Cosa cambia e come funziona la legge anticorruzione del governo Renzi e il suo iter in Parlamento. Approvato l'articolo relativo al falso in bilancio.
Legge anticorruzione: come funziona e cosa cambia
Iniziamo subito col dire che i punti fondamentali sono due: pene più severe e termini perché scatti la prescrizione più lunghi.
In due parole, si inaspriscono le pene. Decisione sacrosanta anche se
la sua efficacia è tutta da dimostrare e ci si sarebbe potuti attendere
qualche risposta più articolata (il Movimento 5 Stelle ha proposto
l'agente provocatore che "testi" la correttezza di amministratori &
co., l'idea non sembra malvagia).
Falso in bilancio
- Se i fatti contestati sono di lieve entità la pena va da un minimo di
6 mesi a un massimo di 3 anni. La lieve entità viene valutata dal
giudice, in base alla natura e alle dimensioni della società e alle
modalità o gli effetti della condotta dolosa. La stessa pena ridotta (da
6 mesi a 3 anni) si applica nel caso in cui il falso in bilancio
riguardi le società che non possono fallire (quelle che non superano i
limiti indicati dal secondo comma dell’articolo 1 della legge
fallimentare). In questo caso, il reato è perseguibile a querela di
parte (della società, dei soci, dei creditori o degli altri destinatari
della comunicazione sociale) e non d’ufficio. Nei casi base, invece, la
pena massima arriva fino a otto anni.
Le pene per i reati di corruzione.
Si prevede un aumento di pena per tutti i reati di corruzione, che
passano da un minimo di 4 a un massimo di 10 anni a un minimo di sei a
un massimo di 12 anni. Leggiamo inoltre su Repubblica che "se dalla
corruzione compiuta deriva l'ingiusta condanna la pena passa dagli
attuali 5-12 anni ai futuri 8-14 anni. Se dalla corruzione avvenuta
deriva una condanna superiore a 5 anni oppure all'ergastolo la pena che
oggi va da 6 a 20 anni passa da un minimo di 10 a un massimo di 20 anni.
Chi deciderà di collaborare vedrà la pena ridursi di un terzo o anche
metà.
Concussione. Lo sdoppiamento della
concussione aveva fatto parecchio discutere, in concussione per
induzione e per costrizione. Nel primo caso la pena passa da 3-8 anni a
6-10 anni, la concussione per costrizione passa da 6-12 a 8-14.
Il patteggiamento.
Il disegno di legge stabilirà che "l'ammissibilità della richiesta di
patteggiamento è condizionata all'ammissione del fatto da parte
dell'imputato e alla restituzione integrale del prezzo o del profitto
del reato". Inoltre, come avviene già per i mafiosi, al condannato per
corruzione saranno sequestrati tutti i beni di cui non è in grado di
dimostrare la provenienza lecita.
Prescrizione. I
tempi per usufruire della prescizione saranno allungati per tutti i
reati di corruzione, fino a portarli a raddoppiare. Inoltre la
prescrizione si potrebbe fermare dopo la sentenza di primo grado, con la
promessa di un processo breve d'appello (massimo due anni) e una
revisione in Cassazione che non può superare l'anno. Ma di tutto questo
si discuterà ancora parecchio e non è chiaro cosa uscirà dal Consiglio
dei ministri.
Riparazione pecuniaria - Con una
sentenza di condanna per i reati in oggetto, viene "sempre ordinato il
pagamento di una somma pari all'ammontare di quanto indebitamente
ricevuto dal pubblico ufficiale o dall'incaricato di un pubblico
servizio a titolo di riparazione pecuniaria in favore
dell'amministrazione cui il pubblico ufficiale o l'incaricato di un
pubblico servizio appartiene”.
20 Maggio 2015 - - Con il Ddl anticorruzione si registra "concreta inversione di tendenza" e "positivi passi avanti" che vanno però "integrati". Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura
approva il parere della Sesta Commissione, ma con un nuovo testo dal
quale sono stati espunti i passaggi più critici: come quello che parlava
di interventi frammentari e insufficienti.
Il relatore togato Piergiorgio Morosini,
che nei giorni scorsi aveva parlato di "disorganicità" per quanto
riguarda la norma, ha modificato il parere precedentemente espresso. A
suo avviso, c'erano stati "fraintendimenti e strumentalizzazioni”.
Così alla fine il nuovo testo è passato con il voto favorevole di tutti
i consiglieri, tranne quello dei laici di centrodestra.
Il vicepresidente, Giovanni Legnini, evidenzia inoltre come a questo risultato si sia giunti con “l’ulteriore proposta di integrazione del relatore. Nessuna bocciatura per nessuno”.
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