giovedì 3 gennaio 2013

Dal 1° gennaio pagamenti dalla p.a. entro 30 giorni

Previste deroghe, in particolare per asl, ospedali e imprese pubbliche che possono portare a 60 giorni il termine massimo. Per chi ritarda interessi automatici al 10%
Dal 1° gennaio la pubblica amministrazione dovrà pagare i propri fornitori entro 30 giorni, raggiungibili i 60 giorni in casi ben precisi. Scattano infatti le nuove regole europee introdotte dal d.lgs. 192/2012 su tutte le nuove transazioni commerciali concluse da inizio 2013. Stesso limite anche per le transazioni azienda-azienda, anche se in questo caso il tetto potrà essere superato se le parti trovano un accordo.
Pagamenti a 30-60 giorni
Le nuove regole valgono per le transazioni commerciali concluse dal 1° gennaio 2013 in poi e fissano a 30 giorni il termine ordinario che la p.a. deve rispettare per pagare. Sono previste comunque delle deroghe: in particolare per asl, ospedali e imprese pubbliche che possono portare a 60 giorni il termine massimo. Ma anche tutte le altre p.a. potranno accedere a questa deroga nel caso eccezionale in cui l'eventuale proroga sia giustificata «dalla natura o dall'oggetto del contratto» oppure dalle «circostanze esistenti al momento della sua conclusione». In ogni caso, il nuovo limite dovrà essere pattuito «in modo espresso». Per le imprese invece ci sarà maggiore libertà contrattuale: oltre a concordare l'entità degli interessi moratori potranno decidere, pattuendolo per iscritto, anche di superare la soglia massima dei 60 giorni per pagare
La sanzione degli interessi automatici
Per le amministrazioni pubbliche che non rispetteranno i tempi scatterà la "sanzione" degli interessi legali di mora. Che decorreranno automaticamente dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento senza che sia necessaria la costituzione in mora (vale a dire la la richiesta scritta al debitore di adempiere all'obbligo). Gli «interessi legali di mora» si calcoleranno prevedendo una maggiorazione di 8 punti percentuali sul tasso fissato dalla Banca centrale europea: in sostanza si aggireranno intorno alla soglia del 10 per cento. Per le imprese invece ci sarà maggiore libertà contrattuale: oltre a concordare l'entità degli interessi moratori potranno decidere, pattuendolo per iscritto, anche di superare la soglia massima dei 60 giorni per pagare.
Il vincolo del Patto di stabilità
Quella dei ritardi nei pagamenti è da sempre un'emergenza, soprattutto in questa fase in cui le imprese sono a corto di liquidità. In particolare, a essere penalizzate sono le piccole aziende, costrette ad aspettare in media circa 180-190 giorni per essere pagate dalle p.a. (anche la Grecia fa meglio: 174 giorni), con punte record al Sud dove si superano anche i 1.500 giorni. Nonostante le nuove regole europee che prevedono sanzioni più certe rispetto al passato resta comunque intatto il rischio che a onorare la fattura entro due mesi al massimo siano solo in poche amministrazioni, come già accadeva per le regole sui tempi di pagamento del passato. L'ostacolo più importante continua a essere rappresentato dal Patto di stabilità, che è all'origine di molti dei ritardi accumulati soprattutto da comuni e province. Anche se la legge di stabilità ha previsto un allentamento per gli enti territoriali con 1,4 miliardi di risorse disponibili che dovrebbero sbloccare una quota equivalente di pagamenti in conto capitale.