Depenalizzazione: si propone di trasformare in illeciti amministrativi
tutti i reati per i quali è prevista la sola pena della multa o dell'ammenda,
ad eccezione dei delitti contro la personalità dello Stato (si pensi
alle fattispecie di vilipendio della Repubblica, della nazione e della
bandiera italiana, di cui agli artt. 290 s. c.p., come riformati nel
2006); dei reati in materia di edilizia, urbanistica, ambiente,
territiorio e paesaggio, nonché dei reati in materia di immigrazione (si
pensi al reato di 'clandestinità', di cui all'art. 10
bis
t.u. imm., e ai reati di inottemperanza all'ordine di espulsione, di
cui all'art. 14, co. 5 ter e quater, come riformati nel 2011) e,
infine, dei reati in materia di sicurezza pubblica e di salute e
sicurezza nei luoghi di lavoro. Si propone, inoltre, di trasformare in
illeciti amministrativi
talune contravvenzioni punite con la pena alternativa dell'arresto o dell'ammenda,
previste nel codice penale e nella legislazione complementare. Le
figure contravvenzionali oggetto della proposta di depenalizzazione,
quanto al codice penale, sono le seguenti: Rifiuto di prestare la
propria opera in occasione di un tumulto (art. 652); Disturbo delle
occupazioni o del riposo delle persone (art. 659); Abuso della credulità
popolare (art. 661); Rappresentazioni teatrali o cinematografiche
abusive (art. 668); Atti contrari alla pubblica decenza (art. 726).
L'articolo su "Italia Oggi" del 29 marzo 2012
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