La Spezia - Elevano un verbale a un automobilista che guidava senza
le cinture di sicurezza e ora due vigili urbani di Carrara si ritrovano a
dover rispondere di omissione di soccorso. A sollevare il caso un uomo di Arcola di 60 anni fermato l’estate scorsa a Marina di Carrara.
Durante un controllo, l’automobilista venne sorpreso con le cinture di sicurezza slacciate. «Settantasei euro di multa e cinque punti in meno sulla patente di guida» è stata la sanzione elevata dai vigili urbani. «Aiuto, sto male.
Mi sono slacciato le cinture di sicurezza perché sto male. Lasciatemi
andare, vi prego». Ovviamente i vigili urbani hanno pensato si trattasse
di una delle scuse più disparate che accampano gli automobilisti per
evitare le multe. E così gli hanno regolarmente elevato il verbale
comprendente di multa e sottrazione di punti dalla patente.
L’uomo effettivamente non raccontava bugie, ma stava davvero male.
Così appena ritirato il verbale dalle mani dei vigili urbani si è
recato diritto verso l’ospedale per accertare le cause del suo malore. I
medici del pronto soccorso lo hanno immediatamente trattenuto perchè
l’uomo aveva un infarto in corso. Così è stato ricoverato e poi dimesso
dopo tutte le raccomandazioni del caso. Ma non quella che gli impediva
di ricorrere al giudice di pace contro la sanzione amministrativa. Non
erano tanto i 76 euro da pagare a preoccuparlo quanto piuttosto i cinque
punti sottratti dalla patente di guida.
Così l’altro giorno il
giudice di pace Francesca Maggio del Tribunale di Carrara ha accolto le
istanze dell’avvocato Pietro Rosso, in rappresentanza del ricorrente di
Arcola e ha annullato la sanzione amministrativa. L’automobilista
è riuscito così a salvare capra e cavoli. Ma non è finita qua perché
l’uomo è voluto andare a fondo alla vicenda e ha presentato un esposto
alla procura ipotizzando il reato di omissione di soccorso nei confronti dei due vigili urbani che lo avevano multato.
Ora
bisognerà vedere fino a che punto il sostituto procuratore, al quale
verrà assegnato il fascicolo, intenderà procedere nei confronti dei
pubblici ufficiali. Ma certamente il caso sollevato dall’automobilista
spezzino fa discutere. Come fa obiettivamente un vigile urbano a
distinguere l’automobilista che sta veramente male da uno che finge?
Sulle strade c’è gente che accampa le scuse più curiose pur di dribblare
una multa. E allora che fare? Non vorremmo essere nei panni del pm
prima e del giudice, eventualmente, dopo.