FASANO - Multa annullata – e sin qui nulla di nuovo – e Comune condannato a pagare le spese legali sopportate dal cittadino per tutelare le proprie ragioni: e qui la novità c’è eccome. Ricorsi avverso i verbali elevati dalla Polizia municipale per violazioni al Codice della strada accertate tramite Videored: il Giudice di pace non solo accoglie l’istanza dell’automobilista multato, ma condanna il Comune al pagamento delle spese di giudizio in favore del cittadino ricorrente. Spese “liquidate in complessivi 200 euro, oltre al rimborso del contributo unificato pari a 37 euro”.
La sentenza – “storica” – è del 6 aprile scorso. A ricorrere al Giudice di pace era stato, per conto di un automobilista fasanese “ripreso” dalle telecamere a passare con il rosso all’incrocio tra corso Garibaldi e via Roma, l’avvocato Giuseppe Palazzo. Il Giudice di pace Giovanni Quaranta ha sentenziato che l’opposizione alla sanzione amministrativa “è fondata e si deve ritenere degna di accoglimento”. E ha ampiamente motivato la sua decisione.
Sin qui nulla di nuovo: sono ormai quasi mille i ricorsi avverso multe da Videored annullati dal Giudice di pace. E’ una vera e propria mattanza che sta letteralmente “seppellendo” le telecamere che, ventiquattr’ore su ventiquattro, vigilano sui principali incroci semaforizzati del Fasanese sotto una montagna di sentenze sfavorevoli al Comune e favorevoli ai cittadini- automobilisti. La novità – e che novità – è nel fatto che sinora, nella quasi totalità dei casi, il giudice, pur ritenendo meritevoli di accoglimento le istanze dei cittadini, aveva però compensato le spese. Ovvero, ognuna delle parti in causa, opponente (il cittadino multato) e amministrazione opposta (il Comune), si “piangevano” le spese sostenute per il giudizio.
Per il cittadino era una mezza vittoria: è vero che, in virtù della decisione del giudice, non doveva più pagare la multa e non si vedeva più decurtare i punti dalla patente, ma è altrettanto vero che tra parcella dell’avvocato e contributo unificato al cittadino il conto risultava in ogni caso salato. E tanti automobilisti, facendosi i conti alla tasca, alla fine preferivano pagare la multa invece che proporre ricorso avverso la sanzione. Ora la “musica” è cambiata: con la sentenza del 6 aprile scorso – la 284 del 2012 – il dottor Giovanni Quaranta ha stabilito che le spese “seguono la soccombenza”. Questo è il principio stabilito dal Codice di procedura civile.
E’ sin troppo facile prevedere che, alla luce del nuovo orientamento del Giudice in materia di spese di giudizio, i cittadini multati non avranno più remore a presentare ricorso avverso le multe elevate con i Videored. Il numero di ricorsi al Giudice di pace è destinato, già nell’immediato, ad aumentare. Torniamo alla sentenza del 6 aprile scorso. Il giudice ha sentenziato che “la violazione così come rilevata mediante l’uso dell’apparecchio Vred 2.1 non può considerarsi legittimamente accertata e contestata, sussistendo una serie di violazioni di legge”. [Mimmo Mongelli]
La sentenza – “storica” – è del 6 aprile scorso. A ricorrere al Giudice di pace era stato, per conto di un automobilista fasanese “ripreso” dalle telecamere a passare con il rosso all’incrocio tra corso Garibaldi e via Roma, l’avvocato Giuseppe Palazzo. Il Giudice di pace Giovanni Quaranta ha sentenziato che l’opposizione alla sanzione amministrativa “è fondata e si deve ritenere degna di accoglimento”. E ha ampiamente motivato la sua decisione.
Sin qui nulla di nuovo: sono ormai quasi mille i ricorsi avverso multe da Videored annullati dal Giudice di pace. E’ una vera e propria mattanza che sta letteralmente “seppellendo” le telecamere che, ventiquattr’ore su ventiquattro, vigilano sui principali incroci semaforizzati del Fasanese sotto una montagna di sentenze sfavorevoli al Comune e favorevoli ai cittadini- automobilisti. La novità – e che novità – è nel fatto che sinora, nella quasi totalità dei casi, il giudice, pur ritenendo meritevoli di accoglimento le istanze dei cittadini, aveva però compensato le spese. Ovvero, ognuna delle parti in causa, opponente (il cittadino multato) e amministrazione opposta (il Comune), si “piangevano” le spese sostenute per il giudizio.
Per il cittadino era una mezza vittoria: è vero che, in virtù della decisione del giudice, non doveva più pagare la multa e non si vedeva più decurtare i punti dalla patente, ma è altrettanto vero che tra parcella dell’avvocato e contributo unificato al cittadino il conto risultava in ogni caso salato. E tanti automobilisti, facendosi i conti alla tasca, alla fine preferivano pagare la multa invece che proporre ricorso avverso la sanzione. Ora la “musica” è cambiata: con la sentenza del 6 aprile scorso – la 284 del 2012 – il dottor Giovanni Quaranta ha stabilito che le spese “seguono la soccombenza”. Questo è il principio stabilito dal Codice di procedura civile.
E’ sin troppo facile prevedere che, alla luce del nuovo orientamento del Giudice in materia di spese di giudizio, i cittadini multati non avranno più remore a presentare ricorso avverso le multe elevate con i Videored. Il numero di ricorsi al Giudice di pace è destinato, già nell’immediato, ad aumentare. Torniamo alla sentenza del 6 aprile scorso. Il giudice ha sentenziato che “la violazione così come rilevata mediante l’uso dell’apparecchio Vred 2.1 non può considerarsi legittimamente accertata e contestata, sussistendo una serie di violazioni di legge”. [Mimmo Mongelli]