“La Corte Costituzionale ci ha dato pienamente ragione”, così Antonio Pagliuca, segretario responsabile della UIL-FPL di Benevento, in merito alla sentenza n. 223/2012, depositata il 12.10.2012, che dichiara l’illegittimità costituzionale di numerosi articoli della legge n. 122/2010, tra cui l’art. 12, comma 10, che disponeva il permanere della trattenuta del 2,5 per cento sulla retribuzione dei dipendenti degli enti locali e della sanità pubblica, nonostante la norma prevedesse l’applicazione dell’art. 2120 del codice civile in tema di trattamento di fine servizio, in luogo dell’indennità di buonuscita. “Ciò ha provocato per due anni una trattenuta a carico del dipendente pubblico pari al 2.5% calcolato su una base dell’80% della retribuzione”- continua Pagliuca, che afferma “dal 1 gennaio 2011, dunque, le Amministrazioni, dovranno restituire ai lavoratori le somme illegittimamente trattenute. Ciò riporterebbe nelle tasche del lavoratore pubblico di categoria o fascia C una media di € 600,00 all’anno”. “Una grande soddisfazione perché, sin dall’approvazione della norma, abbiamo sempre sostenuto che la suddetta trattenuta fosse illegittima in quanto violasse il principio di eguaglianza e quello di parità di trattamento retributivo rispetto al settore privato. La Uil Fpl aveva dapprima provveduto a effettuare numerose diffide e ricorsi nei confronti dei datori di lavoro pubblici su tutto il territorio nazionale (ad oggi già presentati 43 ricorsi pilota). Purtroppo le altre sigle sindacali non ci hanno seguito e, nonostante la nostra volontà di addivenire a un’azione comune, non hanno dimostrato alcun interesse in proposito, ma anzi hanno fatto proprie le tesi dell’ INPDAP sulla correttezza della trattenuta del 2,50%. Siamo convinti che, adesso, qualche sigla sindacale tenterà di salire sul carro di quelli che realmente hanno sostenuto questa battaglia”, dice ancora Antonio Pagliuca. “Alla luce di questa sentenza, - conclude il leader della Uil Fpl sannita, Antonio Pagliuca – la Uil Fpl si riserva di tutelare in tutte le sedi il giusto diritto dei propri iscritti intraprendendo ogni azione idonea a ripristinare la logica e la legittimità”.
N.B. la sentenza è già stata pubblicata in questo blog al seguente post del 12 ottobre u.s.