Sono già quasi 2 mila i ricorsi di fronte al giudice di pace presentati dagli automobilisti multati per violazione della Ztl di Città Alta. Oltre 700 i ricorsi davanti al prefetto.
Considerando la mole di infrazioni accertate – 29.222 al 30 novembre, 11.561 delle quali già pagate – significa che circa il 9 per cento dei cittadini pizzicati dal nuovo sistema di videosorveglianza ha deciso di contestare la sanzione rivolgendosi alle autorità competenti.
Un dato significativo che potrebbe costringere Palafrizzoni a rivedere le previsioni sui maggiori incassi – attorno ai 2 milioni di euro – ipotizzati per il 2012. Difficile stabilire di quanto, perché dipenderà dall'esito dei ricorsi stessi e dal numero di contravvenzioni legate a ciascuna istanza, ma comunque una cifra di un certo rilievo: considerando una sola multa per ricorso e il loro accoglimento totale, l'ordine di grandezza supererebbe i 200 mila euro.
«Si tratta della prima ondata di sanzioni – spiega l'assessore alla Mobilità Gianfranco Ceci – che nella stragrande maggioranza dei casi si riferiscono al mancato rinnovo dei pass o, soprattutto per i ciclomotori e i motocicli, al fatto che i permessi non erano mai stati richiesti da quanti ne avevano diritto».
Considerando la mole di infrazioni accertate – 29.222 al 30 novembre, 11.561 delle quali già pagate – significa che circa il 9 per cento dei cittadini pizzicati dal nuovo sistema di videosorveglianza ha deciso di contestare la sanzione rivolgendosi alle autorità competenti.
Un dato significativo che potrebbe costringere Palafrizzoni a rivedere le previsioni sui maggiori incassi – attorno ai 2 milioni di euro – ipotizzati per il 2012. Difficile stabilire di quanto, perché dipenderà dall'esito dei ricorsi stessi e dal numero di contravvenzioni legate a ciascuna istanza, ma comunque una cifra di un certo rilievo: considerando una sola multa per ricorso e il loro accoglimento totale, l'ordine di grandezza supererebbe i 200 mila euro.
«Si tratta della prima ondata di sanzioni – spiega l'assessore alla Mobilità Gianfranco Ceci – che nella stragrande maggioranza dei casi si riferiscono al mancato rinnovo dei pass o, soprattutto per i ciclomotori e i motocicli, al fatto che i permessi non erano mai stati richiesti da quanti ne avevano diritto».
