Corte di Cassazione Quarta Sezione Penale Sentenza depositata il 31 ottobre 2012 n. 42492
La Suprema Corte di Cassazione, trattando il caso di un incidente stradale (purtroppo mortale) ha stabilito uno “sconto” di pena nei confronti dell’automobilista che ha causato il sinistro giustificando questa decisione per il fatto che la vittima, al momento dell’urto, non indossava le cinture di sicurezza.
I giudici di Piazza Cavour, dopo aver valutato le tante eccezioni sollevate in occasione di questa vicenda, con la sentenza n. 42492/2012, hanno accolto il ricorso presentato dall’automobilista, che a causa di una manovra pericolosa é finito con l’impattatare bruscamente un altro veicolo provocando la morte del conducente, perche (la vittima) non indossava le cinture di sicurezza.
La Corte ha precisato che nel caso in cui fosse accertato il fatto di non relativo alle cinture di sicurezza questo comporterebbe una ipotesi di concorso di colpa e, pertanto, si avrebbe uno sconto sia sul piano del risarcimento sia su quello relativo alla quantificazione della pena.
La dinamica dei fatti relativi all’incidente non sono del tutto chiari. É stato peró accertata la pericolositá della manovra poichè a 112km/h l’uomo (che si é giustificato l’ipotesi di una leggera ischemia celebrale che comunque non é stata accolta) avrebbe percorso in diagonale lungo una strada provinciale sia la sua carreggiata che quella in senso opposto.
La sentenza é molto importante dal punto di vista penalistico perché nel caso in cui sia derivata la morte di qualcuno a causa della propria imprudenza, negligenza o imperizia alla guida verrà certamente emessa una sentenza di condanna per omicidio colposo ma la pena potrà essere diminuita.
Chiaramente di questa decisione ne saranno contente le Compagnie di Assicurazioni perché questa visione delle cose comporterà dei cambiamenti pure riguardo agli aspetti civilistici su tutti quelli relativi al risarcimento del danno che sarà rivalutato tenendo in considerazione anche questo fattore di concorso.
In ogni caso questa decisione presa dalla Corte deve far riflettere perché delinea la strada intrapresa dai giudici per far si che nessuno paghi per le mancanze altrui quindi viaggiate quanto volete ma non dimenticate mai di indossare le cinture (o il casco i motociclisti).
La Suprema Corte di Cassazione, trattando il caso di un incidente stradale (purtroppo mortale) ha stabilito uno “sconto” di pena nei confronti dell’automobilista che ha causato il sinistro giustificando questa decisione per il fatto che la vittima, al momento dell’urto, non indossava le cinture di sicurezza.
I giudici di Piazza Cavour, dopo aver valutato le tante eccezioni sollevate in occasione di questa vicenda, con la sentenza n. 42492/2012, hanno accolto il ricorso presentato dall’automobilista, che a causa di una manovra pericolosa é finito con l’impattatare bruscamente un altro veicolo provocando la morte del conducente, perche (la vittima) non indossava le cinture di sicurezza.
La Corte ha precisato che nel caso in cui fosse accertato il fatto di non relativo alle cinture di sicurezza questo comporterebbe una ipotesi di concorso di colpa e, pertanto, si avrebbe uno sconto sia sul piano del risarcimento sia su quello relativo alla quantificazione della pena.
La dinamica dei fatti relativi all’incidente non sono del tutto chiari. É stato peró accertata la pericolositá della manovra poichè a 112km/h l’uomo (che si é giustificato l’ipotesi di una leggera ischemia celebrale che comunque non é stata accolta) avrebbe percorso in diagonale lungo una strada provinciale sia la sua carreggiata che quella in senso opposto.
La sentenza é molto importante dal punto di vista penalistico perché nel caso in cui sia derivata la morte di qualcuno a causa della propria imprudenza, negligenza o imperizia alla guida verrà certamente emessa una sentenza di condanna per omicidio colposo ma la pena potrà essere diminuita.
Chiaramente di questa decisione ne saranno contente le Compagnie di Assicurazioni perché questa visione delle cose comporterà dei cambiamenti pure riguardo agli aspetti civilistici su tutti quelli relativi al risarcimento del danno che sarà rivalutato tenendo in considerazione anche questo fattore di concorso.
In ogni caso questa decisione presa dalla Corte deve far riflettere perché delinea la strada intrapresa dai giudici per far si che nessuno paghi per le mancanze altrui quindi viaggiate quanto volete ma non dimenticate mai di indossare le cinture (o il casco i motociclisti).