Da: | ANCC Ciolli (pierluigiciolli@coordinamentocamperisti.it) |
L’Associazione chiede il rispetto della legge dello Stato
e il vice Sindaco di Auronzo di Cadore la scambia per ANARCHIA.
Nonostante
la diffida del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti risalente
al 2010, il Comune di Auronzo di Cadore ha mantenuto i segnali di
divieto di sosta alle autocaravan nei pressi del Lago di Misurina
istituiti con ordinanze n. 45/1996 e n. 48/1996.
Il
Ministero ha ritenuto entrambi i provvedimenti contrari al Codice della
Strada e al Regolamento di esecuzione e di attuazione.
In
violazione dell’art. 45, comma 2 del codice della strada, il Comune non
ha modificato i provvedimenti né ha rimosso la segnaletica.
Non
solo. In risposta all’ennesima richiesta dell’Associazione di
conformarsi alla Legge dello Stato, il vice Sindaco di Auronzo di Cadore
Anna Vecellio Del Monego ha scritto: Non
è che le Vostre azioni, che dichiarate siano finalizzate a combattere
presunti “comportamenti discriminatori” nei confronti dei camperisti,
siano invece preconcetti di qualcuno che mal sopporta l’ordine,
scambiando il significato di libertà con quello di anarchia.
Tale
atteggiamento dimostra l’urgenza di una norma che consenta di
sanzionare sul piano economico e disciplinare gli 8.092 sindaci italiani
che operano in violazione di legge, così com’è sanzionabile il
cittadino.
Il Comune di Auronzo di Cadore ha disatteso la diffida del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
in violazione dell’art. 45, comma 2 del codice della strada: la Polizia
municipale deve sanzionare la propria amministrazione come previsto dal
codice della strada. Ma questo non avviene e nella realtà il cittadino è
suddito e il Sindaco è un Re.
La
vicenda di Auronzo di Cadore è costellata di provvedimenti illegittimi:
questa è l’Italia che costa e non produce, che crea oneri al cittadino e
alla Pubblica Amministrazione.
Alla
luce di tali comportamenti, oltretutto non puniti, è imperativo per il
Governo e i parlamentari emanare subito una legge che accorpi i comuni
sotto i 35.000 abitanti (lasciando, e possibilmente aumentando, gli
sportelli multifunzionali per le pratiche dei cittadini). Una
simile legge eliminerebbe almeno 7.000 sindaci con relativi consigli
comunali: apparati che oggi, violando ripetutamente la legge, creano oneri indebiti ai cittadini, inibiscono lo sviluppo economico del paese.
In più, il Paese potrebbe beneficiare di milioni di euro che potrebbero
essere destinati alla creazione di nuovi posti di lavoro.
NELL'ALLEGATO IL DOCUMENTO COMPLETO