La Serit ha notificato contravvenzioni già pagate. L'errore, secondo il comando, è dovuto al cambio dei tempi di notifica introdotto con il nuovo codice della strada. "Ma stiamo provvedendo ad annullarle"
Un errore nel caricamento dei dati ai terminali del comando dei vigili urbani e la Serit invia 1800 cartelle esattoriali per altrettante multe per divieti di sosta, eccesso di velocità, mancanza di assicurazione. Tutte contestazioni elevate dalla polizia municipale a Palermo nel 2010 che però erano già state pagate e così da alcuni giorni centinaia di palermitani sono andati a protestare in via Dogali per avere ricevuto una di queste "cartelle pazze".
Gli avvisi di pagamento sono partiti il 10 marzo scorso dalla società di riscossione su disposizione del comando dei vigili che, a novembre scorso, si è trovato di fronte all'accorciamento dei termini di notifica, da 150 a 90 giorni, previsto dal codice della strada. A ottobre 2011, quindi, il comando dei vigili urbani ha dovuto accelerare i tempi per comunicare alla Serit i verbali non pagati che assieme allo smaltimento degli arretrati hanno sovraccaricato il sistema informatico mandandolo in tilt e impedendo agli operatori la corretta immissione dei dati.
Ora lo stesso comando provvederà a rettificare già dalla prossima settimana le cartelle pazze, inviando un avviso a casa degli interessati (già individuati in un elenco dal terminale di via Dogali) e avvertendo che le somme non sono dovute.
"Siamo stati costretti a caricare nel sistema informatico prima gli avvisi di violazione - spiega Luigi Galatioto, dirigente degli Affari generali e procedure sanzionatorie dei vigili urbani - i foglietti gialli che posizioniamo
sulle auto o sulle moto, anziché i verbali di contravvenzione che gli agenti contestano direttamente su strada ai conducenti. Una procedura più rapida che non ha consentito in alcuni casi di abbinare la multa all'avvenuto pagamento: è avvenuto solo per il 2 per cento delle infrazioni. Ce ne siamo accorti tempestivamente e stiamo provvedendo a spedire a casa di tutti gli interessati l'avviso che il pagamento non è dovuto". (25 marzo 2012)
di ISABELLA NAPOLI