Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 15 febbraio 2013, in
via definitiva, il regolamento che disciplina l'Autorizzazione
Unica Ambientale (AUA), dando così compiuta attuazione all'articolo
23 del decreto legge "Semplifica
Italia".
Di cosa si tratta
Situazione oggi.
Oggi le norme ambientali costringono le imprese a rivolgersi ad
amministrazioni diverse (Regioni, Province, Comuni, ARPA, Autorità
di bacino ecc.) per ottenere le autorizzazioni ambientali
necessarie all'attività produttiva; il quadro è ulteriormente
complicato dal fatto che queste autorizzazioni hanno periodi di
validità differenti.
- Come sarà domani.
La nuova Autorizzazione Unica Ambientale sostituisce fino a
sette procedure diverse (ad esempio: l'autorizzazione allo scarico
di acque reflue, l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera, la
documentazione previsionale di impatto acustico etc.).
- Come funziona
Basterà un'unica domanda da presentare per via telematica allo
Sportello Unico per le attività produttive (SUAP) per richiedere
l'unica autorizzazione necessaria. Le Regioni potranno estendere
ulteriormente il numero di atti compresi nell'AUA.
- Tempi certi
La certezza dei tempi è garantita; in caso di mancato rispetto
dei termini è previsto il ricorso ai poteri sostitutivi: l'impresa
potrà rivolgersi al dirigente appositamente nominato, che dovrà
chiudere il procedimento nella metà del tempo originariamente
previsto.
- Nessun problema per la tutela dell'ambiente, e risparmi per le imprese
Restano inalterati i necessari livelli di tutela ambientale, ma
si riducono i costi: con l'AUA le piccole e medie imprese
risparmieranno perché presenteranno una sola domanda e otterranno
un'autorizzazione con un'unica scadenza, con un risparmio stimato
di 160 milioni di euro all'anno. Saranno, inoltre, rese effettive
le disposizioni, già esistenti, in materia di presentazione
on-line delle domande e della documentazione con un
risparmio stimato in circa 540 milioni di euro all'anno.
La piena applicazione dell'autorizzazione unica ambientale comporterà, quindi, un risparmio stimato a regime in circa 700 milioni di euro all'anno per le PMI.
La piena applicazione dell'autorizzazione unica ambientale comporterà, quindi, un risparmio stimato a regime in circa 700 milioni di euro all'anno per le PMI.
- A quali imprese si applica
A tutte le imprese non soggette ad Autorizzazione Integrata
Ambientale (AIA) e a valutazione d'impatto ambientale (VIA) che
abbiano necessità di ottenere almeno uno dei seguenti titoli:
a) autorizzazione agli scarichi di acque reflue;
b) comunicazione preventiva per l'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, delle acque di vegetazione dei frantoi oleari e delle acque reflue provenienti dalle aziende ivi previste;c) autorizzazione alle emissioni in atmosfera;
d) autorizzazione di carattere generale alle emissioni in atmosfera;
e) documentazione previsionale di impatto acustico;
f) autorizzazione all'utilizzo dei fanghi derivanti dal processo di depurazione in agricoltura;
g) comunicazioni in materia di rifiuti di cui agli articoli 215 e 216 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152.
b) comunicazione preventiva per l'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, delle acque di vegetazione dei frantoi oleari e delle acque reflue provenienti dalle aziende ivi previste;c) autorizzazione alle emissioni in atmosfera;
d) autorizzazione di carattere generale alle emissioni in atmosfera;
e) documentazione previsionale di impatto acustico;
f) autorizzazione all'utilizzo dei fanghi derivanti dal processo di depurazione in agricoltura;
g) comunicazioni in materia di rifiuti di cui agli articoli 215 e 216 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152.
Sarà comunque possibile scegliere di non ricorrere all'AUA
quando si tratti di attività soggette a mera comunicazione oppure
ad autorizzazione di carattere generale.
