Esistono dei “reati” relativi alla inosservanza dell’uso del demanio marittimo e che possono essere multati con una sanzione amministrativa che va dai 100 a 1.000 euro. Meglio esserne a conoscenza Sulle regole da tenere in spiaggia ne abbiamo già parlato, ma sono tanti ancora i bagnanti che non ne conoscono l’esistenza o che sono comunque convinti che si tratti di “stupide” regole da bon ton che possono essere disattese.
Così non è e non dovrebbe essere.
Se la buona educazione non dovrebbe mai andare in vacanza, ai villeggianti menefreghisti va ricordato che certe regole, se non rispettate, possono essere sanzionate con multe anche molto salate, che vanno da cento fino a mille euro.
Sbaglia, ad esempio, chi porta il proprio cane in spiaggia, facendogli magari anche fare il bagno a mare in mezzo agli altri bagnanti o lasciandolo scorazzare in mezzo a loro. Sbaglia perché non è consentito portare animali in spiaggia (se non nelle prime ore del mattino o nelle spiagge libere), pena il pagamento di una multa.
Sono passibili di multa anche coloro che, in spiaggia, giocano a pallone, racchettoni o altri giochi, ad esempio pallavolo, che possono in qualsiasi modo arrecare disturbo ai bagnanti. È consentito giocare in questo modo solamente negli spazi appositamente allestiti.
Sono previste multe anche per chi parcheggia veicoli sulla spiaggia, per chi si appropria di relitti ritrovati in mare o sulla spiaggia e per chi pratica acquascooter, sci nautico, tavola a vela ed altre attività simili entro 250 metri dalla battigia, dalle 9 alle 19 (dal 1° maggio al 30 settembre).
Questa norma – ha ricordato l’ADUC in una recente nota – è contenuta nel Regio Decreto n. 327/1942 (Il Codice della Navigazione emanato durante l’ultima guerra) che, all’art. 1164, prevede una sanzione amministrativa di 2 milioni di lire (oggi circa 1.000 euro) per “chiunque non osserva una disposizione di legge o regolamento, ovvero un provvedimento legalmente dato dall’autorità competente relativamente all’uso del demanio marittimo o delle zone portuali”. E le spiagge, come anche i porti, le lagune e le foci dei fiumi, sono di proprietà dello Stato, cioè demaniali.
Il Codice della Navigazione e gli annessi regolamenti di esecuzione non precisano però cosa è e cosa non è consentito fare nelle spiagge e rimandano tale competenza alle Capitanerie di Porto, le quali emettono delle “ordinanze” che vengono affisse negli uffici delle stesse Capitanerie e, di solito, agli ingressi degli stabilimenti balneari.
La maggior parte dei bagnanti e dei frequentatori delle spiagge, però, è all’oscuro della loro esistenza e ignari anche delle più elementari regole di buona educazione ritiene la spiaggia un luogo dove tutto è concesso, anche ascoltare musica ad alto volume, fare razzia di conchiglie o di stelle marine, catturare granchi lasciandoli poi morire, dedicarsi alla pesca non sapendo, ad esempio, che è vietato pescare pesci, molluschi e crostacei per un peso superiore ai 5 chili al giorno o che non può essere catturata più di una cernia al giorno.
Il risultato è che, ogni anno, molti ignari bagnanti possono andare incontro a multe inaspettate che possono trasformare la loro tanto agognata vacanza in un salasso economico assolutamente non previsto.
Così non è e non dovrebbe essere.
Se la buona educazione non dovrebbe mai andare in vacanza, ai villeggianti menefreghisti va ricordato che certe regole, se non rispettate, possono essere sanzionate con multe anche molto salate, che vanno da cento fino a mille euro.
Sbaglia, ad esempio, chi porta il proprio cane in spiaggia, facendogli magari anche fare il bagno a mare in mezzo agli altri bagnanti o lasciandolo scorazzare in mezzo a loro. Sbaglia perché non è consentito portare animali in spiaggia (se non nelle prime ore del mattino o nelle spiagge libere), pena il pagamento di una multa.
