venerdì 13 aprile 2012

Usano targhe straniere per evitare le multe

LOTTA AI FURBETTI. Indagine della polizia municipale su auto di lusso immatricolate all'estero
Diciotto conducenti pizzicati dai vigili. Hanno accumulato tremila infrazioni. Il record è di un camionista che deve pagare 31mila euro
12/04/2012
 Collezionare multe per 31.464 euro sembrerebbe una «mission impossible» anche per il più sregolato degli automobilisti. Invece c'è riuscito, nel giro di un annetto appena, il conducente di un furgone a noleggio. Ha accumulato 414 violazioni nel 2011. E il campione è in compagnia di altri 31 emulatori: 2.787 multe, per un totale di 203.637 euro. Basti pensare che, al secondo posto di questa classifica inusuale, compare una Mercedes con 175 violazioni in sospeso, commesse l'anno scorso. I collezionisti accaniti di infrazioni stradali hanno una cosa in comune: l'auto immatricolata all'estero. Uno stratagemma che, sfruttando una lacuna della normativa europea in materia di codice stradale, permette, o meglio, permetteva, di scorrazzare impunemente. Fregandosene, quindi, di Ztl, corsie riservate, divieti di sosta, autovelox, e via dicendo. Perché, per incrociare la targa straniera con l'intestatario, i vigili devono richiedere le informazioni necessarie al Paese di immatricolazione dell'auto in questione. Ma le banche dati estere, spesso, non sono accessibili. Un'anomalia che dovrebbe essere risolta l'anno prossimo, con un'apposita direttiva del parlamento europeo. Ma intanto? Intanto, i nostri vigili hanno dovuto ricorrere a mesi di appostamenti, stilando la lista nera dei trasgressori. Ne hanno studiato le abitudini, i percorsi quotidiani, per infine coglierli di persona, in flagrante, magari proprio mentre stracciavano con noncuranza l'ennesimo foglietto giallo trovato sotto il tergicristallo. Il club dei «collezionisti» ha perso 18 esponenti: gli automobilisti beccati dalla municipale e che, nel complesso, devono alle casse pubbliche circa 100mila euro. E gli altri? «Sono improvvisamente spariti dalla circolazione», spiega il comandante dei vigili Luigi Altamura. Alla centrale di via del Pontiere, Altamura ha divulgato i numeri e i dettagli dell'operazione, insieme ai collaboratori, da lui lodati per «la bravura e i risultati ottenuti». Si tratta del commissario Flavio Marchiotto, responsabile del reparto di elaborazione verbali e contenziosi, del vice commissario Andrea Pasquali, responsabile dei varchi elettronici e dei sistemi informatici, e del vice commissario Paolo Sabaini, ufficiale del reparto territoriale. Ma chi sono i collezionisti di multe? C'è qualche veronese, ma per la maggior parte si tratta di stranieri benestanti, tra cui figurano avvocati, imprenditori e calciatori. Viaggiano spesso su auto di pregio, come Porche, Bmw, Audi. Vivono qui da anni, sono ormai stanziali, ma non hanno mai provveduto a reimmatricolare l'auto. «Tutto inizia quando ci accorgiamo di una selva di indisciplinati, con mezzi targati in Slovenia, San Marino, Francia, Romania, Bulgaria, Croazia e Germania», spiega Altamura. «Il nostro circuito di telecamere registra una caterva di violazioni commessa da questo ridotto numero di auto». A questo punto, viene in aiuto la tecnologia. Il comandante continua: «Grazie a una modifica al software installato sui 200 palmari di servizio, ogni agente dispone della lista dei trasgressori, in continuo aggiornamento. Si stringe il cerchio, nonostante i conducenti ricercati si tengano alla larga dalle pattuglie, cambiando strada appena ne scorgono una». Ma i vigili hanno pazienza, e i trasgressori finiscono nella rete. Ora dovranno pagare tutte le multe arretrate. «In più, in quanto possessori di auto di lusso, verranno segnalati all'agenzia delle entrate».L.CO.