domenica 16 dicembre 2012

Vimodrone:Giro di vite contro il fenomeno prostituzione

Entro la fine del mese entrerà in vigore l’ordinanza sindacale, che avrà una durata temporanea limitata di quattro mesi, che prevede il divieto di esercitare con qualunque modalità e comportamento, nei luoghi pubblici, spazi aperti o visibili al pubblico la prostituzione.
Ma l’ordinanza non fa riferimento solo a chi offre prestazioni sessuali a pagamento, prevede il divieto ai conducenti di veicoli, su tutto il territorio comunale, di effettuare fermate, anche di breve durata, di accostarsi, di eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale, al fine di richiedere informazioni, contrattare, concordare prestazioni sessuali.
Pertanto, chiunque violi i disposti dell’ordinanza, firmata dal Sindaco Antonio Brescianini lo scorso 10 dicembre, è soggetto all’applicazione di una sanzione amministrativa prevista per legge da 25 a 500 euro.
“Soprattutto negli ultimi mesi le forze dell’ordine hanno rilevato che sul nostro territorio, in particolare sulla Padana Superiore, nell’area antistante il cimitero, operano numerosi soggetti che esercitano la prostituzione” – è il commento del sindaco.
“Oltre ad essere un messaggio diseducativo, offrendo un’immagine alterata delle relazioni personali e di annullamento della dignità e libertà dell’essere umano, soprattutto delle donne – si legge nel dispositivo dell’ordinanza – il fenomeno della prostituzione su strada offende la pubblica decenza, favorisce il verificarsi di situazioni igienico-ambientali pericolose per la salute pubblica, nonché un concreto e reale pericolo per l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”.
“Al fenomeno della prostituzione – continua Brescianini – sono inevitabilmente collegati gravi episodi criminali, quali lo sfruttamento, omicidi, atti di violenza e rapine. Il luogo dove stazionano le prostitute è antistante alla Chiesa di Santa Maria Nova e al cimitero, sminuendo così il valore etico e culturale di questi due luoghi. Insieme alle forze dell’ordine abbiamo ritenuto indispensabile adottare questo provvedimento per prevenire e contrastare il fenomeno che spesso, purtroppo interessa anche minori e per impedire l’insorgenza di fenomeni dediti allo sfruttamento quando non di vera e propria riduzione in schiavitù”.