Sono passibili di multa anche coloro che, in spiaggia, giocano a pallone, racchettoni o altri giochi, ad esempio pallavolo, che possono in qualsiasi modo arrecare disturbo ai bagnanti. È consentito giocare in questo modo solamente negli spazi appositamente allestiti.
Sono previste multe anche per chi parcheggia veicoli sulla spiaggia, per chi si appropria di relitti ritrovati in mare o sulla spiaggia e per chi pratica acquascooter, sci nautico, tavola a vela ed altre attività simili entro 250 metri dalla battigia, dalle 9 alle 19 (dal 1° maggio al 30 settembre).
Questa norma – ha ricordato l’ADUC in una recente nota – è contenuta nel Regio Decreto n. 327/1942 (Il Codice della Navigazione emanato durante l’ultima guerra) che, all’art. 1164, prevede una sanzione amministrativa di 2 milioni di lire (oggi circa 1.000 euro) per “chiunque non osserva una disposizione di legge o regolamento, ovvero un provvedimento legalmente dato dall’autorità competente relativamente all’uso del demanio marittimo o delle zone portuali”. E le spiagge, come anche i porti, le lagune e le foci dei fiumi, sono di proprietà dello Stato, cioè demaniali.
Il Codice della Navigazione e gli annessi regolamenti di esecuzione non precisano però cosa è e cosa non è consentito fare nelle spiagge e rimandano tale competenza alle Capitanerie di Porto, le quali emettono delle “ordinanze” che vengono affisse negli uffici delle stesse Capitanerie e, di solito, agli ingressi degli stabilimenti balneari.
La maggior parte dei bagnanti e dei frequentatori delle spiagge, però, è all’oscuro della loro esistenza e ignari anche delle più elementari regole di buona educazione ritiene la spiaggia un luogo dove tutto è concesso, anche ascoltare musica ad alto volume, fare razzia di conchiglie o di stelle marine, catturare granchi lasciandoli poi morire, dedicarsi alla pesca non sapendo, ad esempio, che è vietato pescare pesci, molluschi e crostacei per un peso superiore ai 5 chili al giorno o che non può essere catturata più di una cernia al giorno.
Il risultato è che, ogni anno, molti ignari bagnanti possono andare incontro a multe inaspettate che possono trasformare la loro tanto agognata vacanza in un salasso economico assolutamente non previsto.
Fonte: http://vitadadonna.com
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IL COMUNICATO DELL'ADUC 2012:
Spiaggia e multe. Attenzione sono... salate!
Multe salate per i villeggianti, da 100 a 1.000 euro, per "reati"
relativi alla inosservanza dell'uso del demanio marittimo, cioe' delle
spiagge. Possono essere multati coloro che portano cani, che giocano a
pallone, a racchettoni o che comunque arrecano disturbo. Stessa sanzione
per chi parcheggia veicoli sulla spiaggia. Inoltre entro 250 metri
dalla battigia, dalle ore 9 alle 19 della stagione balneare (1 maggio -
30 settembre, orari e distanze possono variare), e' proibita qualsiasi
attivita' che possa arrecare disturbo o costituire pericolo per i
bagnanti quali acquascooter, sci nautico, tavole a vela, subacquei; per
l'approdo di questi mezzi devono essere predisposti appositi spazi
delimitati da corde e galleggianti. La norma e' prevista da un Regio
Decreto del 1942 e successive modifiche, che punisce tutti coloro che
non osservano le disposizioni relative al Demanio marittimo che sono
emesse, con ordinanza, dalle Capitanerie di Porto ed ora anche dai
Comuni interessati. Le ordinanze sono affisse negli uffici delle
Capitanerie e, in genere, agli ingressi degli stabilimenti balneari.
Attenzione quindi, perche' la vacanza puo' trasformarsi in un vero e proprio salasso!!!
Attenzione quindi, perche' la vacanza puo' trasformarsi in un vero e proprio salasso!!!