12 aprile 2012-Il contrassegno invalidi, secondo l’articolo 381 del
regolamento d’attuazione al codice della strada, compete alle persone
con capacità di deambulazione ridotta, è strettamente personale ed ha valore su tutto il territorio nazionale,
come pienamente confermato dalla giurisprudenza costante della
Cassazione. I diritti di chi è munito del contrassegno devono essere
ugualmente rispettati da tutti Comuni del territorio italiano.
IL CASO – Nella provincia di Grosseto, ad esempio, Confconsumatori assiste da anni un cittadino, munito di contrassegno invalidi rilasciato da un Comune della provincia, che è stato sanzionato centinaia di volte all’entrata nei varchi elettronici in altri comuni
del grossetano o toscani (anche nel caso di segnalazioni scritte
inviate via fax alla Polizia Municipale del luogo). L’uomo si è trovato
costretto, quindi, ad inviare centinaia di ricorsi alla Prefetture, che
talvolta hanno adottato provvedimenti fantasiosi come quelli di
annullare le multe ma far pagare le spese di notifica al cittadino, così
comunque vessando l’avente diritto e talvolta (come Firenze) hanno
fatto prevalere i regolamenti comunali contrastanti con la legge
nazionale.
I Varchi delle Ztl, a Grosseto così come altrove, non possono limitare il diritto dei deambulanti
ed i Comuni devono cessare ogni forma di vessazione a carico dei
cittadini che hanno un diritto personale pieno a prescindere dal veicolo
che utilizzano. Nessuna forma di comunicazione preventiva o successiva può essere imposta dai Comuni ai cittadini,
da qualsiasi parte d’Italia provengano ed a prescindere dal veicolo che
utilizzano, come avviene a Grosseto ed altrove (Cass. Sent. 719/08 sez.
II e GDP Arezzo 27/6/2006). Sono gli strumenti elettronici che devono piegarsi ai cittadini e non il contrario.
I Disabili già trovano barriere architettoniche nel loro cammino e
non si può tollerare che trovino anche delle barriere burocratiche
perché sono già provati fisicamente e psicologicamente.
CONTRASSEGNO UNIFICATO UE – Le vicissitudini dei cittadini meno fortunati non finiscono qui. L’Italia infatti non ha ancora recepito la raccomandazione del consiglio Europeo n. 98/376/CE con la quale è stato adottato il contrassegno unificato disabili europei, con la conseguenza che i contrassegni rilasciati dai comuni italiani non valgono all’estero
ed i nostri concittadini vengono multati dalle autorità estere. Già nel
2008 il Parlamento aveva impegnato il Governo, con apposita
risoluzione, all’adozione del contrassegno unificato (di colore,
dimensioni e simbologia diverso da quello italiano) ,ed ancora oggi
dobbiamo tollerare una simile inadempienza.
«Confconsumatori – conclude l’avvocato Marco Festelli, Presidente di Confconsumatori Toscana – ha avviato una campagna di sensibilizzazione ad ogni livello istituzionale su queste, sconcertanti e vergognose vicende che colpiscono, con umiliazione burocratica, le persone meno fortunate».
Ufficio Stampa Confconsumatori Toscana