Comune di Palermo
Ufficio di Gabinetto del Sindaco
Palazzo Galletti - Piazza Marina 47 - 90133 Palermo - tei 0917406307 - fax 091 6113289
Ordinanza n. 407 del 30.12.2011
Rilevato che:
si approssima la notte dell'ultimo giorno dell'anno e che la Città di Palermo è da molti anni
teatro di molteplici, contemporanei e numerossissimi sparì di fuochi pirotecnici che sono di
nocumento alla quiete, alla salute nonché alla stessa incolumità della cittadinanza;
tale usanza, anche a causa dell'enorme volume della forza esplosiva che viene liberata dalla
contemporaneità degli spari, procura ogni anno un alto numero di vittime, a motivo dell'uso
improprio o del malfunzionamento del materiale utilizzato per la produzione di spari da
fuoco pirotecnico;
tale enorme forza di fuoco contemporaneo viene aggravata dall'utilizzo anche di ordigni
illegali e dall'uso di armi da fuoco che nella generale ed incontrollabile concitazione e
confusione che viene così a determinarsi, vengono utilizzate impunemente approfittando
della difficoltà di distinguere tra spari legali e spari illegali;
negli anni a nulla sono valse le innumerevoli campagne mediatiche intese a scoraggiare l'uso
di detti ordigni;
il Consiglio Comunale ha approvato, nella seduta del 29.12.2012, apposito ordine del giorno;
Ritenuto, per salvaguardare la pubblica incolumità, di adottare un provvedimento contigibile ed
urgente preordinato a:
1) vietare ogni tipo di sparo in luogo pubblico di qualunque tipo di fuoco pirotecnico,
benché di libera vendita, nel corso della notte tra il 31 dicembre ed il 1" gennaio p.v. a
partire dalle ore 20.00 del 31 dicembre e fino alle ore 07.00 del giorno successivo;
2) regolamentarne la vendita, dal giorno della emanazione della presente ordinanza e fino al
1 gennaio, al fine di salvaguardare il supremo bene della salute garantito dall'art.32 della
Costituzione della Repubblica Italiana e regolamentare lo sparo in luogo privato;
Visto il Testo Unico degli Enti Locali n.267 del 18.8.2000;
Visto l'O.R.E.L.
ORDINA
nel corso della notte tra il 31 dicembre ed il 1" gennaio p.v. a partire dalle ore 20.00 e fino alle ore
07.00 del giorno successivo:
1. è VIETATO l'utilizzo di ogni tipo di fuoco pirotecnico, benché di libera vendita, in luogo
pubblico 0 in luogo privato da cui possa derivare danno su luoghi pubblici;
2. è VIETATO l'utilizzo di fuochi pirotecnici, non posti in libera vendita, nei luoghi
privati, senza la licenza <ft o^i all'art.57 TULPS;
3. è VIETATO l'utilizzo di fuochi pirotecnici, posti in libera vendita, nei luoghi privati
senza rispettare le istruzioni per l'uso stabilite sulle etichette;
4. è VIETATA la vendita ambulante di ogni tipo di fuoco pirotecnico;
5. è VIETATA la vendita di qualsiasi tipo di fuoco pirotecnico ai minori di anni 18;
6. è VIETATA a tutti coloro che hanno la disponibilità di aree private, finestre, balconi,
lastrici solari, luci e vedute et similia, di consentire a chicchesia l'uso di dette aree
private, finestre, balconi, lastrici solari, luci e vedute et similia per la effettuazione degli
spari vietati dalla presente ordinanza.
La presente ordinanza viene trasmessa a tutte le forze di polizia affinchè si vigili sull'osservanza
della stessa, sanzionando gli eventuali trasgressori.
Le violazioni alle suddette prescrizioni saranno punite ai sensi dell'art? bis del D.Lgs. 267/2000
con sanzione amministrativa pecuniaria da €.25,00 a €.500,00.
I trasgressori saranno, inoltre, puniti con la sanzione prevista dagli artt. 650 del C.P. e 17 co.2 del
R.D. 773/1931 T.U.L.P.S..
Ai sensi dell'artS della legge 7.8.90 n.241, avverso il presente provvedimento, è ammesso, entro il
termine di 60 giorni dalla pubblicazione, ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale ovvero, in
via alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Regione da proporre entro 120 giorni dalla
data di pubblicazione.
il Sindaco
aVv. Diego Cammarata
Nella notte di San Silvestro degli italiani le esplosioni hanno risuonato ad ogni latitudine. Non basta firmare anatemi e minacce penali per bloccare un’irresponsabilità così dilagante
di MARCO ROMANO
Che sarebbe stato il divieto più disatteso di un disgraziatissimo 2011 non c’era alcun dubbio già alla vigilia. Quelle decine, centinaia, di sindaci che sembravano fare a gara a chi avrebbe firmato per prima l’ordinanza anti-botti, facevano sorridere anche il più ingenuo dei bambini. Chi per salvare la già compromessa salubrità dell’aria, chi per proteggere le coronarie di cani e gatti terrorizzati dalle esplosioni, chi per scongiurare danni a uomini e cose, chi semplicemente per desiderio di emulazione più o meno indotto. Risultato: nella notte di San Silvestro degli italiani le esplosioni hanno risuonato ad ogni latitudine, neanche si fosse nella Beirut degli anni Ottanta. E il bilancio è stato come al solito drammatico, come raccontiamo in questa pagina. Perchè che le ordinanze dei sindaci scoraggiassero gli aficionados dei botti era pia illusione. E probabilmente è quello che devono aver pensato anche Alemanno a Roma e De Magistris a Napoli, unici a non unirsi al listone. Solo che, ironia della sorte, i morti sono arrivati proprio nell’Urbe e alle porte della capitale mondiale di bombette e tricchettrac. La verità è che purtroppo non basta firmare anatemi e minacce penali per bloccare un’irresponsabilità così dilagante. I sequestri di vere e proprie bombe - vietatissime e illegali già senza ordinanze sindacali - sono centinaia ad ogni giro d’anno. Ma la cosa non scoraggia l’enorme smercio di queste diavolerie rumorose e pericolose. Per non parlare di chi si diverte a impugnare pistole e sparare da balconi e finestre. Poi, alla resa dei conti, c’è chi paga con una mano, un braccio, un occhio. E chi con la vita. Ma lo trovano davvero così divertente?