Da:
Nuove Direzioni [mailto:info@nuovedirezioni.it]
Firenze 6 gennaio 2013
A ridosso delle festività natalizie,
delle ferie,
Addosso ai pensionati, ai
cassaintegrati, a chi è in mobilità o in cerca di lavoro,
Alla faccia dell'inflazione del 3,5
i servizi postali 2013 sono stati
gravati da ingiustificati micidiali aumenti
che faranno aumentare i prezzi al
consumo.
Ma chi gestisce
veramente le Poste Italiane SpA?
Non sono certo i
manager incaricati della gestione perché continui micidiali aumenti
sono stati
scaricati sui tutti cittadini, imprese, associazioni
sia che ci fosse un
Governo di Centro Sinistra o di Centro Destra
sia ieri con il
Governo Monti.
Poste Italiane SpA: Subito Occorre Stravolgerle
Lo slogan, in prima battuta, è: PT SOS (Poste Italiane: Subito Occorre Stravolgerle) cioè commissariarle e
procedere alla loro vera ristrutturazione per la tutela dei posti di lavoro e
per il rispetto degli utenti e dei cittadini tutti.
Andiamo per punti, in modo da contribuire alla comprensione, che è
la base utile al cittadino per approntare le azioni che occorre mettere in
campo per cambiare questo ciclico micidiale andazzo.
LA SOPRESA, IL DANNO E LA BEFFA
- Nessuno aveva pubblicizzato le richieste di aumenti presentate dalle Poste Italiane SpA.
- I cittadini-utenti nonché i rivenditori avrebbero dovuto prendere conoscenza, conformarsi e rifornirsi per gli aumenti pubblicati il 24 dicembre 2012 ed esecutivi il 1° gennaio 2013, cioè in 8 giorni tra Natale, Santo Stefano, domenica 30 dicembre, l’ultimo dell’anno e Capodanno. Un periodo nel quale il postino, a Firenze, alla nostra sede, cioè non in capo al mondo ma in una grande città, si è visto solo 1 volta a consegnare la posta prioritaria.
- Ci siamo recati all’Ufficio Postale per chiedere 2.000 francobolli adesivi da 0,10 euro per completare l’affrancatura sulle buste che avevamo già affrancato con 0,60 euro ma… non li avevano a disposizione. Non solo, anche la richiesta di tale fornitura fatta dalla nostra tabaccheria di riferimento non ha conseguito alcuna fornitura. Anche la richiesta di venderci 2.000 francobolli da 0,70 euro non ha trovato risposta.
Quanto sopra evidenzia che sono
bravi a creare sempre situazioni di disagio economico e problemi agli utenti.
In estrema sintesi: abbiamo pagato e stiamo pagando dei manager che sanno solo
aumentare i costi ma non sanno organizzare la distribuzione. Non solo, non
esiste rispetto per gli utenti che come l’Associazione Nazionale Coordinamento
Camperisti invia fino a quasi 1 milione di corrispondenze in un anno perché le
Poste Italiane SpA non gli consentono di verificare la qualità del servizio nei
reparti di trattamento e spedizione delle corrispondenze. In sintesi siamo
impotenti, costretti a subire disservizi postali senza essere risarciti del
danno.
Ecco alcuni esempi:
- Le riviste non consegnate ma con indirizzo corretto, tornano indietro gravate dal danno della non consegna e da un costo. Inoltre richiedono diverse corrispondenze per l’appurare il disservizio postale e inviare il reclamo ma senza ottenere alcun rimborso;
- Le buste affrancate con ben 0,60 euro (circa 1.200 lire) tornano indietro perché “indirizzo incompleto” ma si appura che, nonostante l’indirizzo sia corretto, mancava solo la scala e l’interno nel quale risiede il destinatario. Quindi, al danno del ritardo nella consegna arriva la beffa di spendere altri 0,60 euro (circa 1.200 lire) per riaffrancarle;
- Il servizio di consegna della posta prioritaria, che paghiamo salato, non avviene più tutti i giorni, infatti, prima hanno stabilito di farlo a giorni alterni saltando il sabato e la domenica, poi constatiamo che quando si ammala il postino non inviano la sostituzione. Loro risparmiano e noi, pur avendo pagato il corretto corrispettivo, dobbiamo sostenere degli oneri;
- In certe frazioni di campagna la posta arriva, quando va bene, al massimo una volta alla settimana e talvolta, lo si legge anche sulla stampa, ogni 15 giorni (con conseguenti problemi di bollette scadute e non pagate nei termini). Solo le raccomandate, essendo tracciabili, vengono consegnate in tempi più ragionevoli;
- Ci sono versamenti in conto corrente postale dei quali perdono il tagliando e lo segnalano, ma ti addebitano ugualmente le spese, così, al danno si aggiunge la beffa;
- Chi riceve migliaia di versamenti in conto corrente postale come l’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti vede arrivare i relativi tagliandi anche dopo 30 giorni dalla data del versamento. Un simile disservizio impedisce al socio di ricevere in tempo utile la tessera sociale, impedendogli di fruire delle relative promozioni e sconti;
- Accade che i francobolli si stacchino dalle buste durante le loro lavorazioni meccaniche ma ti ritornano la busta perché “non affrancata”. Al danno del ritardo nella consegna si somma quello di dover spendere altri 0,60 euro (circa 1.200 lire), oggi 0,70 euro (circa 1.400 lire) per riaffrancarle;
- Accade che le buste che spediamo gli si aprono durante le loro lavorazioni meccaniche ma non reinseriscono il materiale che fuoriesce. Al socio arriva la busta ma dentro non trova la tessera sociale e deve telefonare (costi indebiti) all’Associazione che provvede a una nuova produzione e spedizione con i relativi indedibiti oneri;
- Loro, per loro utilità interna attivano continue variazioni ai Codici di Avviamento Postale ma non ti forniscono gratuitamente il relativo software per l’aggiornamento: anzi diventa per loro un business perché dobbiamo pagarlo 600 euro (circa 1.200.000 lire);
- Ci inviano estratti conto solo numerici che richiedono moltissimo tempo per essere controllati.
