lunedì 5 maggio 2014

Autovelox ad alto rischio. Obblighi precisi per la segnalazione delle «apparecchiature».

Tratto da:http://www.ptpl.altervista.org/
Autovelox ad alto rischio. Obblighi precisi per la segnalazione delle «apparecchiature».
Molte postazioni autovelox fisse rischiano di diventare fuorilegge. Se lo schema di decreto ministeriale sui controlli di velocità verrà approvato (forse questo mese) nella versione inviata a metà aprile alla Conferenza Stato-città-autonomie locali, le postazioni dovranno essere corredate da un segnale che attualmente non hanno.

Si tratta della novità principale del decreto, scritto dai tecnici dei ministeri delle Infrastrutture e dell'Interno, richiesto quattro anni fa dalla riforma del Codice della strada (legge 120/2010) e finora rimasto fermo per difficoltà e contrasti sull'altro punto che la legge richiedeva fosse contenuto nel testo: la devoluzione di metà dei proventi autovelox agli enti proprietari delle strade (si veda Il Sole 24 Ore del 1° maggio).
Disciplinare i controlli di velocità, invece, presentava meno problemi: c'era già la "direttiva Maroni", emanata dal ministero dell'Interno il 14.08.2009. E infatti il nuovo decreto la riprende quasi per intero, ampliandola e aggiornandola in linea coi pareri resi dai ministeri in questi ultimi anni su questioni emerse di recente (come alcuni problemi sul controllo della velocità media). Sono novità che in gran parte favoriscono i controlli, "ammorbidendo" qualche vincolo. La direttiva del 2009 è stata resa più garantista solo sulla visibilità delle postazioni fisse per i controlli automatici, richiesta dal Dl 117/2007.
Oggi il testo lascia la scelta tra il piazzarvi sopra un piccolo segnale col simbolo del corpo di polizia che utilizza la postazione (la sagoma stilizzata dell'agente per la Polizia stradale, il casco per quelle locali) o adottare un'«opportuna colorazione». Quest'ultima opzione lascia una certa libertà interpretativa: alcuni Comuni si ritengono in regola anche con una striscia riflettente bianca e rossa, altri (tra cui Milano) reputano opportuno anche il colore grigio scuro.
Secondo il nuovo schema di dm, tutti dovranno piazzare il segnale, sulla postazione o nelle immediate vicinanze. Diventano invece più utilizzabili i tutor per il controllo della velocità media: inizialmente, le modalità d'uso stabilite dai decreti di approvazione delle apparecchiature escludevano le rilevazioni su tratti dove il limite variasse (anche per situazioni eccezionali, come maltempo o cantieri), ma da fine 2010 un parere ministeriale le aveva ammesse in situazioni del genere, prendendo come riferimento il limite più alto fra quelli in vigore.
Inoltre, la legge 120/2010 aveva imposto per le postazioni fisse fuori dai centri abitati una distanza minima di un chilometro tra il segnale di limite di velocità e l'apparecchio di controllo, ma un altro parere aveva stabilito che questo vincolo non riguarda il portale che rileva l'ingresso nel tratto controllato, ma solo quello che registra l'uscita (perché è qui che l'infrazione si considera commessa per questo stesso motivo i ricorsi si presentano all'autorità competente sul luogo del secondo portale).
Entrambi i pareri vengono confermati dallo schema di Dm. Sempre riguardo alla distanza minima di un chilometro, confermati i pareri secondo cui il segnale può stare anche più vicino se si limita a ricordare la velocità massima consentita dal Codice o se è una mera conferma del limite locale dopo un incrocio.
In quest'ultimo caso, però, occorre che prima dell'intersezione vigano limiti uguali su tutti i tratti di strada che vi confluiscano e che tutti i segnali che li impongono distino più di un chilometro dalla postazione di controllo
(articolo Il Sole 24 Ore del 04.05.2014).