Speed check:la novella continua
Vi siete mai chiesti perché i comuni continuano a formulare richieste di pareri al Ministero sull’uso dello speed check? Il motivo è semplice: perché si vuole a tutti i costi “giustificare” l’acquisto di contenitori di plastica, non previsti dal C.d.S. Non sia mai che la Corte dei Conti, un domani prossimo, debba chiedere i danni erariali alle varie amministrazioni che hanno proceduto all’istallazione o alla messa in opera dello stesso.

E’ come se un’ammistrazione un giorno decida di mettere dei segnali stradali nuovi o qualsiasi altro manufatto ritenuto più convincente rispetto a quelli tradizionali e voglia il beneplacito da parte del Ministero per giutificarne l’utilizzo.
Qualcuno, addirittura, comincia a dire che tale manufatto non fa parte della segnaletica stradale ma di tutto ciò che comprende l’arredo urbano, e quindi, che il Ministero non c’entra.
Ma allora perché si continua ad interpellare il Ministero? Cosa gli diciamo ad un turista dell’U.E. che fa parte dell’arredo urbano ?
Ovviamente andare a sostenere, come fa qualcuno, che non ha bisogno di alcuna approvazione e che sono legittimi mi sembra un’impresa un po’ ardua, dal momento che questi manufatti vanno ad incidere (vuoi o non vuoi), direttamente sulle fasce di rispetto, sulla mano da tenere dagli utenti delle strade, e in generale, sulla circolazione stradale.
Mario Serio
Per chi vuole approfondire l'argomento