lunedì 19 marzo 2012

Multe a chi dichiara il falso nell’Isee

Piu’ controlli, magari tramite la Polizia municipale, e multe per le dichiarazioni Isee mendaci. Che, a quanto pare, non sono poche: l’anno scorso circa il 20% dei redditometri controllati dal Comune di Bologna sono risultati inesatti e, per il momento, hanno portato a un recupero di somme non pagate per circa 15.000 euro (che pero’ potrebbero arrivare a 20.000 con le procedura ancora da concludere).

Mentre attende che il Governo metta mano alla normativa sull’Isee, Palazzo D’Accursio, come promesso, cerca di correggere alcune storture per l’accesso ai servizi. E lavora per introdurre anche delle sanzioni amministrative che puniscano chi tenta di fare il furbo. La giunta Merola, che anche domani sara’ impegnata per la delibera sul tema, vuole inserire procedure piu’ snelle e controlli piu’ mirati, in attesa della modifiche dell’Isee nazionale, che potrebbero dare ancora piu’ strumenti per pizzicare chi non dichiara il vero. Intanto, stamane in commissione, l’assessore alla Scuola Marilena Pillati, la vicesindaco Silvia Giannini e i tecnici di settore portano gli aggiornamenti sulla delibera e anche qualche dato.

L’anno scorso l’ufficio controllo ha preso in esame 380 dichiarazioni (34 procedure sono ancora da concludere) e ne ha trovate irregolari quasi 60. In particolare, i redditometri ‘zero’ vagliati dall’ufficio sono stati 126, di cui 26 sbagliato. Le dichiarazioni Isee superiori a zero controllate sono state invece 187, di cui 37 errate. Il Comune ha gia’ recuperato 15.000 euro e stima di arrivare a circa 20.000 con le procedure da portare a termine; intanto, si sa gia’ che i recuperi sono andati da un minimo di 100 a un massimo di 5.000 euro e che con la modifica in corso, nel futuro saranno introdotte anche le multe.

Di certo, tra le novita’ gia’ annunciate dalla giunta Merola c’e’ il fatto che due genitori che non abitano sotto lo stesso tetto ma concorrono al mantenimento dei figli, saranno “accorpati” in una unica dichirazione Isee. Chi invece si trova solo a crescere un bambino potra’ dimostrarlo tramite documenti legali e una autodichiarazione, pure se il Comune fara’ delle istruttorie a seconda dai casi da esaminare. Nel caso in cui invece, per esempio, il genitore convidente col bambino si sia rifatto una vita con un’altra persona, non sara’ l’ex, ma il nuovo o la nuova compagnma a concorrere all’Isee familiare col proprio reddito.

Visto che in Comune risulta che il 15% dei genitori ancora sposati non concorrono al mantenimento dei figli, mon mancheranno studi su casi particolari, come quello di un genitore sposato che pero’ lavora all’estero. In commissione, stamane, c’e’ stato entusiasmo anche da parte delle minoranze sulle modifiche in corso. Valentina Castaldini (Pdl) che da tempo lavora per cambiare l’applicazione dell’Isee, oltre a lodare il lavoro delle giunta e dei quertieri, ha anche chiesto di rafforzare gli uffici che danno informazioni ai cittadini e di allungare di qualche giorno la chiusure delle iscrizioni ai nidi, per dare tempo ai genitori di organizzarsi con le novita’.

Col tempo, aggiunge poi, si “potrebbe pensare a inserire un punteggio per dare sconti a chi e’ piu’ in difficolta’, contando elementi come un mutuo da pagare o altro”. Anche Mirko Pieralisi di Sel chiede di dare chiare indicazioni ai cittadini sui luoghi nei quali reperire informazioni, mentre Angelo Marchesini (Pd) crea qualche mormorio di dissenso tra i colleghi quando dice che “chi fa la casalinga dovrebbe tenere i figli a casa, perche’ bisogna favorire chi va a lavorare”.