Fonte:Ministero della Funzione Pubblica
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva - si tratta
di uno degli ultimissimi atti dell'uscente governo Monti - il
regolamento relativo alla disciplina dell'autorizzazione unica
ambientale (Aua) e semplificazione di adempimenti amministrativi in
materia ambientale gravanti sulle micro, piccole e medie imprese (Pmi) e
sugli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale
(Aia). Una disciplina che fra l'altro introduce anche delle novità al
cosiddetto Codice ambientale (nello specifico alla parte V del d.lgs.
152/06) in tema di emissioni in atmosfera.
Le nuove regole
attuano quanto previsto dal decreto legge 5/2012 poi convertito in legge
35/2012. In particolare attuano quanto previsto dall'articolo 23 che in
realtà prevedeva l'emanazione dell'apposito regolamento sulla
semplificazione delle procedure e degli adempimenti amministrativi a
carico delle Pmi in materia di Aua entro sei mesi dall'entrata in vigore
del decreto- legge (10 agosto 2012) il Governo.
Così come
espresso dal decreto legge, l'Aua è l'autorizzazione che sostituisce
ogni atto di comunicazione, notifica e autorizzazione previsto dalla
legislazione vigente in materia ambientale; che è rilasciata da un unico
ente attraverso un procedimento improntato al principio di
proporzionalità degli adempimenti amministrativi in relazione alla
dimensione dell'impresa e al settore di attività, nonché all'esigenza di
tutela degli interessi pubblici e non dovrà comportare l'introduzione
di maggiori oneri a carico delle imprese.
La nuova disciplina -
che si compone di 5 capi, 12 articoli e un allegato tecnico - definisce
l'ambito di applicazione, introduce una serie di definizioni - come
quella di sportello unico delle attività ambientali (Suap) al quale è
attribuita la funzione del rilascio dell'Aua -; elenca i titoli
abilitativi per la presentazione della domanda - un elenco che non ha
carattere di tassatività essendo comunque riconosciuta la possibilità
per le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano di
individuare gli ulteriori atti di comunicazione - illustra la procedura
per il rilascio e il rinnovo dell'Aua ( che ha una durata pari a 15
anni) -.
L'Aua, dunque può sostituire fino a sette procedure
diverse (ad esempio: l'autorizzazione allo scarico di acque reflue,
l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera, la documentazione
previsionale di impatto acustico, l'autorizzazione all'uso dei fanghi di
depurazione e la comunicazione sullo smaltimento e il recupero dei
rifiuti). Comunque a discrezione delle Regioni, l'Aua può ricomprendere
anche altre autorizzazioni.
Dunque, con l'Aua le imprese non
devono più rivolgersi ad amministrazioni diverse (Regioni, Province,
Comuni, Arpa, Autorità di bacino ecc.) per ottenere le autorizzazioni
ambientali necessarie all'attività produttiva, autorizzazioni di
validità temporale differenti.
Con l'Aua le Pmi possono
risparmiare tempo, ma anche denaro. Il Governo stima, infatti, un
risparmio di 160 milioni di euro all'anno. E dato che saranno rese
effettive le disposizioni, già esistenti, in materia di presentazione
on-line delle domande e della documentazione con un risparmio stimato in
circa 540 milioni di euro all'anno.
La piena applicazione
dell'Aua dovrebbe comportare, quindi, un risparmio stimato a regime in
circa 700 milioni di euro all'anno per le Pmi.
Con l'Aua, dunque,
basterà un'unica domanda da presentare per via telematica Suap per
richiedere l'unica autorizzazione necessaria. Sarà il Suap a inoltrare
le richieste agli altri enti competenti.
In genere, il rilascio
dell'Aua avviene entro 90 giorni, ma sono ammessi tempi più lunghi nel
caso in cui sia necessaria la convocazione della Conferenza di Servizi.
Se, infatti, l'Aua sostituisce i titoli abilitativi per i quali la
conclusione del procedimento è fissata in un termine inferiore o pari a
90 giorni, l'autorità competente adotta il provvedimento nel termine di
90 giorni dalla presentazione della domanda e lo trasmette
immediatamente al Suap.
