Un'altro chiaro esempio dell'inutilità delle gestioni in forma associate ....... (certo non si puo' generalizzare, ma personalmente ho sempre sostenuto la sua inutilità.A giorni pubblico un approfondimento con alcuni esempi pratici), che è perfettamente dimostrabile senza bisogno di "studi di settore".
Vedi precedente post sulla materia.
Polizia locale, la rivolta di Ruffrè
RUFFRÈ-MENDOLA. Polizia di valle? No, grazie. Questa la decisione assunta l'altra sera dal consiglio comunale di Ruffrè che all'unanimità ha approvato una mozione proposta dal sindaco Fabrizio Borzaga. Il documento «denuncia la violazione ed il pesante condizionamento della autonomia decisionale della comunità di Ruffrè Mendola in merito al servizio di polizia locale sulla cui necessità e scelta delle modalità organizzative deve decidere il Comune», lamenta un aumento ingiustificato della spesa corrente a carico del Comune stesso, e manifesta la propria «contrarietà ad una gestione in forma associata tramite la Comunità della Valle di Non del servizio di polizia locale che aggrava, con spese inutili, il già precario bilancio comunale nella parte corrente». La mozione impegna infine il sindaco Borzaga a «rendere manifesta detta contrarietà in sede di Conferenza dei sindaci e all'interno della assemblea della Comunità, autorizzandolo ad utilizzare tutti gli strumenti politici che ritiene più opportuni per rendere noto il dissenso». Dunque un no frontale ma ponderato a cui il comune Ruffré Mendola è arrivato con una serie di ragionamenti espressi nella premesse della mozione che elenca una serie di motivazioni giuridiche (anche di valenza costituzionale) sulla non competenza delle Comunità di valle in materia di pubblica sicurezza e si contesta l'assunto che «centralizzare il servizio significa automaticamente un risparmio». Ma ad andare di traverso al consiglio comunale del paese dei Masi è soprattutto la disposizione della Provincia (enti locali) che decurta d'ufficio, anche in caso di non adesione alla nascitura Polizia di valle, l'importo (nel caso di Ruffr 8.000 euro), il trasferimento provinciale destinato al bilancio corrente del Comune. «Una prevaricazione insopportabile che non solo viola l'autonomia dell'ente (la cui autonomia è costituzionalmente garantita, a differenza della Comunità di Valle) ma lo mette in serie difficoltà». Dunque anche se non volesse, come non vuole, aderire alla Polizia di valle, Ruffrè Mendola sarà tenuto ugualmente a finanziarla, anche se indirettamente. «Questa è la chiara dimostrazione di come la gestione associata tramite la Comunità non porti affatto ad un contenimento dei costi ed una miglior efficienza ed efficacia del servizio, ma al contrario ad un incremento di spesa per i Comuni che, come nel caso di Ruffré Mendola possono benissimo farvi fronte con personale già in ruolo, senza ulteriori aggravi economici». «Ruffré Mendola, esercitando le proprie prerogative, in passato non ha mai aderito ad un servizio di polizia locale sovracomunale», conclude la mozione destinata a sollevare in valle di Non un vero vespaio.
03 marzo 2012
RUFFRÈ-MENDOLA. Polizia di valle? No, grazie. Questa la decisione assunta l'altra sera dal consiglio comunale di Ruffrè che all'unanimità ha approvato una mozione proposta dal sindaco Fabrizio Borzaga. Il documento «denuncia la violazione ed il pesante condizionamento della autonomia decisionale della comunità di Ruffrè Mendola in merito al servizio di polizia locale sulla cui necessità e scelta delle modalità organizzative deve decidere il Comune», lamenta un aumento ingiustificato della spesa corrente a carico del Comune stesso, e manifesta la propria «contrarietà ad una gestione in forma associata tramite la Comunità della Valle di Non del servizio di polizia locale che aggrava, con spese inutili, il già precario bilancio comunale nella parte corrente». La mozione impegna infine il sindaco Borzaga a «rendere manifesta detta contrarietà in sede di Conferenza dei sindaci e all'interno della assemblea della Comunità, autorizzandolo ad utilizzare tutti gli strumenti politici che ritiene più opportuni per rendere noto il dissenso». Dunque un no frontale ma ponderato a cui il comune Ruffré Mendola è arrivato con una serie di ragionamenti espressi nella premesse della mozione che elenca una serie di motivazioni giuridiche (anche di valenza costituzionale) sulla non competenza delle Comunità di valle in materia di pubblica sicurezza e si contesta l'assunto che «centralizzare il servizio significa automaticamente un risparmio». Ma ad andare di traverso al consiglio comunale del paese dei Masi è soprattutto la disposizione della Provincia (enti locali) che decurta d'ufficio, anche in caso di non adesione alla nascitura Polizia di valle, l'importo (nel caso di Ruffr 8.000 euro), il trasferimento provinciale destinato al bilancio corrente del Comune. «Una prevaricazione insopportabile che non solo viola l'autonomia dell'ente (la cui autonomia è costituzionalmente garantita, a differenza della Comunità di Valle) ma lo mette in serie difficoltà». Dunque anche se non volesse, come non vuole, aderire alla Polizia di valle, Ruffrè Mendola sarà tenuto ugualmente a finanziarla, anche se indirettamente. «Questa è la chiara dimostrazione di come la gestione associata tramite la Comunità non porti affatto ad un contenimento dei costi ed una miglior efficienza ed efficacia del servizio, ma al contrario ad un incremento di spesa per i Comuni che, come nel caso di Ruffré Mendola possono benissimo farvi fronte con personale già in ruolo, senza ulteriori aggravi economici». «Ruffré Mendola, esercitando le proprie prerogative, in passato non ha mai aderito ad un servizio di polizia locale sovracomunale», conclude la mozione destinata a sollevare in valle di Non un vero vespaio.
03 marzo 2012