domenica 14 ottobre 2012

Enti locali e regioni, in vigore le nuove norme su gestione economico-finanziaria e tagli alle indennità

11.10.2012 Pubblicato il decreto legge che rafforza i controlli esterni e interni, introduce la procedura di riequilibrio finanziario e il Fondo di rotazione per comuni e province a rischio dissesto e riduce i costi della politica


Sono operative da oggi le nuove norme su finanza locale, controlli e costi della politica introdotte dal decreto legge 10 ottobre 2012, n.174 ('Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio'), approvato dal Consiglio dei ministri il 4 ottobre scorso.
Tra le novità principali del provvedimento, la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, consentita a comuni e province con squilibri strutturali di bilancio che possono metterli a rischio di dissesto. Inoltre, per garantire la stabilità finanziaria degli enti che accedono alla procedura, è creato un Fondo di rotazione, assegnato al ministero dell'Interno. A questi strumenti il decreto legge affianca un sistema di controlli interni più stringente dal punto di vista delle verifiche, anche di qualità dei servizi, e della trasparenza. Molte delle disposizioni relative ai comuni riguardano quelli con popolazione superiore a 10.000 abitanti.
Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri (Serie generale, n.237), introduce novità anche per le regioni, sotto l'aspetto dei controlli, con un rafforzamento del ruolo della Corte dei conti, e delle indennità di carica, con la previsione di riduzioni ad opera delle regioni stesse.
Di seguito una sintesi delle misure principali.

Enti locali: procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, Fondo di rotazione e controlli interni potenziati

Comuni e province a rischio di dissesto possono ricorrere alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale con delibera consiliare, che deve essere trasmessa entro 5 giorni dalla data di esecutività alla sezione regionale della Corte dei conti competente e al ministero dell'Interno. L'ente deve predisporre in tempi brevi un piano di riequilibrio pluriennale della durata massima di 5 anni, nel quale devono essere indicati e quantificati i fattori di squilibrio e individuate le misure necessarie per la riduzione della spesa e il ripianamento del deficit.
Il 'Fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali' eroga risorse per il risanamento finanziario dell'ente, che dovrà restituirle al massimo entro 10 anni. È istituito nello stato di previsione del ministero dell'Interno con una dotazione, per il 2012, di 30 + 50 milioni di euro, destinata ad aumentare progressivamente.
Alla procedura di riequilibrio e al Fondo, anticipati dal ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri a fine settembre al Convegno di studi amministrativi di Varenna (Lc), si aggiunge una stretta sui controlli interni relativi alla regolarità amministrativa e contabile, alla qualità dei servizi e alla corrispondenza dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi pianificati, controlli che gli enti locali, nell'ambito della loro autonomia normativa e organizzativa, devono potenziare anche per quanto riguarda le società partecipate. Gli enti dovranno anche prevedere adeguate modalità di pubblicità dei redditi dei titolari di cariche elettive e di governo.

Regioni: più controlli della Corte dei conti e tagli ai costi della politica

'Rafforzare il coordinamento della finanza pubblica, in particolare tra i livelli di governo statale e regionale' è l'obiettivo delle disposizioni che sottopongono al controllo preventivo di legittimità della Corte dei Conti tutti gli atti normativi, amministrativi e di programmazione a rilevanza esterna, per verificare il rispetto dei vincoli finanziari derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea, del patto di stabilità interno, del diritto dell'Unione europea e del diritto costituzionale interno.
Vietato, per quanto riguarda i cosiddetti 'costi della politica', il cumulo di indennità o emolumenti per incarichi (presidente della Regione e del Consiglio regionale, assessore e consigliere). Le regioni, inoltre, a pena di subire decurtazioni nei trasferimenti erariali, devono provvedere entro sei mesi dall'entrata in vigore del decreto a ridurre le indennità di carica e funzione, adeguandole al parametro dell'importo riconosciuto dalla regione più virtuosa, individuata dalla Conferenza Stato - Regioni. Sono previste risuzioni anche per l'importo dei contributi ai gruppi consiliari, salvo i rimborsi elettorali previsti dalla legge. Non è più prevista la contribuzione per gruppi composti da un solo consigliere.

Altre disposizioni

La Scuola superiore per la formazione e la specializzazione dei dirigenti della pubblica amministrazione locale (Sspal) è soppressa. Alla Sspal succede a titolo universale il ministero dell'Interno. Presso il ministero è, inoltre, istituito il Consiglio direttivo per l'Albo nazionale dei segretari comunali e provinciali, con compiti legati alla definizione delle modalità organizzative di gestione dell'albo e alla determinazione del fabbisogno di segretari comunali e provinciali.
Il decreto legge contiene anche disposizioni in materia di Imu, riscossione delle entrate e redistribuzione del 5 per mille.

Fonte:Ministero dell'Interno