martedì 18 novembre 2014

Lettera aperta del presidente provinciale dell’Adiconsum sulla Polizia municipale di Palermo

Benedetto Romano, presidente provinciale dell’Adiconsum, ha scritto una lettera aperta a tutti i cittadini palermitani sulla percezione che spesso si ha degli agenti della Polizia Municipale.

“Li vediamo ogni giorno agli angoli delle strade sotto la pioggia o sotto il sole battente e il più delle volte imprechiamo contro di loro [....] Eppure se non ci fossero loro, nella nostra città vi sarebbe un caos peggiore di quello che c’è”, inizia il presidente dell’Adiconsum.

Benedetto Romano invita i cittadini a mettersi nei panni degli agenti: “Avete mai immaginato di trovarvi circondati da un gruppo di posteggiatori abusivi, pluripregiudicati e dalle mani pesanti, per far rispettare la legge? O vi siete mai chiesti cosa si provi ad affrontare manifestanti pronti a tutto, chi per reale bisogno, chi per abituale ‘malacarnaggine’ avendo come arma da usare solo voi stessi? “

Trasmettiamo integralmente il testo della lettera aperta.

” Cari cittadini,

li vediamo ogni giorno agli angoli delle strade sotto la pioggia o sotto il sole battente e il più delle volte imprechiamo contro di loro, rei di ogni disservizio nel caotico traffico cittadino e colpevoli di punire le nostre – frequenti, sottolineo – trasgressioni alle regole. Eppure se non ci fossero loro, gli agenti della Polizia municipale, nella nostra città vi sarebbe un caos peggiore di quello che c’è.

Non nascondiamoci dietro ad un dito, non li amiamo perché ci multano quando posteggiamo le nostre automobili o buttiamo l’immondizia dove e quando non dovremmo contribuendo alla lordura delle strade. Però ammettiamolo che spesso il posteggio a Palermo è quanto di più creativo esista e che tanti cittadini considerano le strade come un prolungamento della propria abitazione e come tali, luoghi in cui tutto è possibile, incluso abbandonare l’autovettura in terza fila, ‘tanto sto tornando e poi… ho lasciato le quattro frecce accese!’ come dicono.

Ci arrabbiamo quando arriva a casa nostra la contravvenzione per eccesso di velocità, dimenticando che troppo spesso scambiamo le arterie cittadine per circuiti di Formula uno o che usiamo le corsie di emergenza come comoda via di fuga dal traffico cittadino. Siamo i primi censori dell’operato della Polizia municipale, ma non lo siamo allo stesso modo dei nostri comportamenti. Sarebbe scontato parlare di saggi che indicano la luna e stolti che guardano il dito, anche perché noi palermitani, per indole, riteniamo di essere sempre dalla parte giusta. E allora per una volta cerchiamo di essere da quella che, agli incroci, pensiamo che sia la parte sbagliata, proviamo ad immedesimarci nei panni dei vigili urbani.

Hanno stipendi modesti e alcuni di loro sono precari. Eppure, tranne qualche raro caso di qualcuno che si sente il giustiziere della notte (l’intelligenza e il buon senso sono doni e purtroppo non tutti li hanno ricevuti alla nascita), garantiscono il rispetto delle regole in una città difficile. Sono loro, i vigili, a fare da cuscinetto a tanti drammi sociali perché la crisi economica miete sempre più vittime e la disperazione talvolta non fa cogliere più il confine fra lecito e illecito.

Accusano gli agenti della Polizia municipale di essere insensibili rispetto a chi si arrangia come può anche illegalmente e di punirli troppo severamente, dimenticando che sono obbligati a farlo, è il loro mestiere far rispettare le leggi. Chi li critica non sa che spesso i vituperati ‘puntunieri ‘ (in dialetto palermitano sono così chiamati gli agenti della Polizia municipale) aiutano le persone in difficoltà economica. Solo che lo fanno senza clamore e pubblicità, senza sfoggio di solidarietà prêt-à-porter, buona giusto per i famosi 5 minuti di celebrità di cui parlava Warhol.

Non faccio l’avvocato difensore dei vigili urbani per partito preso. Dal mio osservatorio di Presidente provinciale dell’Adiconsum, associazione che difende i diritti dei consumatori, mi limito a raccontare l’altra faccia della medaglia, quella di cui quasi mai si parla, abituati come siamo a cercare facili bersagli per ciò che non funziona. E, siamo sinceri, i vigili urbani, sono sempre quello più facile.

Avete mai immaginato di trovarvi circondati da un gruppo di posteggiatori abusivi, pluripregiudicati e dalle mani pesanti, per far rispettare la legge? O vi siete mai chiesti cosa si provi ad affrontare manifestanti pronti a tutto, chi per reale bisogno, chi per abituale ‘malacarnaggine’ avendo come arma da usare solo voi stessi? Questi sono solo alcuni esempi di situazioni reali in cui si trovano i vigili urbani a Palermo e potrei elencarne talmente tanti altri che non basterebbe un libro intero. Certo, c’è ancora tanto da fare e le risorse sono sempre meno. L’ottimo è assai nemico del buono, e già è difficile che la si sia raggiunta. La qualità percepita è assai minore di quella reale.

E pensate anche a tutte le azioni espletate contro l’abusivismo di ogni genere. Allora voglio concludere questa mia lettera aperta, suggerendo a ciascun palermitano di compiere un esercizio complesso, ovvero quello di limitarsi nelle imprecazioni contro i vigili urbani. O se proprio non riescono ad evitare l’attacco spesso gratuito contro gli agenti della Polizia municipale, di accompagnare alla critica anche un ‘grazie di cuore’ .”

Benedetto Romano
Presidente provinciale dell’Adiconsum
15 nevembre 2014