sabato 4 giugno 2011

Certezza della pena

Non avevano certamente torto a protestare tutti quei cittadini onesti, associazioni di categoria, politici, ecc che avevano visto scarcerare, dopo solo qualche giorno (con il solo obbligo di dimora dalle ore 18....),  un cittadino  rumeno che a bordo della sua mondeo aveva stroncato la vita a Mattia Veschi (un ragazzino di appena 16 anni -leggi qui il fatto di cronaca).
Per il GIP di Velletri, infati, non erano bastati i capi di imputazione a carico dello stesso cittadino rumeno di:
-omicidio colposo;
-omissione di soccorso;
-guida in stato di ebrezza e guida senza assicurazione.  

Non c'è dubbio alcuno che il fatto è di estrema gravità , come riconosciuto in una nota dalla stessa Procura di Velletri che ha immediatamente revocato la scarcerazione,  richiedendo una nuova misura cautelare della custodia in carcere per il rumeno.
 Si ha come l'impressione, però, che a spingere i magistrati verso questa nuova direzione non sia stata una corretta interpretazione della norma ma tutt'altro (la magistratura applica soltanto la legge... ed il GIP non avrebbe certamente  provveduto alla scarcerazione se non fosse stato cosi') ma semplicemente la ribellione della gente e "l'allarme sociale suscitato"(come si ribadisce anche nella nota citata dalla Procura). 
C'è da chiedersi allora: "si parla tanto di sicurezza stradale di inasprimento di norme ecc. ma se poi succedono questi fatti non c'è da stupirsi che la gente non crede piu' alla giustizia".
Ma allora cosa aspettiamo per cambiare queste norme ed a rendere "civile" questo paese?
Provate a pensare, anche solo per un momento, il dramma che vive la famiglia di Mattia e di tanti altri familiari che ogni anno rimangono vittime dei pirati della strada.