L’ANALISI
ECONOMICA NON GIUSTIFICA GLI AUMENTI
I nostri tecnici ci hanno riferito: tra gli operatori internazionali di settore,
Poste Italiane è prima al mondo per redditività.
Il bilancio di Poste Italiane SpA (partecipata al 100% dal Ministero
dell’Economia e delle Finanze) parla chiaro: oltre 9 miliardi di ricavi da
mercato e 699 milioni di utile netto. La più grande azienda di servizi italiana
gode di ottima salute. Nonostante il decennale
trend di crescita, in questo momento di crisi economico-sociale Poste Italiane
SpA vede diminuire il
personale impiegato e aumentare le tariffe.
Gli ultimi aumenti sono riconducibili alla delibera n. 640/12/Cons
dell’Autorità Garante delle Comunicazioni che ha approvato la manovra
tariffaria di Poste Italiane. Una decisione adottata solamente il 20 dicembre
2012 e pubblicata sul sito internet del Garante il 24 dicembre 2012.
Di seguito solo
alcuni degli aumenti tariffari che sono scattati dal 1° gennaio 2013.
POSTA PRIORITARIA formato piccolo
standard
Scaglioni
di peso Tariffa 2012 Tariffa 2013 Variazione in aumento
20 g. ≤ 0,60 0,70 + 16,67 %
da
20 a 50 g. 1,40 1,90 + 35,71 %
POSTA PRIORITARIA formato medio
standard
Scaglioni
di peso Tariffa 2012 Tariffa 2013 Variazione in aumento
20 g. ≤
1,40
1,90 + 35,71 %
da 20 a 50 g. 1,40 1,90 + 35,71 %
da 50 a 100 g. 1,50 2,10
+ 40,00 %
da 100 a 250 g. 2,00 2,60 + 30,00 %
da
250 a 350 g. 2,20 3,20 + 45,45 %
POSTA PRIORITARIA formato extra o
qualunque formato non standard
Scaglioni
di peso Tariffa 2012 Tariffa 2013 Variazione in aumento
20 g. ≤ 1,40 1,90 + 35,71 %
da 20 a 50 g. 1,50 2,10 + 40,00 %
da 50 a 100 g. 2,00 2,60 + 30,00 %
da
100 a 250 g. 2,20 3,20 + 45,45 %
RACCOMANDATA
Scaglioni
di peso Tariffa 2012 Tariffa 2013 Variazione in aumento
20 g. ≤ 3,30 3,60 + 9,09 %
da 20 a 50 g. 4,40 4,65 + 5,68 %
da 50 a 100 g. 4,75 4,95 + 4,21 %
da 100 a 250 g. 4,95 5,35 + 8,08 %
da
250 a 350 g. 5,35 6,00 + 12,15 %
AVVISO DI RICEVIMENTO PER
RACCOMANDATA Variazione in
aumento
Da
gennaio 2013 la tariffa passa da 0,60 a 0,70 + 16,67%
RACCOMANDATA CON AVVISO DI
RICEVIMENTO
Scaglioni
di peso Tariffa 2012 Tariffa 2013 Variazione in aumento
20 g. ≤ 3,90 4,30 + 10,26 %
da 20 a 50 g. 5,00 5,35 + 7,00 %
da 50 a 100 g. 5,35 5,65 + 5,61 %
da 100 a 250 g. 5,55 6,05 + 9,01 %
da
250 a 350 g. 5,95 6,70
+ 12,60 %
ATTI GIUDIZIARI
Scaglioni
di peso Tariffa 2012 Tariffa 2013 Variazione in aumento
20 g. ≤ 6,60 7,20 + 9,09 %
da 20 a 50 g. 7,70 8,25 + 7,14 %
da 50 a 100 g. 8,05 8,55 + 6,21 %
da 100 a 250 g. 8,25 8,95 + 8,48 %
da
250 a 350 g. 8,65 9,60 + 11,51 %
da
350 a 1000 g. 10,65 10,95 + 2,82 %
da
1000 a 2000 g. 13,15 13,45 + 2,28 %
Purtroppo, negli anni abbiamo registrato
una serie costante di aumenti che a titolo esemplificativo si possono così
riassumere:
- marzo 2009: modifica dei codici di avviamento postale con sostanziale obbligo per i clienti che spediscono grandi quantitativi, di acquistare le banche dati Cap;
Variazione in
aumento
- luglio 2012: il pagamento tramite bollettini postali sale da 1,10 a 1,30 euro + 18,18 %
- gennaio 2013: il canone annuo del Bancoposta + il canone passa da 30,99 a 48 euro + 58,08 %
Aumenti, aumenti, aumentI, riducendo contestualmente
l’occupazione
·
senza migliorare concretamente il servizio e/o prodotto;
·
senza aumentare le retribuzioni del personale non dirigenziale
dipendente;
·
senza assumere nuovo personale.
