PAVIA
Via i semafori «rosso stop» da tutta la provincia. Piazza Italia manderà
una lettera ai Comuni: dovranno trasformarli, per esempio in semafori a
chiamata oppure andranno disattivati. «Avevamo il dubbio che i semafori
definiti "intelligenti" non fossero legittimi - spiega l'assessore
provinciale Francesco Brendolise - Allora come polizia provinciale
abbiamo scritto al ministero delle Infrastrutture per avere un parere e
ci è arrivata la risposta. Il ministero spiega che "non sono conformi
alle vigenti normative e qualora installati devono essere ricondotti a
quanto previsto dal codice della strada"». Devono servire per regolare
gli incroci, non per ridurre la velocità. Di semafori rosso stop ce ne
sono sparsi in tutta la provincia: da Santa Croce a Gropello, poi
Godiasco, Bagnaria, Rivanazzano, Borgo Priolo. SOlo per citarne alcuni.
Anche Pavia città ne aveva uno in via Torretta che però è già stato
riconvertito e adesso è diventato «a chiamata.» «Il comandante della
polizia provinciale scriverà a tutti i Comuni - sottolinea Brendolise -
per dire ai sindaci che questi semafori andranno spenti o comunque
trasformati, ma non potranno più essere usati per ridurre la velocità,
anche se possono essere considerati un buono strumento. Se si inserisce
nella circolazione stradale un impianto non omologato, in caso di
incidente, la responsabilità è del proprietario della strada, cioè la
Provincia. E quindi non possiamo lasciare le cose come stanno». Per
questo Piazza Italia ha deciso di far togliere tutti gli apparecchi
dalle strade di sua competenza. I rosso stop non sono collegati a una
sanzione: la luce diventa rossa e quindi si è costretti a fermarsi se si
va troppo veloce. Questa funzione però non è prevista dal codice della
strada e ci sono anche delle sentenze della Cassazione che li dichiarano
non legittimi.
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