Mentre si profila il processo con rito immediato, se gli esiti dei rilievi scientifici e quelli della perizia balistica, dovessero confermare il quadro probatorio gia'
emerso per Alessandro Amigoni, il vigile accusato di omicidio volontario per aver sparato e ucciso
un cileno di 28 anni nel corso di un inseguimento in zona Parco
Lambro, il ministro Anna Maria Cancellieri, dichiara di voler riformare subito la Polizia municipale.
Le frasi che seguono, da parte della stessa, sono davvero confortanti... e a mio avviso, hanno il sapore dello "zuccherino" che viene somministrato al cavallo prima di essere ucciso: "
Il compito che i vigili svolgono sul territorio è assolutamente
prezioso: naturalmente bisogna rivedere i ruoli e i compiti, sono sempre
essere umani, però credo che occorra molta molta attenzione. Noi
dobbiamo molto a quello che fa la polizia municipale".
Di certo c'è, che prima di questo episodio mai nessuno aveva ipotizzato di togliere le armi alla Polizia Municipale.Adesso si parla, invece, di scarsa preparazione della Polizia Municipale e di tanto altro.
E se fosse accaduto a un poliziotto o ad un carabiniere?
Persino la riforma della P.M., più volte invocata dagli stessi operatori sembra aver subito, stranamente, un'accelerazione repentina ma in una direzione diametralmente opposta a quella che ci si auspicava (spero non sia soltanto una mia impressione), e anche se venissero confermate le accuse degli inquirenti a carico del vigile Savarino, secondo la quale quest'ultimo avrebbe agito con troppo impeto (praticamente da "RAMBO"), non sarebbe corretto e giusto che la categoria si facesse carico delle responsabilità altrui, con l'ulteriore aggravio di una riforma peggiorativa e dequalificante rispetto alla oramai lontana Legge 65/86.