Azioni che cagionano un pregiudizio irreparabile ai cittadini e
all’economia del Paese.
A
fronte di aumenti fino al 45,45% chi ha gestito Poste Italiane SpA anziché creare
nuovi posti di lavoro, ha diminuito il personale
dipendente:
Nel
2002 con una media annuale di 158.002
dipendenti
Nel
2007 con una media annuale di 155.736
dipendenti - 2.266 persone rispetto al 2002
Nel
2009 con una media annuale di 148.550 dipendenti -
7.186 persone rispetto al 2007
Nel
2010 con una media annuale di 146.014 dipendenti
- 2.536
persone rispetto al 2009
Nel
2011 con una media annuale di 142.343 dipendenti
- 3.671
persone rispetto al 2011
In
sintesi, in 10 anni di attività Poste Italiane SpA, nonostante la crescita continua
in termini economici, ha licenziato e ridotto il
personale di 15.659 persone.
In
poche parole, chi gestisce Poste Italiane SpA ha aumentato la ricchezza ma creando
disoccupazione. Sorgono, quindi, alcune domande:
·
Perché
nonostante l’utile e i ricavi conseguiti le tariffe sono aumentate?
·
Perché
nonostante l’utile e i ricavi conseguiti il personale è diminuito?
·
Perché
lo Stato approva i trasferimenti a Poste Italiane SpA a parziale copertura
degli oneri connessi con lo svolgimento degli obblighi di servizio postale
universale?
·
Stante
i risultati conseguiti e la diminuzione dei dipendenti, lo stipendio medio del
personale dipendente NON dirigente è aumentato?
·
Perché
non è pubblicata né sul sito di Poste Italiane né sul sito del Garante per le
Comunicazioni né sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico guidato
dall’ex amministratore delegato di Poste Italiane Corrado Passera la lettera
prot. n. 9619 del 28 febbraio 2012 con la quale Poste Italiane ha trasmesso
all'Autorità copia della proposta di manovra tariffaria 2009-2010 sui prodotti
di corrispondenza descritta e indescritta già inviata il 10 gennaio 2012 al
Ministero dello sviluppo economico?
·
Perché
non è pubblicata la lettera prot. n. 12328 del 15 marzo 2012 con la quale il
Ministero dello sviluppo economico ha trasmesso all'Autorità la proposta di
manovra tariffaria 2009-2010 di Poste Italiane e la proposta di Poste Italiane
di intervento sul Pacco Ordinario Estero 1992-2011?
Ricordiamoci
che Poste Italiane Spa è partecipata interamente dal Ministero delle Economie e
delle Finanze: appartiene allo Stato, quindi appartiene a tutti i cittadini.
Visto che come cittadini abbiamo solo due modi per far sentire la nostra
opinione (lo sciopero e le elezioni) È DIRITTO-DOVERE
DI TUTTI CHIEDERE AL GOVERNO DI SPIEGARE PUBBLICAMENTE come vengono utilizzate
le risorse alle Poste Italiane SpA
e
perché sono stati autorizzati simili aumenti.
quindi, essendo VICINI A VOTARE per
un NUOVO PARLAMENTO,
non fatevi sfuggire L’OCCASIONE PER CAMBIARE.
IL DISERTARE LE URNE NON SERVE ma AIUTA CHI NON VUOLE I
CAMBIAMENTI
STAVOLTA FREGATELI: TUTTI ALLE URNE, AIUTATE ALTRI A RECARSI
ALLE URNE
La stessa domanda su come valutano la
gestione delle Poste Italiane e come gestiranno le Poste Italiane dovete porla a
tutti coloro che si candidano per le prossime elezioni in modo da consentirvi
di scegliere oculatamente chi votare o meno.
A leggervi per un vero felice 2013, Pier Luigi Ciolli