Il documento tecnico, approvato nella seduta di ieri dal
Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid-19, contiene
l’analisi del rischio contagio per il settore della cura alla persona e
fornisce indicazioni sulle misure da adottare per il contenimento della
diffusione del virus. Il presidente Bettoni: “Non sono regole
vincolanti, sarà il governo con le parti sociali a operare la sintesi
tra i vari interessi in gioco”
ROMA - Il Comitato tecnico scientifico istituito presso la Protezione
civile nella seduta di ieri ha approvato il documento tecnico elaborato
dall’Inail e dall’Istituto superiore di sanità, che fornisce
raccomandazioni sulle strategie di prevenzione da adottare per il
contenimento del nuovo Coronavirus nei servizi dei parrucchieri e degli
altri trattamenti estetici, in vista della ripresa delle attività dopo
la fase di lockdown. È l’ultima pubblicazione realizzata in ordine di
tempo, dopo quelle dedicate all’analisi del rischio da Covid-19 nei
luoghi di lavoro, nel trasporto pubblico terrestre e nei settori della
ristorazione e della balneazione.
“Non si tratta di disposizioni vincolanti – precisa il presidente
dell’Inail, Franco Bettoni – ma di contributi di carattere scientifico,
che contengono analisi del rischio per settori specifici di attività,
per cui forniscono ipotesi di modulazione delle misure di contenimento
del contagio già note, anche attraverso criteri per l’individuazione di
misure di prevenzione e protezione. È evidente che non si tratta di
linee guida impartite alle imprese, che né l’Inail né l’Iss sono
titolati a emanare. Spetterà alle autorità politiche e alle parti
sociali trovare il giusto contemperamento tra gli interessi in gioco,
con la flessibilità che le situazioni territoriali possono richiedere.
Se, sulla base del trend epidemiologico e dell’analisi dei dati di
monitoraggio regionale, si dovesse verificare un miglioramento degli
indici di contagio, il Comitato tecnico scientifico potrà richiedere la
revisione del quadro delle raccomandazioni”.
“Lo spirito con cui si è mosso l’Istituto – aggiunge Bettoni – è quello
di mettere al servizio del Paese le proprie competenze tecniche. Fin
dall’inizio dell’epidemia, infatti, ci siamo attivati per tutelare i
lavoratori e le imprese, operando in stretta sinergia con il Ministero
della Salute, la Protezione civile, il Comitato tecnico scientifico, il
commissario straordinario e le altre istituzioni coinvolte nella
gestione dell’emergenza per individuare misure di prevenzione e
protezione adeguate, con l’obiettivo di consentire la progressiva
ripresa di tutte le attività produttive, tutelando allo stesso tempo la
salute dei lavoratori, degli imprenditori e della popolazione in
generale”.
Come sottolineato nel documento tecnico pubblicato oggi, nel settore
della cura alla persona, che comprende i saloni di barbieri e
parrucchieri, gli istituti di bellezza e quelli di manicure e pedicure,
per un totale di oltre 140mila imprese e 260mila addetti, i rischi
maggiori derivano dalla stretta prossimità con il cliente e dall’elevata
probabilità di esposizione a fonti di contagio, legata anche alla
presenza di operazioni che comportano la formazione di aerosol.
Tra le misure di prevenzione proposte, la possibilità di consentire
deroghe ai giorni di chiusura, l’estensione degli orari di apertura dei
locali e una razionalizzazione degli spazi tale da permettere il
distanziamento, anche attraverso la realizzazione di aree di attesa
all’esterno, consentendo ove possibile l’occupazione del suolo pubblico
in deroga.
Per garantire la sostenibilità delle attività quotidiane, è necessaria
una buona programmazione di tutte le attività e dei tempi medi dei
trattamenti, che andrebbero predeterminati già al momento della
prenotazione, per ottimizzare i tempi di attesa e prevenire ogni forma
di affollamento. La distanza minima tra le postazioni dovrebbe essere di
almeno due metri ed è preferibile lavorare con le porte aperte.
Come previsto dall’articolo 3 del Dpcm del 26 aprile, è obbligatorio
l’utilizzo di mascherine di comunità da parte del cliente a partire
dall’ingresso nel locale, a eccezione del tempo necessario per
effettuare i trattamenti che non lo rendano possibile. È preferibile,
inoltre, fare ricorso a grembiuli e asciugamani monouso. Se
riutilizzabili, devono essere lavati ad almeno 60 gradi per 30 minuti.
In tutti i casi possibili, le procedure devono essere svolte rimanendo
alle spalle del cliente.
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Documento
tecnico su ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive del
contagio da SARS-CoV-2 nel settore della cura della persona: servizi dei
parrucchieri e di altri trattamenti estetici
Le caratteristiche delle attività lavorative in questo settore
prevedono una stretta prossimità con il cliente e rappresentano una
criticità nell’ottica di gestione del rischio di contagio da
Coronavirus.
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