Alla festa con parte della divisa, mini e calze a rete
di Andrea Zambrano
REGGIO EMILIA (20 marzo 2012) - Cappello fondina per la pistola, camicia a manica corta con le mostrine in evidenza e cinturone con tanto di logo della Polizia Municipale. L’agente della pm Chiara Serrapiglio alla divisa d’ordinanza deve tenerci parecchio. O almeno così si intende guardando le foto postate sul suo profilo Facebook, che la ritraggono con un’amica, anch’essa in divisa. Le uniche note stonate però sono quella minigonna con calze a rete, decisamente sexy, che contrastano così tanto con le calze 40 denari che il comando “infligge” alle vigilesse, e il fatto che la mise è stata esibita non sull’Onda Verde, ma a una festa di Carnevale. Succede il 16 febbraio scorso, giovedì grasso: l’agente partecipa ad una festa in un locale, con amiche e consorte. Niente di male, tanta ilarità, guasconeria: come dicevano i saggi “semel in anno, licet insanire”. Forse la Serrapiglio ha preso un po’ troppo alla lettera il detto e ha pensato: quale miglior travestimento per fare un figurone? Detto, fatto, solo il tempo di togliersi i pantaloni e di buttarsi nella mischia con mini e calze adatte alla circostanza. La Serrapiglio il giorno dopo posta le foto sul suo profilo con dovizia di particolari. Profilo completamente accessibile a chiunque, come dimostra la nostra ricerca partita dopo una segnalazione di un lettore. In una, quella che vi mostriamo, viene ritratta con l’amica, il cui nome non è taggato e che abbiamo oscurato. Le due sembrano contente della trovata. La cosa però non è sfuggita alla diabolica rete di internet, che fa affiorare dall’oblio immagini infilate qua e là in un profilo pubblico, dunque accessibile a tutti, e che si vorrebbero invece rimettere nel cassetto. Si rimane in attesa di sapere se l’uso di parte della divisa era autorizzato dal Comando di Reggio dove la Serrapiglio presta servizio, dicono i maligni. Al comando di via Brigata Reggio qualcuno sostiene di aver consigliato alla donna di ritirarle per evitare guai. Ma le foto sono ancora lì. Resta da capire che cosa succederà ora: dal regolamento del corpo di Polizia Municipale, al titolo V, articolo 39 si precisa che l’uniforme «deve essere indossata in perfette condizioni e pulizia, con proprietà, dignità e decoro». Risale invece al 2009 il regolamento per la dotazione del vestiario al personale del corpo di Polizia Municipale, dove agli articoli 8 e 9 si fa divieto assoluto di alterazione dell’uniforme: “Nessuna eccezione, di colore o di foggia, è ammessa a quanto disposto dalle normative disposte in materia dalla Regione”. Ma lì si faceva riferimento al suo utilizzo pubblico, in servizio. Per fortuna della Serrapiglio non c’era nessun comma che facesse riferimento all’utilizzo dell’uniforme durante feste di carnevale. Il Pdl, per bocca del suo capogruppo Liborio Cataliotti, ha già annunciato un’interrogazione per conoscere se saranno presi provvedimenti nei confronti dell’agente. Il comandante Antonio Russo è atteso al varco...
REGGIO EMILIA (20 marzo 2012) - Cappello fondina per la pistola, camicia a manica corta con le mostrine in evidenza e cinturone con tanto di logo della Polizia Municipale. L’agente della pm Chiara Serrapiglio alla divisa d’ordinanza deve tenerci parecchio. O almeno così si intende guardando le foto postate sul suo profilo Facebook, che la ritraggono con un’amica, anch’essa in divisa. Le uniche note stonate però sono quella minigonna con calze a rete, decisamente sexy, che contrastano così tanto con le calze 40 denari che il comando “infligge” alle vigilesse, e il fatto che la mise è stata esibita non sull’Onda Verde, ma a una festa di Carnevale. Succede il 16 febbraio scorso, giovedì grasso: l’agente partecipa ad una festa in un locale, con amiche e consorte. Niente di male, tanta ilarità, guasconeria: come dicevano i saggi “semel in anno, licet insanire”. Forse la Serrapiglio ha preso un po’ troppo alla lettera il detto e ha pensato: quale miglior travestimento per fare un figurone? Detto, fatto, solo il tempo di togliersi i pantaloni e di buttarsi nella mischia con mini e calze adatte alla circostanza. La Serrapiglio il giorno dopo posta le foto sul suo profilo con dovizia di particolari. Profilo completamente accessibile a chiunque, come dimostra la nostra ricerca partita dopo una segnalazione di un lettore. In una, quella che vi mostriamo, viene ritratta con l’amica, il cui nome non è taggato e che abbiamo oscurato. Le due sembrano contente della trovata. La cosa però non è sfuggita alla diabolica rete di internet, che fa affiorare dall’oblio immagini infilate qua e là in un profilo pubblico, dunque accessibile a tutti, e che si vorrebbero invece rimettere nel cassetto. Si rimane in attesa di sapere se l’uso di parte della divisa era autorizzato dal Comando di Reggio dove la Serrapiglio presta servizio, dicono i maligni. Al comando di via Brigata Reggio qualcuno sostiene di aver consigliato alla donna di ritirarle per evitare guai. Ma le foto sono ancora lì. Resta da capire che cosa succederà ora: dal regolamento del corpo di Polizia Municipale, al titolo V, articolo 39 si precisa che l’uniforme «deve essere indossata in perfette condizioni e pulizia, con proprietà, dignità e decoro». Risale invece al 2009 il regolamento per la dotazione del vestiario al personale del corpo di Polizia Municipale, dove agli articoli 8 e 9 si fa divieto assoluto di alterazione dell’uniforme: “Nessuna eccezione, di colore o di foggia, è ammessa a quanto disposto dalle normative disposte in materia dalla Regione”. Ma lì si faceva riferimento al suo utilizzo pubblico, in servizio. Per fortuna della Serrapiglio non c’era nessun comma che facesse riferimento all’utilizzo dell’uniforme durante feste di carnevale. Il Pdl, per bocca del suo capogruppo Liborio Cataliotti, ha già annunciato un’interrogazione per conoscere se saranno presi provvedimenti nei confronti dell’agente. Il comandante Antonio Russo è atteso al varco...
Fonte:http://www.4minuti.it