Equitalia licenziata nella riscossione dei tributi: cosa cambia in alcuni comuni
Sono ben 500 i sindaci leghisti pronti a dichiarare guerra all'erario e seguire il principio di cosiddetto sciopero fiscale lanciato da Roberto Maroni. Nei giorni scorsi anche il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha dato il suo appoggio all'ex ministro dell'Interno e in giro per l'Italia, dalla Toscana alla Basilicata, vari candidati del Pdl fanno campagna elettorale agitando questa bandiera.
Maroni per rassicurare tutti coloro che vogliono aderire a questo cosiddetto sciopero fiscale si limita a dire che “la cosa si farà bene, in modo da non mettere nei pasticci i sindaci e i cittadini. Stiamo studiando iniziative molto forti che passeranno attraverso i nostri amministratori.
La gente non scenderà in piazza, ma deve fare obiezione fiscale”. Bene, dunque, secondo il sindaco Pisapia, hanno fatto “i sindaci che hanno rescisso il contratto con Equitalia. Sono scelte importanti”, ha affermato il primo cittadino di Milano, parlando degli esempi di Morazzone, in provincia di Varese, e Calalzo di Cadore, Belluno. “Non so se sono estensibili a una grande città, ma sono importanti, perchè Equitalia ne ha fatte troppe”.
E rivolgendosi proprio a questi sindaci ha detto: “Cominciate voi che avete meno problemi a farlo, su queste scelte, le grandi città hanno molto da imparare”. Tanti, infatti, sono stati i Comuni, seppur più piccoli di Italia, che hanno deciso di ‘licenziare’ Equitalia e affidare la riscossione dei tributi a propri enti locali, come accaduto, per esempio a Calalzo di Cadore, comune in provincia di Belluno dove il sindaco ha deciso che la riscossione dei tributi locali sarà affidata alla Comunità Montana, sfiduciando così Equitalia.
Ciò è stato possibile in base a una pratica basata sulla legge 166/2011, che il sindaco ha deciso di applicare. La scelta di soppiantare Equitalia è datata novembre 2011 e richiama la normativa che sancisce il diritto dei Comuni di non servirsi direttamente della società creata da Agenzia delle Entrate e Inps per riscuotere le imposte locali.
Con questa disposizione, il sindaco della cittadina bellunese ha stabilito di estromettere Equitalia non solo dalla riscossione delle tasse ordinarie, come l’imposta comunale sui rifiuti, ma anche da quella coattiva dei crediti insoluti. Un’iniziativa che è stata molto apprezzata in paese, soprattutto in un momento di drammatica crisi come questo e che ha come obiettivo quello di monitorare i pagamenti e gli eventuali pignoramenti.
Sono ben 500 i sindaci leghisti pronti a dichiarare guerra all'erario e seguire il principio di cosiddetto sciopero fiscale lanciato da Roberto Maroni. Nei giorni scorsi anche il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha dato il suo appoggio all'ex ministro dell'Interno e in giro per l'Italia, dalla Toscana alla Basilicata, vari candidati del Pdl fanno campagna elettorale agitando questa bandiera.
Maroni per rassicurare tutti coloro che vogliono aderire a questo cosiddetto sciopero fiscale si limita a dire che “la cosa si farà bene, in modo da non mettere nei pasticci i sindaci e i cittadini. Stiamo studiando iniziative molto forti che passeranno attraverso i nostri amministratori.
La gente non scenderà in piazza, ma deve fare obiezione fiscale”. Bene, dunque, secondo il sindaco Pisapia, hanno fatto “i sindaci che hanno rescisso il contratto con Equitalia. Sono scelte importanti”, ha affermato il primo cittadino di Milano, parlando degli esempi di Morazzone, in provincia di Varese, e Calalzo di Cadore, Belluno. “Non so se sono estensibili a una grande città, ma sono importanti, perchè Equitalia ne ha fatte troppe”.
E rivolgendosi proprio a questi sindaci ha detto: “Cominciate voi che avete meno problemi a farlo, su queste scelte, le grandi città hanno molto da imparare”. Tanti, infatti, sono stati i Comuni, seppur più piccoli di Italia, che hanno deciso di ‘licenziare’ Equitalia e affidare la riscossione dei tributi a propri enti locali, come accaduto, per esempio a Calalzo di Cadore, comune in provincia di Belluno dove il sindaco ha deciso che la riscossione dei tributi locali sarà affidata alla Comunità Montana, sfiduciando così Equitalia.
Ciò è stato possibile in base a una pratica basata sulla legge 166/2011, che il sindaco ha deciso di applicare. La scelta di soppiantare Equitalia è datata novembre 2011 e richiama la normativa che sancisce il diritto dei Comuni di non servirsi direttamente della società creata da Agenzia delle Entrate e Inps per riscuotere le imposte locali.
Con questa disposizione, il sindaco della cittadina bellunese ha stabilito di estromettere Equitalia non solo dalla riscossione delle tasse ordinarie, come l’imposta comunale sui rifiuti, ma anche da quella coattiva dei crediti insoluti. Un’iniziativa che è stata molto apprezzata in paese, soprattutto in un momento di drammatica crisi come questo e che ha come obiettivo quello di monitorare i pagamenti e gli eventuali pignoramenti.
Fonte: http://www.businessonline.it