AUTOMOBILISTA INDAGATO ANCHE PER FALSITA’ MATERIALE
DI PUBBLICHE CERTIFICAZIONI
Oramai la falsificazione di polizza assicurative assume sempre di più proporzioni rilevanti e di conseguenza è arrivata ad un livello massimo di guardia per le forze dell’ordine. La qualità dei falsi, la perfetta imitazione crea sempre di più difficoltà di accertamento agli inquirenti, visto che in banca dati ANIA le assicurazioni straniere non risultano. Tale fenomeno trova riscontro sia con le polizza RC auto straniere che con le numerosissime sottoscritte on-line. Gli uomini della Polizia Municipale di San Martino Valle Caudina agli ordini del Comandante Serafino Mauriello, noti per questo tipo d’indagini, basti ricordare il filone investigativo dell’estate 2011 quando individuavano una centrale di falsificazione di una nota compagnia inglese, hanno sottoposto a sequestro, non solo un veicolo ed una polizza falsa, ma anche un versamento in conto corrente postale palesemente contraffatto. I fatti. Durante un servizio mirato al controllo del territorio, gli agenti della Municipale hanno fermato due pregiudicati di Casoria (NA) che dai primi accertamenti risultavano già noti alle Forze dell’ordine, gli stessi con acutezza hanno cercato di raggirare i controlli mostrando un versamento postale attestante il pagamento del premio assicurativo. Ma gli operatori di polizia locale a seguito di una meticoloso controllo hanno potuto appurare che i conto correnti indicati erano inesistenti e che il classico timbro dell’ufficio postale attestante l’avvenuto pagamento del premio era falso. Il conducente-proprietario del veicolo peraltro pregiudicato è stato deferito alla Procura della Repubblica di Avellino non solo per il reato di falsificazione della polizza assicurativa ma anche per la contraffazione di una pubblica certificazione nella fattispecie il timbro di versamento tipico degli uffici postali. Puntuale la convalida del sequestro da parte della Procura e la contestuale informazione di garanzia per i reati di cui agli artt. 477 – 482 – 485 e 491 del Codice Penale, in sintesi l’ipotesi investigativa della Municipale ha trovato conferma, il versamento postale falso è stato equiparato ad una certificazione amministrativa e le Poste Italiane anche se oramai privatizzate, ritenute gestori di un pubblico servizio.
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