Chiusi dall’Asl quindici locali non in regola, sanzione di 2000 euro
VIAREGGIO. Il bar si è messo a fare i panini, oppure i piatti espressi. E si è “dimenticato” di comunicarlo. Già, perché - volenti o nolenti - non si può trasformare un pubblico esercizio in qualcos’altro dalla sera alla mattina: servono gli spazi e le misure igieniche necessarie. E soprattutto i permessi.
Così, quando arriva l’Asl per il controllo, ecco la fatidica domanda: «Ce l’avete l’autorizzazione aggiornata?». E se la risposta è no, qualunque sia la motivazione scatta la stangata.
Così a Viareggio 15 locali, di diverso tipo - dai bar alle pizzerie a taglio - sono stati multati nelle ultime settimane dagli ispettori del Dipartimento di prevenzione dell’Asl. Le sanzioni arrivano fino a 2mila euro, e con esse scatta anche la sospensione dell’attività.
Una mano pesante che - spiega il dottor Luca Lazzerini del Dipartimento - «fa emergere un fenomeno in aumento. Noi, infatti, non ci aspettavamo che per una violazione amministrativa così particolare si registrassero tutti questi casi».
Si chiama, in gergo tecnico, “Mancato aggiornamento dell’autorizzazione sanitaria”. In pratica, non è vietato per un pubblico esercizio allargarsi, assumendo cioè caratteristiche proprie di un’altra attività commerciale. A patto, ovviamente, che ci siano spazi adeguati e che la somministrazione di alimenti - che cambia se si tratta di panini o di piatti espressi - avvenga secondo le regole igienico-sanitarie.
Come ad esempio il bagno al pubblico, che non è obbligatorio per la pizzeria a taglio che non dà da mangiare al cliente sul posto. Ma lo diventa se la pizzeria comincia a piazzare tavolini per far sedere la clientela.
Altro fronte su cui l’Aslrileva problemi sono le temperature. Un brutto vizio di troppi locali, sia bar che ristoranti di tenere i frigoriferi a basso regime per risparmiare corrente e questo, con i primi caldi già arrivati, può dare problemi sulla copnservazione dei cibi.
26/05/2012
http://iltirreno.gelocal.it
VIAREGGIO. Il bar si è messo a fare i panini, oppure i piatti espressi. E si è “dimenticato” di comunicarlo. Già, perché - volenti o nolenti - non si può trasformare un pubblico esercizio in qualcos’altro dalla sera alla mattina: servono gli spazi e le misure igieniche necessarie. E soprattutto i permessi.
Così, quando arriva l’Asl per il controllo, ecco la fatidica domanda: «Ce l’avete l’autorizzazione aggiornata?». E se la risposta è no, qualunque sia la motivazione scatta la stangata.
Così a Viareggio 15 locali, di diverso tipo - dai bar alle pizzerie a taglio - sono stati multati nelle ultime settimane dagli ispettori del Dipartimento di prevenzione dell’Asl. Le sanzioni arrivano fino a 2mila euro, e con esse scatta anche la sospensione dell’attività.
Una mano pesante che - spiega il dottor Luca Lazzerini del Dipartimento - «fa emergere un fenomeno in aumento. Noi, infatti, non ci aspettavamo che per una violazione amministrativa così particolare si registrassero tutti questi casi».
Si chiama, in gergo tecnico, “Mancato aggiornamento dell’autorizzazione sanitaria”. In pratica, non è vietato per un pubblico esercizio allargarsi, assumendo cioè caratteristiche proprie di un’altra attività commerciale. A patto, ovviamente, che ci siano spazi adeguati e che la somministrazione di alimenti - che cambia se si tratta di panini o di piatti espressi - avvenga secondo le regole igienico-sanitarie.
Come ad esempio il bagno al pubblico, che non è obbligatorio per la pizzeria a taglio che non dà da mangiare al cliente sul posto. Ma lo diventa se la pizzeria comincia a piazzare tavolini per far sedere la clientela.
Altro fronte su cui l’Aslrileva problemi sono le temperature. Un brutto vizio di troppi locali, sia bar che ristoranti di tenere i frigoriferi a basso regime per risparmiare corrente e questo, con i primi caldi già arrivati, può dare problemi sulla copnservazione dei cibi.
26/05/2012
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