venerdì 22 maggio 2015

Legge anticorruzione approvata in via definitiva: come funziona e cosa cambia

Cosa cambia e come funziona la legge anticorruzione del governo Renzi e il suo iter in Parlamento. Approvato l'articolo relativo al falso in bilancio.

 Legge anticorruzione: come funziona e cosa cambia

Iniziamo subito col dire che i punti fondamentali sono due: pene più severe e termini perché scatti la prescrizione più lunghi. In due parole, si inaspriscono le pene. Decisione sacrosanta anche se la sua efficacia è tutta da dimostrare e ci si sarebbe potuti attendere qualche risposta più articolata (il Movimento 5 Stelle ha proposto l'agente provocatore che "testi" la correttezza di amministratori & co., l'idea non sembra malvagia).
Falso in bilancio - Se i fatti contestati sono di lieve entità la pena va da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni. La lieve entità viene valutata dal giudice, in base alla natura e alle dimensioni della società e alle modalità o gli effetti della condotta dolosa. La stessa pena ridotta (da 6 mesi a 3 anni) si applica nel caso in cui il falso in bilancio riguardi le società che non possono fallire (quelle che non superano i limiti indicati dal secondo comma dell’articolo 1 della legge fallimentare). In questo caso, il reato è perseguibile a querela di parte (della società, dei soci, dei creditori o degli altri destinatari della comunicazione sociale) e non d’ufficio. Nei casi base, invece, la pena massima arriva fino a otto anni.
Le pene per i reati di corruzione. Si prevede un aumento di pena per tutti i reati di corruzione, che passano da un minimo di 4 a un massimo di 10 anni a un minimo di sei a un massimo di 12 anni. Leggiamo inoltre su Repubblica che "se dalla corruzione compiuta deriva l'ingiusta condanna la pena passa dagli attuali 5-12 anni ai futuri 8-14 anni. Se dalla corruzione avvenuta deriva una condanna superiore a 5 anni oppure all'ergastolo la pena che oggi va da 6 a 20 anni passa da un minimo di 10 a un massimo di 20 anni. Chi deciderà di collaborare vedrà la pena ridursi di un terzo o anche metà.
Concussione. Lo sdoppiamento della concussione aveva fatto parecchio discutere, in concussione per induzione e per costrizione. Nel primo caso la pena passa da 3-8 anni a 6-10 anni, la concussione per costrizione passa da 6-12 a 8-14.
Il patteggiamento. Il disegno di legge stabilirà che "l'ammissibilità della richiesta di patteggiamento è condizionata all'ammissione del fatto da parte dell'imputato e alla restituzione integrale del prezzo o del profitto del reato". Inoltre, come avviene già per i mafiosi, al condannato per corruzione saranno sequestrati tutti i beni di cui non è in grado di dimostrare la provenienza lecita.
Prescrizione. I tempi per usufruire della prescizione saranno allungati per tutti i reati di corruzione, fino a portarli a raddoppiare. Inoltre la prescrizione si potrebbe fermare dopo la sentenza di primo grado, con la promessa di un processo breve d'appello (massimo due anni) e una revisione in Cassazione che non può superare l'anno. Ma di tutto questo si discuterà ancora parecchio e non è chiaro cosa uscirà dal Consiglio dei ministri.
Riparazione pecuniaria - Con una sentenza di condanna per i reati in oggetto, viene "sempre ordinato il pagamento di una somma pari all'ammontare di quanto indebitamente ricevuto dal pubblico ufficiale o dall'incaricato di un pubblico servizio a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell'amministrazione cui il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio appartiene”.
20 Maggio 2015 - - Con il Ddl anticorruzione si registra "concreta inversione di tendenza" e "positivi passi avanti" che vanno però "integrati". Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura approva il parere della Sesta Commissione, ma con un nuovo testo dal quale sono stati espunti i passaggi più critici: come quello che parlava di interventi frammentari e insufficienti.
Il relatore togato Piergiorgio Morosini, che nei giorni scorsi aveva parlato di "disorganicità" per quanto riguarda la norma, ha modificato il parere precedentemente espresso. A suo avviso, c'erano stati "fraintendimenti e strumentalizzazioni”. Così alla fine il nuovo testo è passato con il voto favorevole di tutti i consiglieri, tranne quello dei laici di centrodestra.
Il vicepresidente, Giovanni Legnini, evidenzia inoltre come a questo risultato si sia giunti con “l’ulteriore proposta di integrazione del relatore. Nessuna bocciatura per nessuno”.


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