Il Ministero ribadisce che "dopo i
segnali di inizio del centro abitato, non è consentita l'installazione dei
dispositivi di cui all'art. 4, c, l, del Decreto Legge n. 121/2002, convertito
con modificazioni dalla Legge n. 168/2002, e successive modifiche, se non su
strade urbane di scorrimento, come definite dall'art. 2, c. 3, lett. D), del Codice,
e previo decreto prefettizio di individuazione ai sensi del medesimo art. 4, c.
2, del citato Decreto Legge n. 121/2002.
Essi possono, tuttavia, essere installati prima di tali segnali, a congrua distanza da essi, e nel rispetto di quant'altro prescritto dalla Direttiva Maroni".
Essi possono, tuttavia, essere installati prima di tali segnali, a congrua distanza da essi, e nel rispetto di quant'altro prescritto dalla Direttiva Maroni".
27 dicembre 2012- Palermo Vle Reg. Sic. direzione CT |
A Palermo, per esempio, il "modus
operandi" degli operatori addetti al controllo è quello di "fare cassa" e la postazione autovelox (mobile) è tutt'altro che ben visibile,
in barba alla direttiva Maroni che risulta così essere solo "aria
fritta".
Personalmente, infatti, mi sono sempre chiesto come
mai a Palermo gli operatori che provvedono al posizionamento della
macchinetta sul treppiedi (che si presume svolgano funzioni di polizia stradale
conformemente a quanto previsto nell’art. 383 del regolamento di esecuzione al
C.d.S.), subito dopo l’installazione della stessa, si mettono a debita distanza,
possibilmente seduti nella macchina di servizio e in luogo ben mimetizzato.
La risposta mi è stata fornita telefonicamente g.
20 dicembre u.s. dal Commissario della Polizia Municipale di Palermo Sig.ra C.S. (che ringrazio per la disponibilità),
alla quale avevo lamentato la procedura di rilevazione effettuata quel giorno
alle ore 17,15, circa, nei pressi di Via Belgio (nel caso di specie, si
contestava l’invisibilità totale della postazione):
La stessa mi
confermava per sommi capi che:
“Ci
sono dei protocolli ben precisi per questo tipo d’infrazioni e vengono seguiti
alla lettera…..E’ normalissimo che la pattuglia si mette a
70 metri dalla macchinetta…..Se Lei ritiene di essere leso può fare ricorso lo fa al Giudice di Pace… o alle sedi
opportune.
I
colleghi stanno semplicemente rispettando il protocollo…..I colleghi seguono
gli ordini…..Esistono dei protocolli che vengono seguiti alla lettera…..
L’autovelox va inserito da una pattuglia che
firma tutte le prove che fa contestualmente, mette la macchina ,dopo di che può mettersi dove vuole, teoricamente
può anche andarsene, l’importante che si mette in sicurezza e può vedere
l’apparecchiatura, perché è
l’apparecchiatura che deve tenere sotto controllo non Lei che fa l’infrazione,
l’infrazione viene rilevata dall’apparecchiatura; noi non dobbiamo e non
abbiamo nessun obbligo di contestazione in quelle strade………;la legge lo
consente, infatti le macchinette fisse in Via regione siciliana lavorano da
sole….” ecc.ecc.
Peccato che il Commissario di P.M. Sig.ra C.S. però dimentichi che:
mentre i due dispositivi fissi istallati sul Viale Regione Siciliana sono opportunamente segnalati e ben visibili secondo le direttive impartite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a seguito parere reso il 30 marzo u.s., e in ossequio alla direttiva del Ministero 14 agosto 2009, tutti gli altri dispositivi mobili sono totalmente invisibili (sfido chiunque a vedere la postazione specialmente nelle ore serali), in violazione a quanto indicato nel comma 6-bis dell’art. 142 (articolo introdotto dall’art. 3 della Legge 2 ottobre 2007, n. 160), che testualmente recita:
6-bis. Le postazioni di controllo sulla
rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo
all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi,
conformemente alle norme stabilite nel regolamento di esecuzione del presente
codice. Le modalità di impiego sono stabilite con decreto del Ministro dei
trasporti, di concerto con il Ministro dell’interno.
e a quanto prescritto nella direttiva suddetta e in particolare nelle
ISTRUZIONI OPERATIVE (allegato 1) di
pag. 23 che così recita :
“2.1
Presegnalazione della presenza dei dispositivi
A tal
fine devono essere osservate le modalità indicate nella parte I - paragrafo 7
.Il dispositivo di controllo deve essere reso ben
visibile secondo le indicazioni valide per le postazioni di controllo mobile di cui al medesimo
paragrafo”.
E allora di cosa ci
meravigliamo quando la gente poi investe il treppiedi con il dispositivo istallato?
Mario Serio
Scarica qui il parere del Ministero
Sotto l'articolo apparso sul sito:http://www.operativionline.com/ probabilmente uscito in risposta al seguente post:Palermo: autovelox mobile per “fare cassa"? del 29 settembre 2012
Cassa?
Sabato 06 Ottobre 2012 07:39
Ogni tanto, pure da direzioni inaspettate, ri-spunta la solita insinuazione: a Palermo con l'autovelox si farebbe “cassa”.
Ma, in era di massima trasparenza e diffusione planetaria dell'informazione, chi pubblica qualcosa si documenta? Consulta qualche fonte?
A noi pare che, prima di fare qualsiasi affermazione, ci si dovrebbe informare. Ci si dovrebbe, che so, chiedere:
Quanti i sinistri verificatisi nell'asse? Quanti i mortali? Quanto costa uno strumento autovelox? E' mai possibile che quello “ intravisto” ( beh, andando a 30 all'ora è ben difficile vedere bene, la visione laterale potrebbe peggiorare....) sia “ incustodito? Era poi certo che fosse della P.M.? La P.M. è l'unico soggetto che posiziona Autovelox sul Viale Regione? La segnaletica di avviso è posta regolarmente? I controlli sono ampiamente preannunziati sui media e sul sito istituzionale? Qual'è il tasso di soccombenza in caso di contenzioso?
Ah, saperlo.
( nel periodo gen/set dell'anno 2012 il numero di sinistri mortali è calato di 5 rispetto allo stesso periodo del 2011: il calo si è riscontrato nel viale Regione Siciliana, dove sono stati posizionati i box fissi . Magari è un caso, solo fortuna. Ma si tratta di cinque persone, Cittadini, figli.)