Nella Regione Lazio la qualifica del Comandante di polizia municipale dev’essere dirigenziale
Consiglio di Stato, sezione V, 8 luglio 2025, n. 5909 – Pres. Sabatino, Est. Perotti
Comune e provincia – Polizia locale – Comandante – Legge regionale – Regione Lazio – Dirigente – Regolamento locale – Contrasto – Disapplicazione
In base alla l.reg. Lazio 13 gennaio 2005, n. 1, la qualifica di
comandante del corpo di polizia locale deve essere necessariamente
attribuita a personale con qualifica dirigenziale, prevalendo tale
disposizione primaria sull'eventuale norma regolamentare locale che
preveda diversamente. (1).
(1) Conformi: in parte: Cons. Stato, II, 9 gennaio 2020 n. 219; sez. VI,
5 gennaio 2015 n. 1 secondo cui il giudice che è chiamato a giudicare
della legittimità di un provvedimento conforme al regolamento ma in
contrasto con la norma primaria, o viceversa, deve dare prevalenza a
quest’ultima, in ragione della gerarchia delle fonti.
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📌 Fatti e motivo del ricorso
Nel caso di specie, un Comune aveva conferito l’incarico di comandante della polizia locale a un funzionario di categoria D, pur essendo presente nell’ente una posizione dirigenziale e nonostante la previsione della normativa regionale che impone l’inquadramento dirigenziale per tale incarico. Il ricorrente, dirigente comunale ed ex comandante del corpo, impugnava il provvedimento sostenendo la violazione della normativa regionale.
⚖️ Decisione
Il Consiglio di Stato, Sezione V, con la sentenza n. 5909/2025, ha confermato che:
- La norma regionale (nella specie la L.R. 1/2005 del Lazio, art. 14, comma 3) prevale sul regolamento comunale che prevedeva la possibilità di nominare un funzionario.
- Nei Comuni dotati di figure dirigenziali, la nomina del comandante della polizia locale deve avvenire in qualità dirigenziale, non con un semplice funzionario di categoria D.
- L’atto impugnato è stato pertanto annullato.
🧩 Implicazioni operative
Gli enti locali devono verificare che, in presenza di figure dirigenziali, il comandante della polizia locale sia inquadrato con qualifica dirigenziale se la normativa regionale lo richiede.
- Il regolamento comunale non può derogare a queste prescrizioni regionali.
- Il ricorso appare qualificabile come una forma di tutela contro nomine che non rispettano il principio di gerarchia delle fonti.
🔹 COMMENTO
La sentenza ribadisce alcuni principi giuridici importanti:
-
Prevalenza della legge regionale sul regolamento comunale:
Se la legge regionale impone una qualifica dirigenziale per un ruolo apicale, il regolamento comunale non può derogare, nemmeno per ragioni organizzative o economiche. -
Giurisdizione del giudice amministrativo:
Anche se la questione incide sul rapporto di lavoro, resta di competenza amministrativa quando l’oggetto del ricorso è l’esercizio del potere organizzativo dell’ente (macro-organizzazione). -
Significato di “qualifica apicale”:
Nei Comuni dotati di dirigenza, la qualifica apicale coincide con la dirigenza, non con la categoria D dei funzionari.
Solo nei Comuni privi di dirigenti le posizioni organizzative possono assumere la direzione di strutture apicali. -
Implicazioni pratiche per i Comuni:
Gli enti locali con personale dirigenziale non possono affidare la direzione del Corpo di Polizia Locale a funzionari. Ciò vale anche se il regolamento comunale lo prevede diversamente: prevale la legge regionale.
🔹 Sintesi finale
👉 Il Consiglio di Stato conferma che il comandante della Polizia Locale deve essere un dirigente nei Comuni dove esiste la dirigenza.
👉 Gli atti comunali contrari a questo principio sono illegittimi.
👉 Il Comune di Cisterna di Latina dovrà quindi adeguare la propria organizzazione e riconsiderare la nomina del comandante.
