Un’ordinanza del Tar Veneto si rimette alla Corte Costituzionale, seguendo l’esempio della Toscana
La
manovra salva Italia, il decreto legge n. 201/11 convertito in legge n.
214 del 2011, tra le tante misure introdotte, prevede la
liberalizzazione degli orari di apertura e chiusura di bar, negozi e
ristoranti, in qualunque città italiana siano ubicate e in qualsiasi
periodo dell’anno, anche nei giorni festivi.
Ordinanza Tar Veneto - Il Tar Veneto con un’ordinanza del 29 febbraio 2012, la n. 265, esaminando un ricorso presentato contro un provvedimento del comune di Treviso del 30 dicembre scorso, che aveva limitato la possibilità di apertura nel giorno di domenica degli esercizi di vendita, ha precisato che sia la Corte Costituzionale a dover dettare le norme in materia di orari di apertura di bar e negozi.
Legge regionale - Il provvedimento del sindaco trevigiano si basa su una legge regionale che è stata approvata dopo circa 20 giorni dall’approvazione a sua volta, da parte del Governo tecnico di Monti, del decreto salva Italia, che all’articolo 31 ha limitato qualsiasi limitazione o vincolo alla liberalizzazione delle attività economiche e commerciali, quindi anche alla possibilità di aprire o chiudere i negozi.
Conferenza regioni e Anci - In verità sulla questione degli orari di apertura e di chiusura dei negozi e bar, già la Conferenza delle regioni, insieme all’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani, ha chiesto un tavolo tecnico con il Governo, proprio per affrontare le problematiche conseguenti alla liberalizzazione introdotta dal decreto legge 201/2011.
Toscana - Allo stato attuale la Regione Veneto ha in un certo senso neutralizzato le disposizioni statali, emanando la legge regionale che annulla la possibilità di apertura domenicale delle attività commerciali. E a ben vedere, l’intervento del Tar del Veneto non è del tutto inaspettato, visto che anche poco tempo fa la Toscana aveva già impugnato di fronte alla suprema Corte Costituzionale, le misure della manovra salva Italia, sulla liberalizzazione degli orari di apertura e chiusura dei negozi e bar. Un ulteriore tassello si aggiunge alla questione che si auspica in tempi brevi sia risolta dalla Consulta.
Ordinanza Tar Veneto - Il Tar Veneto con un’ordinanza del 29 febbraio 2012, la n. 265, esaminando un ricorso presentato contro un provvedimento del comune di Treviso del 30 dicembre scorso, che aveva limitato la possibilità di apertura nel giorno di domenica degli esercizi di vendita, ha precisato che sia la Corte Costituzionale a dover dettare le norme in materia di orari di apertura di bar e negozi.
Legge regionale - Il provvedimento del sindaco trevigiano si basa su una legge regionale che è stata approvata dopo circa 20 giorni dall’approvazione a sua volta, da parte del Governo tecnico di Monti, del decreto salva Italia, che all’articolo 31 ha limitato qualsiasi limitazione o vincolo alla liberalizzazione delle attività economiche e commerciali, quindi anche alla possibilità di aprire o chiudere i negozi.
Conferenza regioni e Anci - In verità sulla questione degli orari di apertura e di chiusura dei negozi e bar, già la Conferenza delle regioni, insieme all’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani, ha chiesto un tavolo tecnico con il Governo, proprio per affrontare le problematiche conseguenti alla liberalizzazione introdotta dal decreto legge 201/2011.
Toscana - Allo stato attuale la Regione Veneto ha in un certo senso neutralizzato le disposizioni statali, emanando la legge regionale che annulla la possibilità di apertura domenicale delle attività commerciali. E a ben vedere, l’intervento del Tar del Veneto non è del tutto inaspettato, visto che anche poco tempo fa la Toscana aveva già impugnato di fronte alla suprema Corte Costituzionale, le misure della manovra salva Italia, sulla liberalizzazione degli orari di apertura e chiusura dei negozi e bar. Un ulteriore tassello si aggiunge alla questione che si auspica in tempi brevi sia risolta dalla Consulta.