portatili e accumulatori contenenti cadmio destinati ad essere utilizzati negli utensili elettrici senza fili, cosi come delle pile a bottone con un basso tenore di mercurio. Si definisce un adeguato regime transitorio per lo smaltimento delle scorte esistenti e per consentire un adeguamento alle tecnologie sostitutive e ai nuovi parametri da parte di produttori, industria del riciclo e consumatori.
Con questo decreto viene inoltre introdotta una disposizione per riassegnare ad un apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare i proventi delle tariffe per il funzionamento del Registro nazionale pile ed accumulatori, del Comitato di vigilanza e controllo per la gestione dei RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e dei rifiuti di pile ed accumulatori, incluse le attività di ispezione nei confronti dei produttori: vuole essere cosi garantito un monitoraggio più adeguato e un controllo più incisivo sull’applicazione della normativa.
Il provvedimento adegua le deroghe italiane a quelle europee rispetto ai divieti di immissione sul mercato di batterie portatili e accumulatori contenenti cadmio destinati ad essere utilizzati negli utensili elettrici senza fili, cosi come delle pile a bottone con un basso tenore di mercurio. Si definisce un adeguato regime transitorio per lo smaltimento delle scorte esistenti e per consentire un adeguamento alle tecnologie sostitutive e ai nuovi parametri da parte di produttori, industria del riciclo e consumatori.
Con questo decreto viene inoltre introdotta una disposizione per riassegnare ad un apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare i proventi delle tariffe per il funzionamento del Registro nazionale pile ed accumulatori, del Comitato di vigilanza e controllo per la gestione dei RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e dei rifiuti di pile ed accumulatori, incluse le attività di ispezione nei confronti dei produttori: vuole essere cosi garantito un monitoraggio più adeguato e un controllo più incisivo sull’applicazione della normativa.