sabato 8 marzo 2025

Il femminicidio diventa reato: approvato lo schema di Ddl

 


Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri  7 marzo  lo schema di disegno di legge recante "Introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime", proposto dai ministeri della Giustizia, dell'Interno, per la Famiglia Natalità e Pari Opportunità, per le Riforme istituzionali e Semplificazione normativa.

Il provvedimento prevede l'introduzione nel sistema giuridico italiano del reato di femminicidio, qualificando come tale il delitto commesso da chiunque provochi la morte di una donna per motivi di discriminazione, odio di genere o per ostacolare l’esercizio dei suoi diritti e l’espressione della sua personalità.

Tra le altre misure previste, l'introduzione nei confronti dei detenuti colpevoli di reati del Codice rosso di limitazioni all'accesso ai benefici previsti dalla legge; la presunzione di adeguatezza degli arresti domiciliari in sede di scelta delle misure cautelari; informazioni, su loro richiesta, ai parenti della vittima in caso di evasione, scarcerazione, revoca e sostituzione delle misure applicate all’imputato o al condannato.

Contesto normativo attuale

Attualmente, il sistema giuridico italiano non prevede una fattispecie autonoma di reato per il femminicidio. I casi di omicidio di donne, spesso perpetrati da partner o ex partner, sono inquadrati nell'ambito dell'omicidio volontario, con possibili aggravanti legate alla relazione tra vittima e aggressore. Ad esempio, le circostanze aggravanti previste agli articoli 576 e 577 del codice penale possono portare all'ergastolo quando l'omicidio è commesso contro il coniuge, il convivente o il partner. Tuttavia, il termine "femminicidio" non ha ancora un riconoscimento giuridico formale nel codice penale italiano.

Iniziative legislative precedenti

Negli ultimi anni, l'Italia ha adottato diverse misure per contrastare la violenza contro le donne. Nel 2013, è stata ratificata la Convenzione di Istanbul, seguita dall'emanazione del decreto-legge 93/2013, convertito nella legge 119/2013, che ha introdotto aggravanti per reati come atti persecutori e omicidio contro il coniuge o il convivente. Successivamente, la legge n. 69 del 2019, nota come "Codice Rosso", ha rafforzato le tutele per le vittime di violenza domestica e di genere, introducendo reati specifici come la costrizione o induzione al matrimonio e la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza consenso (revenge porn).

Dati statistici sulla violenza di genere in Italia

Le statistiche evidenziano la gravità del fenomeno in Italia. Secondo dati del Ministero dell'Interno, nel 2021 sono state uccise 109 donne, di cui 93 in ambito familiare o affettivo; di queste, 63 sono state vittime del partner o dell'ex partner. Nel 2022, il numero è salito a 122 donne uccise, con 100 casi avvenuti in contesto familiare e 59 perpetrati dal partner. Questo trend sottolinea la necessità di interventi legislativi mirati per prevenire e contrastare efficacemente la violenza di genere.

Conclusione

L'introduzione del reato specifico di femminicidio nel codice penale italiano rappresenta un passo significativo nella lotta contro la violenza sulle donne. Questa misura mira a riconoscere la specificità e la gravità del fenomeno, offrendo strumenti legali più efficaci per la sua prevenzione e repressione.