Al contrario, quando Aua sostituisce i
titoli abilitativi per i quali almeno uno dei termini di conclusione del
procedimento è superiore a 90 giorni, il Suap indice entro 30 giorni la
conferenza di servizi. L'autorità competente adotta l'Aua entro 120
giorni dal ricevimento della domanda. Nel caso in cui vengano richiesti
dei documenti integrativi, l'Aua è rilasciata entro 150 giorni.
E'
prevista poi una modalità semplificata quando l'oggetto dell'Aua sia
l'acquisizione esclusiva di parei, nulla osta e atti di assenso comunque
denominati.
Procedura semplificata che è prevista pure in caso
di rinnovo dell'Aua quando siano rimaste immutate le condizioni di
esercizio. In questi casi la procedura si attiva attraverso la
presentazione di un'istanza corredata di dichiarazione sostitutiva.
Negli altri casi, è invece previsto che il rinnovo avvenga mediante la
procedura ordinaria ovvero attraverso l'indizione e convocazione della
conferenza di servizi.
Al fine di accelerazione e semplificazione
delle procedure è stato previsto che nelle more dell'adozione del
provvedimento di rinnovo, l'esercizio dell'attività o dell'impianto
possa proseguire sulla base della precedente autorizzazione.
Al
fine di consentire un continuo monitoraggio sulle condizioni delle
risorse ambientali interessate è stato invece previsto il potere
dell'autorità competente di imporre comunque il rinnovo
dell'autorizzazione, o la revisione delle prescrizioni in essa
contenute, prima della scadenza al ricorrere di determinate condizioni
In
caso di modifiche delle attività o degli impianti per i quali è già
stata rilasciata l'Aua l'impresa o il gestore che intenda effettuare una
modifica non sostanziale ha l'obbligo di comunicare la modifica
all'autorità competente. Mentre ha l'obbligo di presentare una domanda
di autorizzazione in caso di modifica sostanziale .
A fini di
accelerazione è stato fissato all'autorità competente un termine per
esprimersi sulla comunicazione fatta dal proponente, nelle cui more il
gestore può comunque procedere alla modifica non sostanziale salvo
successivo aggiornamento dell'autorizzazione da parte della medesima
autorità.
L'attuazione delle disposizioni introdotte dal
regolamento dovrà essere sottoposta a un'attività di monitoraggio almeno
annuale, nelle forme predisposte dal Ministero dell'ambiente, della
tutela del territorio e del mare, dello sviluppo economico, e della
pubblica amministrazione e semplificazione, in collaborazione con la
Conferenza unificata e sentite le organizzazioni imprenditoriali. Il
monitoraggio è finalizzato in particolare a verificare l'impatto
concreto dell'intervento normativo, con riferimento al numero delle
domande presentate al Suap, ai tempi impiegati per l'istruttoria delle
stesse, per l'invio telematico della documentazione agli enti competenti
e per il rilascio dell'autorizzazione, nonché per verificare il
rispetto dei tempi previsti per lo svolgimento delle conferenze di
servizi. E ciò dovrebbe servire anche per "testare" l'efficacia delle
norme di semplificazione e di accelerazione introdotte al fine di
operare le eventuali modifiche necessarie migliorative in tal senso.
Del
resto l'intervento normativo del regolamento mira a migliorare la
competitività dell'economia nazionale riducendo gli adempimenti
amministrativi richiesti per l'esercizio dell'attività d'impresa. In
questo modo il Governo intende contribuire al miglioramento della
competitività e della capacità di attrazione degli investimenti da parte
dell'Italia rispetto agli altri Stati membri e sciogliere i nodi
connessi al "fare impresa", che inchiodano il nostro paese all'87° posto
nella classifica del Doing Business e al 77° nello specifico ambito di
"Starting a business".
[ 26 febbraio 2013 ]Eleonora Santucci
Tratto da: http://www.greenreport.it