martedì 3 maggio 2016

Farmer's market, "anomalia di fondo non risolta"

Il viceministro allo sviluppo economico, Teresa Bellanova, ha risposto nei giorni scorsi a un'interrogazione sui farmer's market, precisando i confini tra attività di imprenditore agricolo ed attività di commercio al dettaglio. In particolare, il viceministro ha specificato quando si può considerare che i prodotti venduti direttamente al dettaglio provengano in maniera prevalente dall'azienda agricola, condizione necessaria per continuare a svolgere l'attività di farmer's market. (In sostanza, gli imprenditori agricoli possono vendere direttamente al dettaglio prodotti non provenienti dalle loro aziende solo nel corso dell'anno solare ilo ricavo relativo non supera i 160.000 euro per gli imprenditori individuali e i 4 milioni di euro per le società, ndr).


"Siamo soddisfatti per il fatto che sia stato dato un limite al concetto di prevalenza e di fatturato massimo sviluppabile dagli agricoltori prima di rientrare nell'attività commerciale - spiega Donatella Prampolini Manzini, presidente della Federazione Italiana Dettaglianti dell'Alimentazione di Confcommercio–Imprese per l'Italia - ma ribadiamo ancora una volta che questo non sana l'anomalia di base e cioè che chi svolge la stessa attività deve essere soggetto alle stesse regole, anche se sviluppa fatturato marginale". !


"Se si intende sostenere le vendite a chilometro zero da parte degli agricoltori senza farle ricadere nella legislazione commerciale allora si modifichi il concetto di "prevalente" in quello di "esclusivo". Rimaniamo comunque convinti – conclude Donatella Prampolini Manzini- che l'unica via continui ad essere quella di una corretta collaborazione tra produzione agricola e commercio al dettaglio, in cui ognuno faccia al meglio il mestiere che gli è proprio".

ascom torino

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INTERROGAZIONE
5-05648 Massimiliano Bernini: Vendita diretta al dettaglio dei prodotti delle aziende agricole .