lunedì 14 maggio 2012

Parafarmacie. Tar Lombardia interroga la Corte Europea su vendita fascia C con ricetta

I giudici hanno rimesso la questione alla Corte Costituzionale. Scioscia (Federazione Parafarmacie): “Questa pronuncia, insieme a quella del Tar di Milano ora al vaglio della Corte di giustizia Europea, rappresentano un punto di svolta decisivo”. Ecco l'ordinanza del Tar di Reggio Calabria.
10 MAG - Dopo il Tar di Milano, arriva un’altra ordinanza a sostenere che non ci sono ostacoli alla vendita dei farmaci di fascia C con ricetta nelle parafarmacie. Si tratta del Tar di Reggio Calabria, secondo il quale le parafarmacie avrebbero tutte le carte in regola per dispensare tutti i farmaci emessi su ricetta bianca e quindi a completo carico del cittadino.

Secondo i giudici del Tar di Reggio Calabria, infatti, "la compressione dell’esercizio dell’attività economica delle c.d. parafarmacie ed un regime differente rispetto a quello delle farmacie c.d. tradizionali non si giustificano sotto il profilo della tutela della salute". Perché "se da un lato è innegabile il carattere particolare dei medicinali, che si distinguono dalle altre merci per gli effetti terapeutici cui sono preordinati, altrettanto innegabile è che la disciplina positiva in materia di parafarmacie risulta idonea a garantire il contemperamento tra la vendita di farmaci, quale espressione di esercizio di un’attività economica, e la tutela della salute".

Questo considerato anche il fatto che "sussiste un controllo a monte in ordine all’idoneità del farmaco allo scopo terapeutico di cui si fa carico il medico". Secondo il Tar è quindi "del tutto indifferente che la vendita sia effettuata presso una farmacia 'tradizionale' ovvero una c.d. parafarmacia, perché il concreto dispensatore del prodotto, sia nell’uno come nell’altro caso, è sempre un farmacista abilitato all’esercizio della professione e regolarmente iscritto all’Albo".

In particolare, nel caso di farmaci su ricetta bianca, "la compressione dell’esercizio dell’attività economica - secondo i giudici del Tar di Reggio Calabria - non si giustifica neppure sotto il profilo del controllo della spesa pubblica. I farmaci di cui si discute sono infatti a totale carico del cliente, non gravando dunque sulle finanze pubbliche". Pertanto "non si ravvisano elementi che possano giustificare un’esclusiva riservata alle farmacie nella vendita di tali medicinali”.

“Questa pronuncia – ha commentato il presidente della Federazione delle Parafarmacie, Giuseppe Scioscia -, insieme a quella del Tar di Milano ora al vaglio della Corte di giustizia Europea , rappresentano un punto di svolta decisivo per le nostre sorti. È bello sentire pronunciati da un tribunale che se il legislatore ha ritenuto che i farmacisti delle parafarmacie possono, in piena autonomia, vendere i farmaci che non necessitano di ricetta medica, non si vedono le ragioni per cui gli stessi soggetti non possano vendere i farmaci di fascia C”.
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